Salta al contenuto principale

MotoGP Starting Grid: la Francia attende Quartararo, Morbidelli e Mir provano a rovinargli la testa

Un pilota transalpino non vince in top class sul circuito di casa dal 1954, ma El Diablo non avrà vita facile: in classifica guida con 8 punti di vantaggio sul maiorchino, 18 su Vinales e 24 su Dovizioso. La Ducati non ha mai conquistato il primo posto a Le Mans, ma negli ultimi due anni sia Petrucci che Dovizioso sono arrivati secondi solo a Marquez
In questo fine settimana inizia la penultima - coronavirus permettendo- tripla di MotoGP, con il gran premio di Francia a Le Mans, a cui seguirà il doppio appuntamento di Aragon. Andiamo a vedere con il nostro Guido Sassi le novità e i temi del weekend, nella nona puntata di MotoGP Starting Grid.

La novità
A Barcellona avevamo avuto le prime avvisaglie di un autunno incombente, a Le Mans saremo fortunati se non si correrà in pieno inverno. Le temperature attese variano tra i 15 e i 5 gradi, la pioggia tra venerdì e domenica è una possibilità concreta. Quest'anno ancora non si è mai corso con asfalto davvero bagnato, ma l'incognita principale è data proprio dal termometro. Diventa difficilissimo per tutti farsi un'idea di come potranno reagire le gomme nel match con le rispettive moto. Al Montmelò – dove già le temperature erano decisamente più basse rispetto alla media estiva- si è visto per esempio che piloti “pesanti” come Petrucci non hanno patito un eccessivo degrado dello pneumatico, anzi riuscendo a scaldare la posteriore meglio e prima rispetto agli avversari.

Che numeri
Un po' tutti iniziano a guardare insistentemente la classifica: vuoi perché mancano 6 gare su 14, vuoi perché con la pandemia di coronavirus che ha ripreso vigore non è davvero detto che si riesca a concludere il campionato secondo programma. Dopo la stentata parentesi ducatista di Dovizioso in testa al mondiale, dal post Montmelò Fabio Quartararo è tornato a guardare tutti dall'alto. Joan Mir però insegue a soli 8 punti, davvero pochi considerando che il maiorchino non ha ancora vinto una gara, caso unico tra i primi 5 in classifica. Maverick Vinales paga invece 18 punti al francese, Andrea Dovizioso 24. Sono loro i piloti compresi nello spazio di una vittoria, il poker di favoriti per l'affermazione finale. Ne vanno aggiunti però ben altri 7 nell'intervallo di 50 punti: Morbidelli (-31), Miller (-33), Nakagami (-36), Rins (-48), Oliveira (-49), Binder (-50), Rossi (-50).

La sfida
Il gran premio di Francia in top class non vede un vincitore francese dal 1954: si correva a Reims e ad alzare la coppa del primo classificato fu Pierre Monneret. Fabio Quartararo - e in misura minore Johann Zarco- hanno in questo fine settimana la possibilità concreta di mettere fine a un digiuno che dura da 66 anni. Il leader della classifica in particolare sembra essere tornato sui livelli di Jerez, la pista di Le Mans ha spesso detto bene a un pilota dallo stile pulito e rotondo come Jorge Lorenzo e alla sua Yamaha M1. Per quello che possono valere le tradizioni in una stagione particolare come il 2020, El Diablo dovrà guardarsi però dagli spagnoli: 8 successi negli ultimi 8 anni, anche se – a parte Vinales- tutti gli altri protagonisti delle recenti vittorie (Pedrosa, Lorenzo, Marquez) sono fuori gioco. Mir e Vinales cosa ci faranno vedere in Francia? Il pilota Suzuki sarà in grado finalmente di partire davanti e lottare per la vittoria? Maverick sarà in una delle sue rare domeniche di grazia o ci illuderà come ha fatto quasi ogni volta in questa stagione? E poi non bisogna dimenticare Morbidelli, Rossi e le Ducati. I due italiani in Yamaha potranno sicuramente fare bene, mentre le moto bolognesi -pur non avendo mai vinto a Le Mans- nell'ultimo biennio sono arrivate alle spalle dell'inarrivabile Marquez con Petrucci e Dovizioso.

Questa è storia
Generalmente il gran premio di Francia si corre in primavera: la stagione aiuta ad avere un clima compatibile con le gare, l'appuntamento di Le Mans si tiene come quinto round del calendario. Nel 2007 si corse sotto una pioggia davvero battente, le cadute non si contavano. A prendere le redini delle operazioni furono due piloti di casa: Sylvain Guintoli e Randy de Puniet. Entrambi illusero i tifosi, entrambi vanificarono il podio con uscite di pista. Alla fine a vincere fu Chris Vermuelen, australiano talentuoso che riportò al successo una Suzuki. Quel successo rimase l'unico di Hamamatsu fino alla vittoria di Maverick Vinales a Silverstone, nel 2016.

Hot Spot
La pista di Le Mans presenta un layout piuttosto aggressivo: frenate decise, curve impegnative, variazioni altimetriche. Uno dei punti più interessanti, soprattutto in ottica sorpasso, è la chicane Dunlop, che arriva dopo il velocissimo primo curvone. Questo è un punto davvero da brividi, perché le MotoGP sfiorano i 300 all'ora; nel 1995 Alberto Puig scampò alla tragedia quando perse il controllo della sua Honda, per andare a impattare nelle barriere. Dopo la curva 1 la chicane arriva quando i piloti hanno appena fatto in tempo a raddrizzare le moto, chi prende l'interno se ha un assetto stabile e non esagera a ritardare la frenata riesce anche a tenere la posizione in uscita. Tra gli ultimi duelli degni di nota in quella zona della pista si ricorda il sorpasso di Rossi a Vinales nell'edizione del 2017: una pennellata vanificata solo dal lungo del nove volte campione del mondo alla Garage Vert nel corso dell'ultimo giro, errore che ha poi permesso allo spagnolo di andare a vincere la terza gara su cinque di quel memorabile inizio di stagione.
Leggi altro su:
Aggiungi un commento