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Yadea: 15 milioni di scooter venduti nel mondo e oltre 60.000 in Europa "ma cresceremo”

Dopo il debutto in grande stile nel 2021, anche quest’anno Yadea era presente a EICMA con numerose novità. Per conoscere meglio la realtà e i programmi del gruppo cinese, uno dei maggiori player a livello mondiale per produzione e vendita di moto e scooter elettrici, abbiamo intervistato Zeng Jing, general manager della divisione europea di Yadea Group 

Leader mondiale nel settore dei veicoli elettrici a due ruote, Yadea si è presentata in forze a EICMA 2022. Per conoscere meglio l'azienda cinese (distribuita in Italia da Padana Sviluppo) che si sta facendo notare anche tra gli sponsor dei Mondiali di calcio in Qatar, abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Zeng Jing, general manager della divisione europea di Yadea Group. Mr. Zeng ha fatto il punto sull’attuale mercato europeo e i suoi prossimi sviluppi: ecco qui sotto l'intervista. Ma prima di sentire cosa ci ha detto, guardate il video dedicato alle novità presentate al salone.

 

Cominciamo dai numeri di produzione e vendita di Yadea Group: com'è andato il 2022, Mr. Zeng?

Nel 2020 abbiamo venduto circa 12 milioni di veicoli, nel 2021 siano saliti a circa 13.8 milioni e quest'anno dovremmo arrivare a 15 milioni di veicoli venduti, tutti rigorosamente elettrici. Il nostro mercato principale è la Cina, ma siamo presenti in oltre 100 paesi nel Mondo e in Europa siamo già oltre le 60.000 unità vendute. Sono risultati soddisfacenti, ma c'è molto spazio per migliorare: se guardiamo all'evoluzione degli ultimi anni, le vendite di veicoli elettrici stanno salendo in maniera esponenziale. Numeri incoraggianti li stiamo vedendo nel Regno Unito, in Francia, nei Paesi Bassi e in Germania, specialmente quanto riguarda le flotte aziendali.

Come mai secondo lei l'Italia fa così fatica ad accettare i veicoli elettrici?

Il pubblico italiano è molto sensibile a tutto ciò che è bello. Forse il design dei primi prodotti elettrici, pensati per il pubblico asiatico, avevano linee semplici e funzionali che non incontravano i gusti degli europei. Ora invece, come si può vedere, i nostri prodotti più recenti sono stati pensati con un design più adatto al mercato europeo in generale ed italiano in particolare (Yadea è stata aiutata dall'importatore italiano - ndr). Il nostro stile comunque si adatta a qualsiasi paese del globo e sono convinto che alla fine i numeri ci daranno ragione.

 

Parliamo di tecnologia. Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro a breve?

Tante novità, perché i prodotti elettrici non sono come quelli a combustione interna. Il settore dell'endotermico è maturo, il progresso è lento con piccoli aggiustamenti ogni 2-3 anni. I prodotti elettrici hanno invece cicli brevissimi, ci sono grosse novità ogni sei mesi o quasi. Per esempio in questo momento stiamo puntando molto sulle nuove batterie al grafene: le produciamo direttamente noi, nelle nostre fabbriche. Sono batterie più stabili, più potenti, in grado di garantire alte velocità di marcia per lunghi periodi e di non perdere brio in salita. Lavoriamo costantemente anche sul software che gestisce il sistema propulsivo motore-batterie (che deve essere estremamente affidabile) e sulla interfaccia macchina-utente che deve essere intuitiva e facile da usare: chiunque deve poter imparare a gestire il veicolo in 5 minuti

 

Proviamo invece ad immaginarci come sarà il prodotto elettrico da qui a 10 anni, specialmente per quanto riguarda la tecnologia.

Il core business di Yadea non sono gli scooter elettrici, è lo sviluppo di soluzioni per i problemi dei nostri clienti. L'azienda muta costantemente a seconda di quello che ogni giorno sceglie di acquistare il cliente: è lui che governa il mercato. Ad oggi stiamo lavorando moltissimo su nuove generazioni di accumulatori: i clienti vogliono lunghe percorrenze, più potenza, affidabilità, leggerezza e velocità di carica. Il tutto senza dimenticare l'impatto ambientale e la sicurezza, che viene prima di tutto. Ci stiamo muovendo su più fronti, dagli swapping systems (sistemi di sostituzione veloce dei pacchi batteria) ai caricatori superveloci, che in 15-20 minuti possono portare una batteria dal 10 all'80%. I primi sono pensati principalmente per la clientela business e le flotte aziendali, i secondi invece per i clienti privati. Non è escluso però che il mercato si orienti diversamente, noi siamo sempre pronti a cogliere ogni segnale. Comunque vada, gli utenti dei prodotti elettronici dovranno poter contare su una capillare rete di colonnine di ricarica. Su questo versante sarebbe anche auspicabile rendere l'infrastruttura compatibile ed intercambiabile fra automobili e motocicli, sia per il tipo di cavo che per le specifiche di ricarica. Non ci interessa decidere quale sarà la tecnologia di ricarica del futuro: l'importante è che soddisfi i bisogni dei clienti e che sia sicura e veloce.

 

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