Interviste MotoGP - Guido Meda: “Ducati deve tenersi stretto Dovizioso”
MotoGP news - Nell'attesa che inizi la stagione 2020 abbiamo fatto una chiacchierata con Guido Meda, per guardare oltre l'attuale emergenza e parlare di sport e di cosa potremmo vedere quando, finalmente, la MotoGP scenderà in pista
Image
News
"Non dimentichiamoci di Morbidelli"
Il coronavirus ha colpito duro il Motomondiale: ancora non sappiamo quando potremo vedere la prima gara della MotoGP. In questa pausa forzata la nostra Serena Zunino ha incontrato Guido Meda, vice-direttore di Sky Sport e responsabile della redazione motori, per guardare oltre e fare il punto sulla stagione che vorremmo vedere in pista e sui valori in campo che abbiamo visto durante gli ultimi test in Qatar.
Come ha visto gli ultimi test della MotoGP?
La sensazione generale è che quest’anno si è alzato il livello degli avversari di Marquez e penso che ci saranno molti piloti che si giocheranno il podio. Sono contento dei progressi fatti da Suzuki e Yamaha, così come Aprilia. Se vogliamo Honda e Ducati sono un po’ in sofferenza, probabilmente per le gomme.
Nei test non abbiamo visto il solito Marquez, che ha ammesso di aver avuto anche problemi di adattamento alla moto 2020.
Secondo me Marquez era in ritardo con la convalescenza della spalla. Penso che non avesse ancora la forza fisica necessaria. Non credo che sia stato solo un problema legato alla moto.
Questo sarà un anno cruciale per Valentino Rossi, che deve capire se continuare o ritirarsi. Come la vedi?
Un test l’ha fatto bene, il secondo l’ha concluso con gli stessi problemi dello scorso anno. C’è l’urgenza di capire se l’oggettività della sua prestazione è in quello che è successo nel primo o nel secondo test.
Da un lato c’è la sua parte istintiva che è quella del divertimento, e dall’altra c’è quella della prestazione. Credo che abbia pensato: “Mi sta bene che non vinco più tutto, ma qualcuna la vorrei vincere ancora”. Se dopo sette o otto gare sul podio non c’è mai andato senza aver disputato una gara bella, allora è probabile che dica basta.
Chi pensi sarà il principale rivale di Marquez del 2020?
Ammesso che ci sia, le ultime tre stagioni di Dovizioso mi fanno pensare che sia lui. Poi ho sempre un occhio di riguardo per gli italiani: mi piacerebbe anche che ci fosse Rossi, che ci fosse Bagnaia che ha fatto dei buoni test invernali. Sottolineo l’importanza di non dimenticarsi di Morbidelli, messo in ombra lo scorso anno da Quartararo che sembrava “Jack lo Squartatore”. Detto questo, se dovessi scommettere dei soldi su qualcuno, lo farei razionalmente su Quartararo e irrazionalmente su Mir.
Pensi che Suzuki da un punto di vista tecnico abbia raggiunto Yamaha?
Sembrerebbe proprio di sì. Suzuki è più piccola come azienda, con meno attenzione addosso e non è così scontato tornare e azzeccare il mezzo, questo ce lo insegna la storia di Aprilia e KTM. Forse è vero che si sono ispirati a Yamaha, facendo una moto molto simile, ma questo non vuol dire che quella fosse la strada giusta a tutti i costi. Se penso a un Vinales o a un Quartararo alla guida della Suzuki, penso farebbero delle gare tanto quanto.
E in questa speciale classifica costruttori Ducati dove la mettiamo?
In questo momento la metto al terzo posto, dietro a Suzuki e Yamaha più o meno a pari merito, con un piccolo vantaggio su Honda. Ducati è una gran buona moto, lo è sempre stata, con un pilota, Dovizioso, che fa tutto il possibile per farla funzionare bene. Non mi preoccupa granché quello che abbiamo visto nei test, penso che ad una gomma con un po’ di aderenza in più prima o poi ci si adatti.
Quale mossa sul mercato per il biennio 2021-22 possiamo aspettarci da Ducati?
La prima cosa che devono fare è consolidare Dovizioso, sia da un punto di vista tecnico sia umano. In “casa” hanno poi Miller, Bagnaia e Petrucci. Non escluderei l’ipotesi di ritrovare Redding, se in Superbike riuscisse a essere veloce. E c’è anche Zarco, che non ha fatto dei brutti test con Ducati. Dovessero perdere Dovi, Zarco potrebbe essere una bella scommessa.
E di Petrucci cosa dici?
Danilo parte da una posizione di grande svantaggio, dopo aver chiuso il 2019 senza lasciare un buon ricordo. Ora è difficile metterlo nel giro dei piloti appetitosi. Se la deve giocare alla grande, altrimenti lo potrei vedere in sella ad una Panigale V4 in Superbike.
Cosa ti auguri di vedere in pista?
