SBK Misano - Bulega e Bautista podio amaro: “Non c’è stato niente da fare”
A vincere il primo round di Misano è stata la BMW di Toprak Razgatlıoğlu e le due “rosse” non sono riuscite a contrastarlo
Due moto sul podio sono certamente un buon risultato per il team Aruba Ducati, ma resta in bocca un sapore agrodolce, perché c’erano le premesse per fare anche meglio. A vincere Gara 1 del round Emilia - Romagna Superbike è stata la BMW di Toprak Razgatlıoğlu e le due “rosse” non sono riuscite ad agganciarlo. Quando se n’è andato stavano ancora lottando per farsi spazio e rimontare. Superare diversi avversari e in particolare un coriacea Remy Gardner è costato tempo prezioso.
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Sarebbe potuta andare diversamente?
“Purtroppo la mia partenza non è stata delle migliori e poi ho dovuto sorpassare alcuni piloti, quindi ho perso molto tempo – è l’opinione di Nicolò Bulega –. Quando ho superato gli altri piloti e sono arrivato secondo, il mio passo era buono. Speravo anche di poter superare Toprak, ma ormai era troppo tardi. Non si è mai arreso, ha fatto una gara fantastica. È la mia prima gara in Italia nel WorldSBK, ho ottenuto un podio e sfiorato la pole position questa mattina, quindi il fine settimana sta andando bene. All'inizio ho perso molto tempo. Ero molto più veloce di quelli che mi precedevano ma era impossibile sorpassare. Non puoi mai sapere come andrà la gara”.
Bautista, poco feeling con le gomme
Alvaro Bautista ha faticato anche di più, come già gli è successo diverse volte in questo inizio di campionato. L’anno scorso di questi tempi dominava…
“Le condizioni sono diverse ogni anno e il livello della categoria è davvero alto – si giustifica –. Abbiamo lavorato per avere un buon feeling con la moto ma non è ancora come volevamo. Oggi, con il caldo intenso, faticavo a fermarla moto soprattutto a causa della gomma anteriore. Nei primi giri non potevo spingere molto perché ogni volta che provavo a forzare l’anteriore perdevo aderenza e in diverse curve scivolavo molto. È stato davvero difficile. L’unica cosa che ho potuto fare è stato cercare di arrivare alla fine e ottenere il massimo possibile. Dopo metà gara il mio ritmo era simile a quello di Razgatlıoğlu e dei ragazzi davanti, ma ero oltre il limite. Ho provato a spingere di più, ho perso l'anteriore e ho rischiato di cadere almeno una dozzina volte! L’unica cosa che ho potuto fare è stato cercare di finire la gara, raccogliendo più informazioni e qualche riferimento per domani”.