MotoGP - "Stoner aveva più talento di Marquez", lo dice Cecchinello
Il team manager di LCR parla dei suoi piloti del presente: "Per Crutchlow dobbiamo attendere: i giapponesi vogliono aspettare ancora un paio di settimane prima di decidere se continuare con lui", ma non dimentica i talenti del passato: "Stoner era quello di maggior talento, forse più di Marquez stesso"
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Il team manager di LCR Lucio Cecchinello ha avuto un lungo podcast con Neil Hodgson e Gavin Emmett: dal quartier generale del suo team, dove ha passato la quarantena, il manager italiano fa il punto della situazione e rivela che ci vorrà ancora un po' di tempo per vedere se Crutchlow continuerà con il suo team per il prossimo anno.
Lucio è in attesa che la Casa madre faccia le proprie considerazioni: “Dal nostro contratto con Stefan Bradl nel 2013 tutti i nostri piloti sono stati messi sotto contratto direttamente da Hrc e loro in questo momento mi hanno chiesto di pazientare due settimane: vogliono prendersi il tempo di decidere se continuare con Cal o passare a un nuovo progetto. Da parte nostra vorremmo continuare con Cal”. La volontà di Cecchinello è chiara: “So che Cal ha già iniziato a parlare con i giapponesi, ma siccome sono loro a pagare il pilota e a darci la moto factory, bisogna solo attendere le loro valutazioni. Crutchlow lavora con noi da sei anni ed è una record per tutti. Ci conosciamo bene e lui comprende le esigenze degli sponsor, sa quando è il caso di prendere i rischi e quando invece non lo dove fare. Per esempio a Brno e in Argentina ha vinto gare in condizioni delicate”.
Cecchinello ripercorre una storia lunga e di successo ricordando i primi anni in classe regina: “Fin dall'inizio nel 2006 abbiamo avuto piloti fortissimi, perché abbiamo iniziato con Stoner e abbiamo fatto subito la pole position. Ci è sembrato tutto un po' troppo facile per essere vero. E ora invece, quel che abbiamo raggiunto, lo abbiamo guadagnato con molto lavoro”.
Stoner più di Marquez
Il team manager parla dei tanti piloti che ha avuto ma ovviamente c'è n'è uno che lo ha colpito più di tutti: “Stoner era quello di maggior talento, forse più di Marquez stesso. In Qatar saltò su una moto che non conosceva, aveva anche perso i test pre season e per di più aveva dormito sul pavimento dell'aeroporto. Prese la moto senza nemmeno parlare con i meccanici e fece il miglior tempo. A Laguna Seca Ezpeleta gli chiese se voleva fare un giro in macchina per dare un'occhiata alla pista per la prima volta, ma lui gli rispose che l'aveva vista in tv e gli bastava. E fu così davvero”.
Lucio è un'inguaribile ottimista e nemmeno il Coronavirus è stato capace di cambiarlo: “Sono assolutamente positivo sulla ripresa della MotoGP a Jerez per il 19 di luglio. Abbiamo visto che in Cina dopo tre mesi da incubo sono tornati a una vita quasi normale ed è quello che credo e spero succeda anche da noi”.
Lucio è in attesa che la Casa madre faccia le proprie considerazioni: “Dal nostro contratto con Stefan Bradl nel 2013 tutti i nostri piloti sono stati messi sotto contratto direttamente da Hrc e loro in questo momento mi hanno chiesto di pazientare due settimane: vogliono prendersi il tempo di decidere se continuare con Cal o passare a un nuovo progetto. Da parte nostra vorremmo continuare con Cal”. La volontà di Cecchinello è chiara: “So che Cal ha già iniziato a parlare con i giapponesi, ma siccome sono loro a pagare il pilota e a darci la moto factory, bisogna solo attendere le loro valutazioni. Crutchlow lavora con noi da sei anni ed è una record per tutti. Ci conosciamo bene e lui comprende le esigenze degli sponsor, sa quando è il caso di prendere i rischi e quando invece non lo dove fare. Per esempio a Brno e in Argentina ha vinto gare in condizioni delicate”.
Cecchinello ripercorre una storia lunga e di successo ricordando i primi anni in classe regina: “Fin dall'inizio nel 2006 abbiamo avuto piloti fortissimi, perché abbiamo iniziato con Stoner e abbiamo fatto subito la pole position. Ci è sembrato tutto un po' troppo facile per essere vero. E ora invece, quel che abbiamo raggiunto, lo abbiamo guadagnato con molto lavoro”.
Stoner più di Marquez
Il team manager parla dei tanti piloti che ha avuto ma ovviamente c'è n'è uno che lo ha colpito più di tutti: “Stoner era quello di maggior talento, forse più di Marquez stesso. In Qatar saltò su una moto che non conosceva, aveva anche perso i test pre season e per di più aveva dormito sul pavimento dell'aeroporto. Prese la moto senza nemmeno parlare con i meccanici e fece il miglior tempo. A Laguna Seca Ezpeleta gli chiese se voleva fare un giro in macchina per dare un'occhiata alla pista per la prima volta, ma lui gli rispose che l'aveva vista in tv e gli bastava. E fu così davvero”.
Lucio è un'inguaribile ottimista e nemmeno il Coronavirus è stato capace di cambiarlo: “Sono assolutamente positivo sulla ripresa della MotoGP a Jerez per il 19 di luglio. Abbiamo visto che in Cina dopo tre mesi da incubo sono tornati a una vita quasi normale ed è quello che credo e spero succeda anche da noi”.
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