Gran duelli di gruppo. Mi auguro di vedere delle gare di MotoGP simili a quelle di Superbike che abbiamo visto in Australia. Molti sorpassi, moto e piloti che non soffrono, e un Rossi di nuovo competitivo.
Il coronavirus ha colpito duro il Motomondiale: ancora non sappiamo quando potremo vedere la prima gara della MotoGP. In questa pausa forzata la nostra Serena Zunino ha incontrato Guido Meda, vice-direttore di Sky Sport e responsabile della redazione motori, per guardare oltre e fare il punto sulla stagione che vorremmo vedere in pista e sui valori in campo che abbiamo visto durante gli ultimi test in Qatar.
Come ha visto gli ultimi test della MotoGP?
La sensazione generale è che quest’anno si è alzato il livello degli avversari di Marquez e penso che ci saranno molti piloti che si giocheranno il podio. Sono contento dei progressi fatti da Suzuki e Yamaha, così come Aprilia. Se vogliamo Honda e Ducati sono un po’ in sofferenza, probabilmente per le gomme.
Nei test non abbiamo visto il solito Marquez, che ha ammesso di aver avuto anche problemi di adattamento alla moto 2020.
Secondo me Marquez era in ritardo con la convalescenza della spalla. Penso che non avesse ancora la forza fisica necessaria. Non credo che sia stato solo un problema legato alla moto.
Questo sarà un anno cruciale per Valentino Rossi, che deve capire se continuare o ritirarsi. Come la vedi?
Un test l’ha fatto bene, il secondo l’ha concluso con gli stessi problemi dello scorso anno. C’è l’urgenza di capire se l’oggettività della sua prestazione è in quello che è successo nel primo o nel secondo test.
Da un lato c’è la sua parte istintiva che è quella del divertimento, e dall’altra c’è quella della prestazione. Credo che abbia pensato: “Mi sta bene che non vinco più tutto, ma qualcuna la vorrei vincere ancora”. Se dopo sette o otto gare sul podio non c’è mai andato senza aver disputato una gara bella, allora è probabile che dica basta.
Chi pensi sarà il principale rivale di Marquez del 2020?
Ammesso che ci sia, le ultime tre stagioni di Dovizioso mi fanno pensare che sia lui. Poi ho sempre un occhio di riguardo per gli italiani: mi piacerebbe anche che ci fosse Rossi, che ci fosse Bagnaia che ha fatto dei buoni test invernali. Sottolineo l’importanza di non dimenticarsi di Morbidelli, messo in ombra lo scorso anno da Quartararo che sembrava “Jack lo Squartatore”. Detto questo, se dovessi scommettere dei soldi su qualcuno, lo farei razionalmente su Quartararo e irrazionalmente su Mir.
Pensi che Suzuki da un punto di vista tecnico abbia raggiunto Yamaha?
Sembrerebbe proprio di sì. Suzuki è più piccola come azienda, con meno attenzione addosso e non è così scontato tornare e azzeccare il mezzo, questo ce lo insegna la storia di Aprilia e KTM. Forse è vero che si sono ispirati a Yamaha, facendo una moto molto simile, ma questo non vuol dire che quella fosse la strada giusta a tutti i costi. Se penso a un Vinales o a un Quartararo alla guida della Suzuki, penso farebbero delle gare tanto quanto.
E in questa speciale classifica costruttori Ducati dove la mettiamo?
In questo momento la metto al terzo posto, dietro a Suzuki e Yamaha più o meno a pari merito, con un piccolo vantaggio su Honda. Ducati è una gran buona moto, lo è sempre stata, con un pilota, Dovizioso, che fa tutto il possibile per farla funzionare bene. Non mi preoccupa granché quello che abbiamo visto nei test, penso che ad una gomma con un po’ di aderenza in più prima o poi ci si adatti.
Quale mossa sul mercato per il biennio 2021-22 possiamo aspettarci da Ducati?
La prima cosa che devono fare è consolidare Dovizioso, sia da un punto di vista tecnico sia umano. In “casa” hanno poi Miller, Bagnaia e Petrucci. Non escluderei l’ipotesi di ritrovare Redding, se in Superbike riuscisse a essere veloce. E c’è anche Zarco, che non ha fatto dei brutti test con Ducati. Dovessero perdere Dovi, Zarco potrebbe essere una bella scommessa.
E di Petrucci cosa dici?
Danilo parte da una posizione di grande svantaggio, dopo aver chiuso il 2019 senza lasciare un buon ricordo. Ora è difficile metterlo nel giro dei piloti appetitosi. Se la deve giocare alla grande, altrimenti lo potrei vedere in sella ad una Panigale V4 in Superbike.
Cosa ti auguri di vedere in pista?
Gran duelli di gruppo. Mi auguro di vedere delle gare di MotoGP simili a quelle di Superbike che abbiamo visto in Australia. Molti sorpassi, moto e piloti che non soffrono, e un Rossi di nuovo competitivo.
Foto e immagini
Aggiungi un commento