Come prepararsi alla HAT (pt.3): scegliere il navigatore e imparare a usarlo
I consigli di Corrado Capra per avvicinarsi nella giusta maniera agli eventi adventouring: "Oggi il mercato offre soluzioni molto valide, ma è importante dove si posiziona il navigatore: non bisogna distogliere lo sguardo dalla strada"
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Gli eventi adventouring si svolgono in modalità di navigazione a traccia: niente di impossibile, e anzi si tratta sempre di percorsi ben segnalati e che difficilmente possono mettere in difficoltà il motociclista, anche se non esperto. Insieme a Corrado Capra abbiamo comunque passato in rassegna gli aspetti più importanti da considerare nel momento in cui ci si deve attrezzare a riguardo.
Una scelta ampia
Al giorno d'oggi esiste la più vasta gamma di navigatori di sempre, e la scelta spesso è questione di gusti. “Le marche sono note e sono tutte valide, la principale differenza è casomai tra navigatori e smartphone su cui utilizzare delle applicazioni – spiega Capra-. Rimanendo ai navigatori, ce ne sono di più grandi o più piccoli, touch o con i tasti. La cosa veramente importante è il posizionamento: deve essere ben visibile senza abbassare lo sguardo dalla strada, anche perché ci si può trovare a guardarlo anche ogni duecento o trecento metri, e ancora più che in asfalto, in fuoristrada le distrazioni vanno assolutamente evitate”. Il mercato offre ormai anche una gran quantità di telai e supporti per navigatori: trovare il posizionamento giusto non sarà complicato.
Per quanto concerne le impostazioni, Capra crede che la semplicità sia un vantaggio: “Io metterei la traccia a mappa, senza inutili distrazioni dovuti a vari segnali sonori. Noi riportiamo anche diversi way point: basta tenere sotto controllo la traccia e non dovrebbero esserci problemi”.
Niente fretta
Un consiglio sempre valido è quello di usare la testa, e usarla con i dovuti tempi. “Meglio non farsi distrarre da quello che fanno gli altri, non si sa mai se quello davanti ha fatto la scelta giusta. Poi magari si guardano anche le impronte degli pneumatici, ma in generale è sempre giusto basarsi sulle proprie valutazioni. È importante anche non avere fretta: meglio fermarsi un attimo e controllare, piuttosto che fare una scelta non proprio convinta in movimento, con il rischio di dovere tornare indietro, perdendo in fin dei conti un sacco di tempo”.
Per chi è alle prime armi, il consiglio è sempre lo stesso: fare pratica con opportuno anticipo, più che altro dello strumento che si andrà a utilizzare, con tutte le proprie peculiarità. Se poi non si dispone di una presa corrente a bordo, ricordarsi di portare pile o un power bank, a seconda dello strumento a disposizione. Una HAT è lunga e le batterie vanno gestite, soprattutto perché un imprevisto va sempre messo in conto.
Una scelta ampia
Al giorno d'oggi esiste la più vasta gamma di navigatori di sempre, e la scelta spesso è questione di gusti. “Le marche sono note e sono tutte valide, la principale differenza è casomai tra navigatori e smartphone su cui utilizzare delle applicazioni – spiega Capra-. Rimanendo ai navigatori, ce ne sono di più grandi o più piccoli, touch o con i tasti. La cosa veramente importante è il posizionamento: deve essere ben visibile senza abbassare lo sguardo dalla strada, anche perché ci si può trovare a guardarlo anche ogni duecento o trecento metri, e ancora più che in asfalto, in fuoristrada le distrazioni vanno assolutamente evitate”. Il mercato offre ormai anche una gran quantità di telai e supporti per navigatori: trovare il posizionamento giusto non sarà complicato.
Per quanto concerne le impostazioni, Capra crede che la semplicità sia un vantaggio: “Io metterei la traccia a mappa, senza inutili distrazioni dovuti a vari segnali sonori. Noi riportiamo anche diversi way point: basta tenere sotto controllo la traccia e non dovrebbero esserci problemi”.
Niente fretta
Un consiglio sempre valido è quello di usare la testa, e usarla con i dovuti tempi. “Meglio non farsi distrarre da quello che fanno gli altri, non si sa mai se quello davanti ha fatto la scelta giusta. Poi magari si guardano anche le impronte degli pneumatici, ma in generale è sempre giusto basarsi sulle proprie valutazioni. È importante anche non avere fretta: meglio fermarsi un attimo e controllare, piuttosto che fare una scelta non proprio convinta in movimento, con il rischio di dovere tornare indietro, perdendo in fin dei conti un sacco di tempo”.
Per chi è alle prime armi, il consiglio è sempre lo stesso: fare pratica con opportuno anticipo, più che altro dello strumento che si andrà a utilizzare, con tutte le proprie peculiarità. Se poi non si dispone di una presa corrente a bordo, ricordarsi di portare pile o un power bank, a seconda dello strumento a disposizione. Una HAT è lunga e le batterie vanno gestite, soprattutto perché un imprevisto va sempre messo in conto.
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