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Kevin Schwantz, test positivi in Giappone per la 8 Ore di Suzuka

Il 49enne Campione del Mondo della 500 ha girato non troppo distante dai migliori nelle ultime prove in vista della 8 Ore di Suzuka. Se dovesse mettersi a piovere chissà cosa potrebbe combinare il "vecchio" Kevin

Molto più di un revival

Chi ha battezzato come impossibile il ritorno ai massimi livelli di Kevin Schwantz, prossimo al mezzo secolo d'età e ritiratosi da 18 anni dalla scena agonistica, è costretto a ricredersi: il texano è tornato in Giappone per provare di nuovo la Suzuki GSX-R 1000 con cui correrà la 8 Ore di Suzuka il prossimo 28 luglio. L'obiettivo ufficiale è quello di ben figurare insieme ai compagni di squadra Yukio Kagayama e Noryuki Haga: classe da vendere, ma anche la bella cifra di 128 anni in tre.

Il tempo è relativo

Eppure, gli ultimi riscontri cronometrici sembrano schiudere prospettive ben più ambiziose per l'attempato dream team nippo-americano della Suzuki Kagayama: se il miglior tempo è stato appannaggio della Honda CBR1000RR di Rea-Kiyonari. L'equipaggio formato dall'irlandese, top rider del Mondiale Superbike, e dal giapponese, ha regolato il trio Takahashi-Haslam-van der Mark (Honda) e la miglior Suzuki, condotta da Tsuda-Aoki-Brookes, ma Kagayama, Haga e Schwantz hanno registrato il quarto crono, staccati di soli 1"4 dalla vetta.


Giove Pluvio aiuterà?

Non hanno girato tutti, è vero - per dirne una, il team Yamaha YART si è concentrato sulla messa a punto, demandata a Katsuyuki Nakasuga, storico collaudatore Yamaha e lo scorso anno secondo in MotoGP nel GP di Valencia - ma l'idea che Schwantz possa chiudere un discorso iniziato più di un quarto di secolo fa è quanto mai affascinante. Il texano prese parte alla 8 Ore nel 1987 su Suzuki (non occorrerebbe quasi neanche dirlo...), ma fu costretto al ritiro. A Suzuka ha girato a 1"5 scarsi da Kagayama, e con la pista giapponese, nei suoi anni d'oro, ha sempre avuto un feeling particolare, vincendo quattro volte in 500. Mettiamola così: un mago della pioggia come lui non può che augurarsi condizioni meteo avverse per scalare il podio...

 
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