Tesla taglia i costi: 13mila dipendenti licenziati con una mail

Tagli al personale

Da qualche tempo a questa parte, per l’elettrico le cose non sembrerebbero andare poi tanto bene. Dopo la decisione presa dal colosso americano Hertz, che a inizio anno aveva annunciato la propria intenzione di vendere almeno un terzo della sua flotta di auto a batteria per tornare a investire nelle vetture tradizionali a benzina (ve ne parlavamo qui), con una mail spedita ai dipendenti, Tesla ha poche ore fa annunciato una riduzione della propria forza lavoro a livello globale con un taglio del 10%. Una decisione motivata - stando a quanto spiegato dallo stesso Musk - dalla duplicazione dei ruoli ma, soprattutto,  alla necessità di ridurre i costi. 
“Mentre prepariamo la società alla nostra prossima fase di crescita - ha scritto l'amministratore delegato, Elon Musk, in una lettera indirizzata ai circa 1300 lavoratori - è estremamente importante guardare a ogni aspetto della società in termini di riduzione dei costi e aumento della produttività. Come parte di questo sforzo - si legge ancora nella nota diffusa poi dall'agenzia Reuters - abbiamo fatto una revisione approfondita dell'organizzazione e preso la difficile decisione di ridurre la nostra forza lavoro di oltre il 10% a livello globale”. 

Quanto sta perdendo Tesla?

Un annuncio che, com’era facile immaginare, ha immediatamente fatto perdere a Tesla un 1,5% nel premercato. Cosa non da poco, specialmente se si considera che, dall’inizio dell’anno, il titolo dell’azienda USA ha perso in totale il 31%. Tra le motivazioni vi sono sicuramente l’agguerrita concorrenza cinese e, impossibile negarlo, il calo nella domanda di auto elettriche. Non è un caso infatti che, negli USA, le vendite di veicoli elettrici abbiano subito un rallentamento nel corso di tutto il 2023, aumentando solo dell’1,3% nell’ultimo trimestre. Più nel dettaglio, in base ai dati di Experian diffusi qualche settimana fa da Automotive News, la quota di Tesla nel segmento delle auto elettriche negli Stati Uniti è scesa al 57,4% da oltre il 65% di un anno fa.