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Puig: “Honda non sta dormendo”

I risultati della Casa alata faticano ad arrivare, ma il team manager Alberto Puig ha spiegato come sta andando il lavoro nel dietro le quinte

La grave crisi della marca di Tokyo

Yamaha e Honda sono in difficoltà, ma la situazione più critica la sta vivendo la Casa alata. Dopo l’addio di Marc Marquez lo sviluppo della moto continua a essere complicato e l’ultima testimonianza è stato il test svolto a Jerez dopo il Gran Premio di Spagna. Joan Mir, già nel box del team Repsol Honda l’anno scorso, ha totalizzato 12 punti in quattro Gran Premi, Luca Marini ingaggiato l’anno scorso ha concluso in ultima posizione le gare finora disputate.

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Di quanto tempo ha bisogno Honda per tornare competitiva?

A Jerez Honda si è presentata con un nuovo prototipo, con novità importanti in tutte le aree: telaio, aerodinamica, forcellone. Nonostante l’impegno, però, questo non ha soddisfatto i piloti in pista. Stefan Bradl aveva disputato il GP con la nuova moto, chiudendo a 41 secondi dal vincitore e il team manager Alberto Puig ha dichiarato a motogp.com: “Bradl ha provato la moto e abbiamo raccolto molti dati. Le sensazioni erano buone, non così male. Ma non siamo ancora chiaramente dove vogliamo essere”. Una cosa fondamentale però manca ancora: “Non abbiamo trovato la direzione che ci aspettiamo, Se riusciamo a capire la direzione da seguire, possiamo provare a fare dei passi avanti”.

L’impegno però non manca: “Stiamo provando tante, tantissime cose e stiamo cercando di trovare una soluzione. Honda non sta dormendo”. Questo è il messaggio più importante, sperando che in tempi brevi riescano a trovare il bandolo della matassa...

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