Adventouring 2020: alle porte i primi eventi in quota
Corrado Capra ci parla delle proposte più interessanti di Over2000Riders: "Adventourfest è un evento utile a prendere confidenza con la disciplina, la Hat è più impegnativa ma serve a testare un gruppo di aspiranti viaggiatori". I consigli per partecipare in sicurezza: "Meglio conoscere la propria moto e avere gomme nuove, in ordine"
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Adventoruring è un termine entrato molto in voga negli ultimi anni, a testimoniare un'attenzione per il settore del turismo off road in costante crescita: d'altronde il mercato delle grosse bicilindriche on-off è uno dei pochi che sembrano reggere con numeri importanti e certe moto una volta acquistate “pretendondo” di essere portare a fare chilometri e sterrato. Corrado Capra di Over2000Riders ci ha parlato della stagione 2020 in una lunga chiacchierata in video di cui vi riassumiamo i passaggi principali.
Le origini
La storia di Over2000Riders nasce sulle strade sterrate in quota del Piemonte, che tutt'ora sono lo scenario di molti eventi organizzati dallo staff conosciuto principalmente per la Hat Series. Il primo evento in calendario per il 2020 è la Adventourfest - In moto oltre le nuvole, che si terrà dal 26 al 28 giugno: “È un'esperienza che va bene per chi vuole iniziare perché i percorsi della tre giorni sono a margherita e i chilometraggi non sono troppo impegnativi. Inoltre c'è la possibilità di muoversi sugli itinerari al seguito di guide certificate AICS". Per chi si trova alla propria prima "avventura" off road, contare su qualcuno di esperto può essere utile in caso di qualche difficoltà sul percorso o con maltempo. L'evento è pensato per un divertimento senza ansie da cronometro: "Ci si può fermare a mangiare in rifugio, ci saranno a Ssestriere – sperando che vengano confermate- le Case che metteranno a disposizione moto da provare. Insomma è una grande festa”.
La Hat
Se la Pavia-Sanremo è stata gioco forza annullata “anche perché non volevamo andare ad accavallarci ad altre manifestazioni in un calendario già molto fitto” la Hardalpitour Sanremo-Sestriere è stata invece confermata a settembre. Poche le limitazioni dovute al Covid-19: “L'adventouring di base è una tra le discipline naturalmente più adatte. Ci si muove da solo, in quota, all'aria aperta. Solo bisognerà rivedere un po' i momenti di ritrovo e predisporre delle autocertificazioni, ma niente di particolarmente gravoso”. Per la fine dell'anno invece è in programma dal 10 al 18 ottobre l'Hat Master Balkans: "Nei Balcani ci sono spazi in fuoristrada impensabili da noi. È un viaggio impegnativo, che richiede esperienza e preparazione, ma chi lo conclude può definirsi davvero un uomo avventuroso".
I giusti consigli
Su nostra sollecitazione Corrado ci aiuta a capire come affrontare al meglio una Hardalpitour per un gruppo di neofiti, quali sono gli aspetti da considerare: “Meglio scegliere un gruppo con capacità grosso modo simili alle proprie, o per lo meno con le stesse intenzioni sul ritmo da tenere. Ho sempre detto che per chi vuole andare a fare un viaggio in Africa la Hat è un ottimo banco di prova. Si fanno molti chilometri, si dorme poco. Il gruppo o si cementa o si spacca. La Hat è faticosa, ma prendendola con calma è molto godibile: basta evitare di strafare, riposare e mangiare quando si è stanchi o si ha fame”. Per quanto riguarda la moto, niente in particolare, ma ci sono un paio di aspetti da considerare: “Innanzitutto meno si tocca la moto e più il mezzo è affidabile. Credo in una situazione come la Hat che se la cavi meglio una vecchia Honda originale che una nuovissima moto da rally preparata. E poi gli pneumatici: sono importantissimi. Non ha senso arrivare con le gomme al cinquanta per cento, soprattutto se bisogna aggiungere un trasferimento all'evento in sé. E poi bisogna conoscere la propria moto, in modo da sapere come intervenire se necessario”.
Le origini
La storia di Over2000Riders nasce sulle strade sterrate in quota del Piemonte, che tutt'ora sono lo scenario di molti eventi organizzati dallo staff conosciuto principalmente per la Hat Series. Il primo evento in calendario per il 2020 è la Adventourfest - In moto oltre le nuvole, che si terrà dal 26 al 28 giugno: “È un'esperienza che va bene per chi vuole iniziare perché i percorsi della tre giorni sono a margherita e i chilometraggi non sono troppo impegnativi. Inoltre c'è la possibilità di muoversi sugli itinerari al seguito di guide certificate AICS". Per chi si trova alla propria prima "avventura" off road, contare su qualcuno di esperto può essere utile in caso di qualche difficoltà sul percorso o con maltempo. L'evento è pensato per un divertimento senza ansie da cronometro: "Ci si può fermare a mangiare in rifugio, ci saranno a Ssestriere – sperando che vengano confermate- le Case che metteranno a disposizione moto da provare. Insomma è una grande festa”.
La Hat
Se la Pavia-Sanremo è stata gioco forza annullata “anche perché non volevamo andare ad accavallarci ad altre manifestazioni in un calendario già molto fitto” la Hardalpitour Sanremo-Sestriere è stata invece confermata a settembre. Poche le limitazioni dovute al Covid-19: “L'adventouring di base è una tra le discipline naturalmente più adatte. Ci si muove da solo, in quota, all'aria aperta. Solo bisognerà rivedere un po' i momenti di ritrovo e predisporre delle autocertificazioni, ma niente di particolarmente gravoso”. Per la fine dell'anno invece è in programma dal 10 al 18 ottobre l'Hat Master Balkans: "Nei Balcani ci sono spazi in fuoristrada impensabili da noi. È un viaggio impegnativo, che richiede esperienza e preparazione, ma chi lo conclude può definirsi davvero un uomo avventuroso".
I giusti consigli
Su nostra sollecitazione Corrado ci aiuta a capire come affrontare al meglio una Hardalpitour per un gruppo di neofiti, quali sono gli aspetti da considerare: “Meglio scegliere un gruppo con capacità grosso modo simili alle proprie, o per lo meno con le stesse intenzioni sul ritmo da tenere. Ho sempre detto che per chi vuole andare a fare un viaggio in Africa la Hat è un ottimo banco di prova. Si fanno molti chilometri, si dorme poco. Il gruppo o si cementa o si spacca. La Hat è faticosa, ma prendendola con calma è molto godibile: basta evitare di strafare, riposare e mangiare quando si è stanchi o si ha fame”. Per quanto riguarda la moto, niente in particolare, ma ci sono un paio di aspetti da considerare: “Innanzitutto meno si tocca la moto e più il mezzo è affidabile. Credo in una situazione come la Hat che se la cavi meglio una vecchia Honda originale che una nuovissima moto da rally preparata. E poi gli pneumatici: sono importantissimi. Non ha senso arrivare con le gomme al cinquanta per cento, soprattutto se bisogna aggiungere un trasferimento all'evento in sé. E poi bisogna conoscere la propria moto, in modo da sapere come intervenire se necessario”.
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