Salta al contenuto principale

Promossi&Bocciati MotoGP: ad Aragon è ancora spettacolo con Bastianini e Bagnaia

I due piloti Ducati regalano un'altra battaglia da ricordare, ma questa volta è Enea a spuntarla per 42 millesimi. Ne approfitta anche Espargarò, terzo con l'Aprilia, ma Quartararo è tutt'altro che in difficoltà. Borgo Panigale intanto festeggia il terzo titolo costruttori consecutivo
Bastianini e Bagnaia regalano agli appassionati un'altra domenica spettacolare, sfruttano la sfortuna di Quartararo e riaprono decisamente il mondiale. Andiamo a vedere i Promossi&Bocciati del gran premio d'Aragona insieme al nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride
Bastianini e Bagnaia si sono scambiati le posizioni sul podio, al termine di una gara che li ha visti arrivare in volata, con Enea primo per soli 42 millesimi. Ora Pecco è a 10 punti da Quartararo, e con la quarta vittoria in stagione anche La Bestia ha ridotto il proprio gap dal leader a 48 lunghezze. Ducati ha anche conquistato matematicamente il titolo costruttori, e d'altronde, con 10 successi su 15 gp, non poteva che essere così.
Non può che essere felice anche Aleix Espargaro, arrivato terzo e ora a -17 da Fabio. Il pilota Aprilia non vedeva il podio dal Mugello, ma nella parte centrale di stagione non si è lasciato prendere dallo sconforto e ora si ritrova a giocare per il campionato. Guai a sottovalutarlo.
Difficile immaginare invece qualcosa di peggio per Fabio Quartararo, incappato davvero in un periodo sfortunato: oggi ha tamponato Marquez - che aveva improvvisamente rallentato davanti a lui- è caduto e ha mandato all'aria una gara che poteva regalargli punti preziosi. Al di là delle escoriazioni riportate sulla pelle, El Diablo è bruciacchiato soprattutto nell'anima: in 5 gare ha raccolto solo 39 punti e ora il margine in campionato è minimo.
Brutto weekend anche per Marc Marquez: nonostante una partenza a missile - dalla 13esima alla quinta/sesta posizione- l'incidente con Quartararo gli ha lasciato nell'abbassatore il cupolino della sua Yamaha, inconveniente che lo ha portato prima a perdere il controllo della moto e ad abbattere Nakagami, poi al ritiro. La strada per ritornare al successo è ancora lunga, ma essere di nuovo in pista è già qualcosa.

Oscar del sorpasso
Ultimo giro: Bastianini è attaccato al codone di Bagnaia, ma non cerca il sorpasso al termine del rettilineo di partenza. Tutti si aspettano la mossa in ingresso alla 12, alla fine del lunghissimo curvone in discesa a sinistra, ma Enea invece sceglie il punto più inusuale, alla curva 7, prendendo in controtempo l'avversario. La manovra è aggressiva, ma pulita, e il pilota di Gresini non lascia spazio a repliche o incroci. Il resto del giro è perfetto, il cambio di direzione 14-15 fulmineo, e Pecco non può fare altro che inseguire fino alla bandiera a scacchi. Arriva vicinissimo, ma dietro.

Data check
Pecco Bagnaia ha fatto la pole ad Aragon con nuovo record del circuito in 1'46"069, tre decimi meglio del suo stesso tempo 2021. Enea Bastianini ha vinto la gara, Luca Marini ha fatto il giro veloce in 1'47"795, al quarto passaggio. Il pilota VR46 è poi rimasto intruppato nel gruppo di metà classifica, ma vista la 14esima piazza di partenza non è andato assolutamente male, considerando che ha raccolto un settimo posto. Il dato che conta comunque è il minimo comun denominatore a queste tre prestazioni, con tre piloti Ducati di tre scuderie diverse che hanno fatto il bello e il brutto tempo ad Aragon. Volendo infierire possiamo aggiungere anche che Borgo Panigale ha piazzato 7 Desmosedici in top10, e non ci si deve stupire che Ducati abbia perciò conquistato il titolo costruttori - il terzo consecutivo- già a 5 gare dalla fine. Erano anni che non si vedeva una moto così dominante, e ci sono tutti i presupposti perché questa superiorità possa durare ancora a lungo.

Meditate gente
Quartararo sta perdendo progressivamente il grande vantaggio accumulato a inizio stagione, ma darlo per sconfitto sarebbe un grave errore. Il francese è sempre velocissimo, e anche ad Aragon aveva un passo da top5, su una pista che non è certo tra le sue preferite. Ora si va in Giappone, e Motegi non è una pista che può deprimerlo. Certo, il meteo non è dei migliori, ma se in senso generale è vero che Yamaha sul bagnato soffre e Ducati vola, le incognite di una gara sotto la pioggia sono molte e potrebbero girare anche in suo favore (come a Mandalika, a inizio anno). Negli ultimi anni poi la M1 non ha sfigurato a Motegi - sull'asciutto- e ci sono piloti come Bastianini, Marini, Bezzecchi e Binder che in Giappone non hanno mai corso su una MotoGP. Insomma il mondiale non ha ancora preso la strada di Borgo Panigale, e il francese avrà più di una carta da giocarsi da qua a Valencia. 
Aggiungi un commento