Assicurazioni moto: il motociclista di mezza età è il più spericolato
Secondo una recente indagine realizzata da Verti Assicurazioni a sorpresa il profilo più a rischio incidenti è quello del motociclista coniugato di 50 anni. Limitata anche la propensione a sottoscrivere coperture aggiuntive
Condotta da SWG per VertiMovers, l'Osservatorio di Verti Assicurazioni, una nuova indagine approfondisce l’identikit del motociclista medio in Italia, tracciando un profilo partendo dalle abitudini di “assicurato”. Incrociando l’analisi con i dati proprietari di Verti elaborati sul portafoglio clienti della compagnia, emerge a sorpresa come il profilo dell’uomo, coniugato e impiegato sia quella più spericolata in Italia quando si tratta di usare le due ruote. Ma andiamo con ordine.
RC e garanzie accessorie si può fare di più
Nonostante i prezzi “stellari” di RC e garanzie accessorie, molti motociclisti scelgono di aggiungere alla copertura obbligatoria ulteriori garanzie, ma comunque il numero è inferiore a quanto ci si aspetterebbe. Tra le più scelte con il 52% dei motociclisti prevale l’assistenza stradale, seguita dalla polizza infortuni (36%), che tutela chi è alla guida in caso di incidenti con torto, e dalla tutela legale (34%), che garantisce assistenza in situazioni che richiedono supporto giuridico in caso di controversie legali.
Tra le garanzie accessorie aggiuntive più sottoscritte si trovano inoltre la copertura furto e incendio, scelta dal 31% dei motociclisti, la Kasko, preferita dal 10% degli utenti, e quella contro gli atti vandalici con il 9% del campione. Le coperture contro eventi atmosferici e danni ai cristalli sono invece meno frequenti. Interessanti le motivazioni fornite dagli intervistati: la più diffusa, e forse anche la più significativa, riguarda la convinzione degli utenti che le compagnie assicurative trovino sempre un modo per non rimborsare i danni. Un'altra parte significativa ritiene sufficiente la sola RC poiché utilizza raramente la moto o perché considera il proprio mezzo troppo vecchio, e valuta eccessivo il costo di coperture più ampie. Infine, il 7% s’è dichiarato certo di non essere soggetto ad incidenti e quindi di non vedere la necessità di ulteriori garanzie assicurative.
L’identikit del motociclista più spericolato
Come accennato sopra, per il 2024 l’indagine di Verti è stata arricchita da una survey commissionata a SWG, primario istituto di ricerca specializzato nell'analisi dei trend e delle dinamiche del mercato, sul rapporto dei consumatori con la propria assicurazione.
Incrociando l’analisi con i dati proprietari di Verti elaborati sul portafoglio clienti della compagnia, è emerso come la figura dell’uomo, coniugato e impiegato sia quella più spericolata in Italia quando si tratta di usare le due ruote. La fascia anagrafica che copre la percentuale maggiore di sinistri sul totale è infatti quella che va da 50 a 54 anni, seguita da quella immediatamente più bassa, cioè quella che va dai 45 ai 49 anni. Tirando le somme, i soggetti più a rischio sono gli impiegati maschi dai 35 ai 54 anni con il 21,9% del totale degli incidenti in cui sono coinvolte moto e scooter.
Analogo discorso per ciò che riguarda la frequenza dei sinistri, dove a “svettare” sulla sfortunata classifica è ancora l’uomo coniugato e impiegato, ma un po' più giovane, cioè d’età compresa tra i 30 e i 34 anni. Segue il motociclista maschio, coniugato e freelance, con un’età compresa fra i 55 ai 59 anni e poi l’operaio, coniugato, con un’età compresa fra i 40 e i 44 anni. La categoria con una frequenza di sinistri più bassa invece quella dei manager coniugati fra i 55 e i 59 anni. Al secondo posto a pari merito tra i più “virtuosi” troviamo i pensionati coniugati da 70 a 74 anni, seguiti dai “colleghi” con età da 75 anni in su.
E le motocicliste?
Anche per quanto riguarda le donne, la frequenza è correlata alle singole categorie, ma risulta comunque più bassa rispetto a quella degli uomini. Entrando nel merito delle singole categorie si osserva che la percentuale più alta si riscontra fra le impiegate di mezza età coniugate. La tipologia con la frequenza in assoluto più alta è infatti quella della impiegata coniugata fra i 30 e i 34 anni, seguita dalle colleghe fra i 55 e i 59 anni. Infine, si trovano ancora le impiegate coniugate d’età questa volta compresa tra i 35 e i 39 anni. Tirando le somme, le centaure impiegate di età compresa tra i 30 e i 39 anni e tra i 50 e i 59 anni sono le più a rischio, rappresentando il 12,3% degli incidenti con i mezzi a due ruote. Al contrario, le motocicliste più “tranquille” appartengono sempre alla categoria delle donne impiegate e sposate, ma rientrano nella fascia di età tra i 40 e i 44 anni, seguita dalla fascia compresa tra i 45 e i 49 anni.
Il commento
“Grazie al nostro Osservatorio e all'analisi condotta con SWG, siamo in grado di ottenere un quadro chiaro delle abitudini di mobilità degli italiani. Questo studio è fondamentale per comprendere le loro necessità e offrire, di conseguenza, polizze assicurative sempre più personalizzate” – ha commentato Marco Buccigrossi, Business Director di Verti Assicurazioni. “Il mondo assicurativo si impegna ad offrire strumenti sempre più innovativi, per permettere che questa abitudine di guida, vissuta anche come passione, possa essere sempre praticata in sicurezza e con le adeguate tutele assicurative. Il nostro obiettivo è garantire soluzioni che rispondano concretamente ai bisogni di sicurezza e tranquillità dei nostri clienti. Vogliamo essere un partner affidabile, capace di offrire coperture su misura che evolvono insieme alle necessità di chi si sposta, in un panorama della mobilità in continuo cambiamento”.