Proposta nelle cilindrate 125 e 400, la Cafè Racer ha una posizione arretrata delle pedane, semimanubri racing e uno scarico a tromboncino. Le sospensioni prevedono una forcella rovesciata e una bella coppia di ammortizzatori posteriori. Le ruote sono a raggi da 17" mentre la frenata è garantita da un disco anteriore da 300 mm e uno posteriore da 220. La TT40 è una vera e propria special che si ispira nelle linee alle moto impegnate al Tourist Trophy negli anni Sessanta, con il grosso cupolino tondeggiante, il serbatoio stretto e la sella monoposto con codino posteriore rimovibile per lasciare spazio al passeggero. Sfoggia anche semimanubri bassi, regolabili sia in altezza che in rotazione e specchietti retrovisori montati sulle estremità delle manopole. Il motore, che equipaggia anche altri modelli Mash, è un 397 cm3 monoalbero quattro valvole, raffreddato ad aria e dotato della nuova iniezione elettronica Delphi che garantisce il rispetto della Euro 4. L’impianto frenante è a doppio disco comandato dalla pompa con serbatoio separato e con la leva regolabile. Come impone la nuova normativa, è dotato di ABS, in questo caso disinseribile. La moto è ben fatta e appagante per la vista, tranne qualche piccolo dettaglio poco curato: quasi impossibile chiedere di meglio visto il prezzo.
Perché sì
Dotazioni di serie: numerose e comprendono il coprisella per il passeggero, ABS disinseribile, manubrio regolabile multi-posizione, tappo del serbatoio con serratura – Prezzo: contenuto considerando la qualità generale e le dotazioni della moto – Maneggevolezza: ha ruote strette e un buon bilanciamento dei pesi, nelle curve è divertente e veloce
Perché no
La 125 ha un motore decisamente tranquillo (11,6 CV). Va un po’ meglio la 400, ma l'accelerazione e la ripresa non sono esaltanti. Visibilità specchietti: posizionati alle estremità delle manopole del manubrio danno una visuale limitata
Galleria
Mash Café Racer
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