Palermo, fratturavano gambe e braccia per truffare le assicurazioni: 42 arresti e 250 indagati
La banda reclutava le vittime tra tossicodipendenti e persone in gravi condizioni economiche. Offrendo in cambio poche centinaia di euro, gli indagati fratturavano e mutilavano braccia e gambe inscenando finti incidenti per ottenere il risarcimento dalla Compagna assicurativa
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Truffa assicurativa
Gli agenti della squadra mobile di Palermo, la guardia di finanza e la polizia penitenziaria hanno fermato - su mandato della Procura - 42 persone attive a vario titolo in un sistema di truffa assicurativa che ha visto il coinvolgimento di almeno 250 indagati. Per ottenere il risarcimento da parte delle Compagnie assicurative - cifre intorno ai 40 e 50mila euro - fratturavano e mutilavano gambe e braccia con dischi di ghisa - i pesi utilizzati nelle palestre - spranghe, bastoni e blocchi di cemento. Alle vittime, tutte “consenzienti” e reclutate ai margini della società, tra tossicodipendenti e individui in gravissime condizioni economiche e sociali, venivano offerte in cambio poche centinaia di euro, 3 o 400 al massimo. Stretto l’accordo con i membri delle banda, si recavano nel luogo indicato per sottoporsi alle sevizie. In alcuni casi, era prevista anche la somministrazione di anestetici di scarsa qualità. Inscenato un finto incidente, venivano quindi trasportati in ospedale con la complicità di finti parenti o testimoni, che avevano inoltre il compito d’assicurarsi che la versione riportata dal ferito a medici e periti fosse quella precedentemente concordata. Si parla di oltre 250 persone coinvolte e di circa 60 mutilazioni. Ci sarebbe anche un morto, un tunisino “anestetizzato” con una massiccia dose di crack e gettato in mezzo alla strada per inscenare un finto incidente. Tra gli arrestati anche un avvocato, un praticante avvocato e diversi periti assicurativi che avrebbero ignorato ed addirittura coperto le numerose incongruenze e irregolarità nel processi di verifica.
Gli agenti della squadra mobile di Palermo, la guardia di finanza e la polizia penitenziaria hanno fermato - su mandato della Procura - 42 persone attive a vario titolo in un sistema di truffa assicurativa che ha visto il coinvolgimento di almeno 250 indagati. Per ottenere il risarcimento da parte delle Compagnie assicurative - cifre intorno ai 40 e 50mila euro - fratturavano e mutilavano gambe e braccia con dischi di ghisa - i pesi utilizzati nelle palestre - spranghe, bastoni e blocchi di cemento. Alle vittime, tutte “consenzienti” e reclutate ai margini della società, tra tossicodipendenti e individui in gravissime condizioni economiche e sociali, venivano offerte in cambio poche centinaia di euro, 3 o 400 al massimo. Stretto l’accordo con i membri delle banda, si recavano nel luogo indicato per sottoporsi alle sevizie. In alcuni casi, era prevista anche la somministrazione di anestetici di scarsa qualità. Inscenato un finto incidente, venivano quindi trasportati in ospedale con la complicità di finti parenti o testimoni, che avevano inoltre il compito d’assicurarsi che la versione riportata dal ferito a medici e periti fosse quella precedentemente concordata. Si parla di oltre 250 persone coinvolte e di circa 60 mutilazioni. Ci sarebbe anche un morto, un tunisino “anestetizzato” con una massiccia dose di crack e gettato in mezzo alla strada per inscenare un finto incidente. Tra gli arrestati anche un avvocato, un praticante avvocato e diversi periti assicurativi che avrebbero ignorato ed addirittura coperto le numerose incongruenze e irregolarità nel processi di verifica.
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