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MotoGP 2022, Bagnaia: “Vorrei correre la 8 ore di Suzuka"

MotoGP news - Francesco Bagnaia e Alvaro Bautista hanno ripercorso il loro 2022 con Ducati, il piemontese ha svelato qual è stato il momento in cui tutto è cambiato e ha spiegato come vuole vivere questo momento di pausa

"Essere il riferimento è un'arma a doppio taglio"
Quando Ducati vinse il primo titolo iridato in MotoGP, nel 2007 con Casey Stoner, Francesco Bagnaia ricorda: “Io avevo dieci anni, ero al mio secondo anno di minimoto”. Risale proprio a quell’anno l’edizione precedente di Campioni in Piazza 2, che si è svolta ieri giovedì 15 dicembre con Bagnaia e il campione della Superbike Alvaro Bautista. Ora è tempo di vacanze invernali e Bagnaia ha ammesso di non voler pensare troppo a quello che lo attende nel 2023: “Voglio godermi l’inverno. Rivivermi ciò che è stato senza pensare al prossimo anno. Ho massima fiducia in Ducati e negli ingegneri. Non commetteremo gli errori dello scorso anno. Certo è che essere il riferimento è un’arma a doppio taglio”.
È un momento completamente diverso invece per il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna: “Per il reparto corse è un momento di scelte, è importante. Non vedo l'ora che arrivino le vacanze di Natale per fare una cosa che ho anche consigliato a tutti i nostri dipendenti: riguardare tutto quello che abbiamo fatto quest'anno ed emozionarci di nuovo. È giusto sentirselo”. Appena finite le vacanze Bagnaia dovrà prendere una decisione importante, trovandosi a un bivio, nel 2023 sul cupolino della sua Desmosedici GP ci sarà il numero 63 o il numero 1? Per ora ha risposto scherzando: “Magari posso anche scegliere il 64, così li ho entrambi! Scherzi a parte, se anche dovessi scegliere l'1 il 63 resterà sempre il mio numero”.

Il momento della rinascita secondo Pecco
Guardando al 2022, Pecco ha raccontato come l’ha vissuta in prima persona: “È stata una stagione davvero complicata, piena di alti e bassi e con molti errori miei. A inizio anno faticavo a capire la mia moto e ci è voluto un po’ di tempo prima che funzionasse come volevamo. In Indonesia abbiamo preso un’altra strada, che è stata quella che poi ci ha portato al successo. Purtroppo io ho commesso due errori gravi, a Le Mans e al Sachsenring, che ci hanno portato a perdere molti punti. Che però hanno reso il tutto più bello”.
Mai nessuno prima di lui era riuscito a recuperare 91 punti, per poi superare l’avversario e vincere il titolo: “Sinceramente una rimonta così è stato qualcosa di incredibile. Quello che mi è veramente piaciuto è stato che nessuno di noi ha mai mollato, è stato bellissimo. Ho avuto il piacere di chiacchierare con tutta la squadra ad Assen, quando è iniziata la nostra rimonta, e durante l’estate con Claudio (Domenicali) per far sì che ci fosse il massimo supporto e sostegno da parte di tutti. Questo ci ha portato a fare una seconda parte di stagione incredibile: quattro gare di fila, ad Aragon abbiamo lottato con Enea (Bastianini), in Giappone la mia indole da pilota che voleva passare mi ha fatto commettere un errore. Che però mi ha aiutato a stare nelle gare successive più tranquillo. Nel negativo bisogna sempre cercare il positivo”.
Poi ha espresso un sogno nel cassetto:“Vorrei correre la 8 ore di Suzuka, vediamo se riesco a convincere Ducati. Sarebbe impegnativo, ma mi affascina veramente tanto, magari da fare con Alvaro (Bautista) e un altro pilota”.

"Ducati ha fatto un lavoro incredibile"
In Superbike ci ha pensato Alvaro Bautista a conquistare il titolo con la Panigale V4R e ha raccontato il momento esatto in cui è diventato Campione del Mondo : “Quando ho passato il traguardo ho subito capito. È stata una soddisfazione molto importante. Sono molto orgoglioso del titolo, ho lavorato molto su di me e con la squadra, svolgendo un lavoro quasi perfetto. Chiaro che si può sempre migliorare ma è stato un anno incredibile". E pensare che nel 2019 non aveva funzionato il matrimonio tra lo spagnolo e la Casa di Borgo Panigale: "Questa moto è più competitiva di quella di tre anni fa, l’ho trovata da subito più costante ed equilibrata. Ducati ha fatto un lavoro incredibile, hanno fatto un bel miglioramento. Ora sarà sempre più difficile da sviluppare. È stato un anno molto positivo”.

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