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MotoGP 2016, Lowes in sella all'Aprilia RS-GP

MotoGP news – A Misano mercoledì e giovedì scorso c'era anche Sam Lowes, pilota di Moto2 che passerà, nella prossima stagione, alla MotoGP con Aprilia. Il responsabile racing, Romano Albesiano, ha commentato: “Mi ha colpito la metodologia con cui ha affrontato le difficoltà”
Feeling fantastico
Nelle giornate di mercoledì 29 e giovedì 30 giugno Aprilia e Ducati si sono ritrovate sullo stesso tracciato di Misano per due giornate di test, mentre la casa di Borgo Panigale era impegnata con i suoi collaudatori, Casey Stoner e Michele Pirro, la casa di Noale aveva in pista la RS-GP con il collaudatore Mike di Meglio e Sam Lowes che sarà in sella alla moto di Noale dalla prossima stagione. L'inglese, che sta lottando per il titolo in Moto2 con Zarco e Rins, dal prossimo anno sarà nella categoria regina e ha avuto un primo assaggio della sua prossima compagna d'avventura. Autore di 69 giri, Lowes ha dichiarato: “I primi giri sulla Aprilia RS-GP sono stati un'esperienza che non dimenticherò mai. Quando ho aperto il gas è stata incredibile la velocità che ho percepito, è stato un feeling meraviglioso. Già dal secondo run ho iniziato a gestire meglio la potenza e ho cercato di capire come sfruttarla. Le novità erano tante e mi hanno tutte stupito: le prime sono senza dubbio la potenza e la velocità, poi i freni in carbonio, la terza è il cambio seamless veramente incredibile e la quarta è ovviamente l'elettronica con la quale mi sono trovato subito molto bene. E poi la RS-GP mi ha sorpreso con una maneggevolezza che non mi aspettavo, tanto che la notte prima del test ero molto nervoso perché mi immaginavo una moto molto più cattiva da guidare e invece non è stato così, anche se niente è facile su una MotoGP. Da ultimo voglio sottolineare la bella intesa che ho trovato con tutto il team. Insomma, è andata proprio bene”. Commento positivo anche quello del responsabile progetto racing Romano Albesiano: “Quella odierna era una giornata molto particolare, dato che parliamo di un ragazzo che non ha mai guidato una moto più potente di una 600 e che non ha mai provato né i dischi in carbonio né tante altre componenti particolari. È stata impressionante la rapidità con la quale si è adattato alla nuova moto ed al contempo mi ha colpito la grande metodologia con la quale ha affrontato le varie difficoltà".
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