Addio a Giancarlo Morbidelli
Ci lascia Giancarlo Morbidelli, spentosi all'ospedale di Fano dopo una lunga malattia. Imprenditore-sognatore, Morbidelli ha dato creato prototipi che hanno fatto incetta di titoli nel Motomondiale
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Ciao Giancarlo!
Classe 1934, se n’è andato all’età di 86 anni Giancarlo Morbidelli, pilota, industriale, costruttore e sognatore. Figlio di un’epoca in cui il motociclismo era uno sport che non consisteva solo in talento e tecnica, ma anche in rischio e sregolatezza, Morbidelli progettò e realizzò prototipi vincitori negli anni Settanta di otto titoli mondiali, quattro volte come costruttore e quattro volte con i piloti Nieto, Bianchi, Pileri e Lega. Sfiorò il quinto Graziano Rossi (il papà di Valentino) che, nel ’79, correva in sella alla Morbidelli.
Nato a Pesaro, Morbidelli frequenta le scuole tecniche, cominciando la propria carriera in una fabbrica di mobili come attrezzista ai macchinari. È un ragazzo sveglio e intraprendente, si mette in proprio: con un amico costruisce il primo macchinario per la lavorazione del legno e, nel giro di pochi anni, apre la “sua” Morbidelli. Un colosso che raggiunge i 300 dipendenti, ma in lui brucia la passione per le due ruote. “La moto nella mia vita c’è sempre stata - aveva raccontato in una recente intervista -. Appena ho potuto, la moto è divenuta anche la protagonista della mia favola. Pensai che avrei potuto promuovere la mia azienda dando vita ad un team capace di vincere nel mondo”. E così fece, con risultati eccezionali che rimarranno per sempre nella storia del motociclismo sportivo, Morbidelli fece anche un tentativo di approdare nel mondo della produzione di serie: negli anni 90 aveva realizzato un incredibile prototipo con motore a 8 cilindri, che purtroppo non andò mai oltre quello stadio.
Morbidelli si è spento all'ospedale di Fano dove era stato ricoverato la settimana scorsa per l'aggravarsi di una malattia che lo affliggeva da tempo. Lascia la moglie Augusta due figli e una figlia. Negli anni aveva costituito una straordinaria collezione di oltre 350 moto dal valore inestimabile custodita nella fabbrica trasformata in museo, recentemente messa in vendita all'asta da Bonhams (ma il Ministero ha messo nel mirino la procedura)
"Perdiamo un genio assoluto della meccanica - ha ricordato all'Ansa il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci - una figura fuori dal comune che con talento, coraggio e capacità uniche è stata capace di scrivere pagine indimenticabili nella storia del motociclismo e dei motori pesaresi, veicolandole con passione e grandi traguardi raggiunti a livello mondiale. Difficile sintetizzare il patrimonio umano rappresentato da Giancarlo e racchiuso nella sua esistenza. Mancherà a tutta la città. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore".
Classe 1934, se n’è andato all’età di 86 anni Giancarlo Morbidelli, pilota, industriale, costruttore e sognatore. Figlio di un’epoca in cui il motociclismo era uno sport che non consisteva solo in talento e tecnica, ma anche in rischio e sregolatezza, Morbidelli progettò e realizzò prototipi vincitori negli anni Settanta di otto titoli mondiali, quattro volte come costruttore e quattro volte con i piloti Nieto, Bianchi, Pileri e Lega. Sfiorò il quinto Graziano Rossi (il papà di Valentino) che, nel ’79, correva in sella alla Morbidelli.
Nato a Pesaro, Morbidelli frequenta le scuole tecniche, cominciando la propria carriera in una fabbrica di mobili come attrezzista ai macchinari. È un ragazzo sveglio e intraprendente, si mette in proprio: con un amico costruisce il primo macchinario per la lavorazione del legno e, nel giro di pochi anni, apre la “sua” Morbidelli. Un colosso che raggiunge i 300 dipendenti, ma in lui brucia la passione per le due ruote. “La moto nella mia vita c’è sempre stata - aveva raccontato in una recente intervista -. Appena ho potuto, la moto è divenuta anche la protagonista della mia favola. Pensai che avrei potuto promuovere la mia azienda dando vita ad un team capace di vincere nel mondo”. E così fece, con risultati eccezionali che rimarranno per sempre nella storia del motociclismo sportivo, Morbidelli fece anche un tentativo di approdare nel mondo della produzione di serie: negli anni 90 aveva realizzato un incredibile prototipo con motore a 8 cilindri, che purtroppo non andò mai oltre quello stadio.
Morbidelli si è spento all'ospedale di Fano dove era stato ricoverato la settimana scorsa per l'aggravarsi di una malattia che lo affliggeva da tempo. Lascia la moglie Augusta due figli e una figlia. Negli anni aveva costituito una straordinaria collezione di oltre 350 moto dal valore inestimabile custodita nella fabbrica trasformata in museo, recentemente messa in vendita all'asta da Bonhams (ma il Ministero ha messo nel mirino la procedura)
"Perdiamo un genio assoluto della meccanica - ha ricordato all'Ansa il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci - una figura fuori dal comune che con talento, coraggio e capacità uniche è stata capace di scrivere pagine indimenticabili nella storia del motociclismo e dei motori pesaresi, veicolandole con passione e grandi traguardi raggiunti a livello mondiale. Difficile sintetizzare il patrimonio umano rappresentato da Giancarlo e racchiuso nella sua esistenza. Mancherà a tutta la città. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore".
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