Yamaha XTs 650, la special di inSella a The Reunion
È un omaggio alle off road degli anni 70, alle Yamha da cross e ai mezzi artigianali creati da tanti appassionati californiani. La XTs 650 ha impegnato parecchio i ragazzi della Tony’s Toy, ma il risultato è all’altezza delle aspettative e potete vederlo nel nostro stand di The Reuinion a Monza!
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Fuoriserie
L’epoca d’oro
Questa XTs è stata una delle protagoniste del nostro stand al Salone di Milano, abbiamo così deciso di darle un'altra occasione di mostrarsi in pubblico e quale palcoscenico migliore poteva esserci se non The Reunion a Monza? L'evento di Monza è ormai entrato di diritto tra i più importanti a livello europeo per quel che riguarda il mondo delle special, con un programma in grado di soddisfare tutti gli appassionato.
Torniamo però alla nostra special, realizzato ispirandici agli anni 70, più precisamente al 1976, quando la casa di Iwata si inventò la prima enduro stradale: la mitica XT 500. Rielaborando il suo stile unico e mescolandolo con quello delle cross Yamaha degli stessi anni, abbiamo pensato di fare quello che i giapponesi allora non osarono: utilizzare per questa XTs il bicilindrico della maxi XS 650 (il primo prodotto in serie da Yamaha) per realizzare una moto che rendesse omaggio alle off road di Yamaha, ma anche ai mezzi artigianali creati da tanti appassionati californiani che prendevano vecchie stradali e le trasformavano in endurone ante litteram da usare sulle piste sabbiose dei deserti. Una contaminazione che, è storia, ha poi davvero ispirato le case nella realizzazione di nuovi modelli, proprio come la XT 500.
I ragazzi della Tony’s Toy, a cui come sempre abbiamo affidato il lavoro, sono partiti quindi da motore e telaio di una XS 650, il classico doppia culla continua in tubi d’acciaio presenta ora un diverso attacco del forcellone alla piastra inferiore, mentre un impianto di scarico artigianale con silenziatore cortissimo posto sotto la sella e due carburatori “maggiorati” permettono al bicilindrico da 653 cm3 di respirare meglio e ai 53 CV a 7.000 giri di farsi sentire mettendo in scena una sinfonia entusiasmante. Chiudono il quadro sospensioni tradizionali, con forcella telescopica e doppio ammortizzatore al posteriore, mentre l’impianto frenante è composto da un disco all’anteriore e uno al posteriore. In alluminio battuto a mano gli unici elementi della carrozzeria, cioè serbatoio e parafanghi, mentre le tabelle portanumero sono in plastica e la sella è stata realizzata su misura. Venite a trovarci e diteci cosa ne pensate!
Questa XTs è stata una delle protagoniste del nostro stand al Salone di Milano, abbiamo così deciso di darle un'altra occasione di mostrarsi in pubblico e quale palcoscenico migliore poteva esserci se non The Reunion a Monza? L'evento di Monza è ormai entrato di diritto tra i più importanti a livello europeo per quel che riguarda il mondo delle special, con un programma in grado di soddisfare tutti gli appassionato.
Torniamo però alla nostra special, realizzato ispirandici agli anni 70, più precisamente al 1976, quando la casa di Iwata si inventò la prima enduro stradale: la mitica XT 500. Rielaborando il suo stile unico e mescolandolo con quello delle cross Yamaha degli stessi anni, abbiamo pensato di fare quello che i giapponesi allora non osarono: utilizzare per questa XTs il bicilindrico della maxi XS 650 (il primo prodotto in serie da Yamaha) per realizzare una moto che rendesse omaggio alle off road di Yamaha, ma anche ai mezzi artigianali creati da tanti appassionati californiani che prendevano vecchie stradali e le trasformavano in endurone ante litteram da usare sulle piste sabbiose dei deserti. Una contaminazione che, è storia, ha poi davvero ispirato le case nella realizzazione di nuovi modelli, proprio come la XT 500.
I ragazzi della Tony’s Toy, a cui come sempre abbiamo affidato il lavoro, sono partiti quindi da motore e telaio di una XS 650, il classico doppia culla continua in tubi d’acciaio presenta ora un diverso attacco del forcellone alla piastra inferiore, mentre un impianto di scarico artigianale con silenziatore cortissimo posto sotto la sella e due carburatori “maggiorati” permettono al bicilindrico da 653 cm3 di respirare meglio e ai 53 CV a 7.000 giri di farsi sentire mettendo in scena una sinfonia entusiasmante. Chiudono il quadro sospensioni tradizionali, con forcella telescopica e doppio ammortizzatore al posteriore, mentre l’impianto frenante è composto da un disco all’anteriore e uno al posteriore. In alluminio battuto a mano gli unici elementi della carrozzeria, cioè serbatoio e parafanghi, mentre le tabelle portanumero sono in plastica e la sella è stata realizzata su misura. Venite a trovarci e diteci cosa ne pensate!
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