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Caso doping Iannone, Rivola: “Sconcertati per la pena inflitta”

MotoGP news – Non ha mai avuto dubbi Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing, sull’innocenza di Andrea Iannone e la pena inflitta al “suo” pilota gli lascia l’amaro in bocca. Rivola garantisce la vicinanza della casa di Noale al pilota abruzzese e spera di rivedere presto Andrea alla guida della RS-GP 
"Saremo al suo fianco fino alla fine"
Un anno e mezzo, diciotto mesi. Questa è la pena che la Corte Disciplinare della Federazione Internazionale di Motociclismo ha inflitto ad Andrea Iannone, risultato positivo ad un controllo anti-doping domenica 3 novembre, dopo il Gran Premio della Malesia. La casa di Noale, che è sempre stata vicino al suo pilota, ha diramato una nota in cui spiega: “Da una prima analisi della sentenza si rileva con soddisfazione come sia stata riconosciuta la totale assenza di dolo e la accidentalità della assunzione di steroidi ammettendo, di fatto, la tesi della contaminazione alimentare, fatto mai accaduto prima. Questo scenario apre nuove possibilità di appello per Andrea ma rimane lo sconcerto per una pena del tutto incoerente con la ricostruzione contenuta nella sentenza stessa che riconosce nei fatti, pur non assolvendolo, la sua innocenza. Nel rispetto dei valori sportivi che da sempre ispirano la sua attività e che non prevedono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti, Aprilia Racing ha sempre ribadito la piena fiducia nel suo pilota, lo fa con nuova forza dopo questa sentenza e lo sosterrà nel suo ricorso al TAS”. A concludere il comunicato sono le dichiarazioni dell’amministratore delegato Massimo Rivola, che non ha usato mezzi termini: “La sentenza ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede di Andrea e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare. Per questo la pena inflitta non ha alcun senso, alla luce delle motivazioni scritte dagli stessi giudici Andrea avrebbe dovuto essere assolto, come sempre è capitato agli altri atleti contaminati, ma questo quadro ci lascia tante speranze per il ricorso che auspichiamo sia molto veloce. Rivogliamo Andrea in sella alla sua Aprilia RS-GP, saremo al suo fianco fino alla fine di questa vicenda e lo sosterremo nel suo appello”.
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