MotoGP, Rossi-Petronas si farà. Da sciogliere i nodi tecnici e promozionali
Yamaha e Petronas hanno interesse a non perdere il potenziale mediatico di Valentino, Ma Jarvis e Razali devono capire come gestire il contratto di Rossi. Aperta anche le questioni legate al materiale in dote al nove volte campione del mondo e al suo staff. Il manager malese: "Attendo una chiamata del pilota"
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Dalla settimana prossima gli atleti professionisti potranno riprendere ad allenarsi e Valentino Rossi non farà eccezione. Il Dottore ha fatto già sapere che il ranch riaprirà i battenti, permettendo così a lui – e ai ragazzi dell'Academy - di rimettersi in sella dopo oltre un mese di stop. Per ricominciare anche a correre però dovrà passare diverso altro tempo, con le prospettive più ottimistiche che indicano l'inizio d'agosto come data per calendarizzare il primo gp della stagione. Se per il 9 volte campione del mondo la speranza è di aggiungere ancora qualche gara in carriera al proprio archivio di 402 gran premi disputati, il futuro rimane al momento abbastanza fumoso.
La decisione del pilota
Anticipata negli scorsi mesi dalle opinioni di svariati addetti ai lavori e dalle indicazioni di familiari ed entourage, alla fine è arrivata davvero l'ammissione dello stesso pilota: “Sono in una situazione difficile, sarebbe stato molto importante capire il livello di competitività prima di decidere. Soprattutto nella seconda parte dello scorso anno, abbiamo sofferto molto e troppe volte sono stato lento. Il problema è che non ci saranno gare, nella situazione più ottimistica possiamo correre nel corso della seconda metà della stagione. In ogni caso voglio continuare, ma ho dovuto prendere questa decisione senza correre”.
La posizione di Yamaha
Correre nel 2021 implica la possibilità di gareggiare con una M1, perché Rossi ha escluso soluzioni diverse e già questo inverno, quando hanno firmato sia Vinales che Quartararo, Jarvis ha aggiunto che una M1 per Valentino ci sarebbe sempre stata. Pochi giorni fa però il general manager del team ufficiale ha ammesso che “...entriamo in una fase in cui dobbiamo guardare al futuro”. Tradotto in parole povere significa che bisognerà trovare la quadra con il team principal del team Petronas Razlan Razali, e bisognerà arrivarci in tempi brevi. “La scelta del pilota va approvata dalla Yamaha, ma è loro il team. I soldi li mettono loro e devono essere d’accordo sulla direzione da prendere perché per il contratto che abbiamo con Petronas hanno la possibilità di scegliere i piloti” ha spiegato Jarvis.
I dubbi di Petronas
Il manager malese è stato però già più volte freddo sull'ipotesi di prendere Rossi in squadra e il fatto che Jarvis abbia rimarcato come l'ultima parola in fatto di piloti spetti al team non fa che acuire il sospetto di una resistenza piuttosto marcata. Ma davvero il colosso petrolifero non è convinto della scelta tecnica o c'è dell'altro? Lo stesso Razali ha smussato i toni delle precedenti dichiarazioni. “Di sicuro se Rossi ci chiama non ignoreremo le sue richieste. Non si può certo trascurare un nove volte campione del mondo, ci porterebbe moltissimo in termini di promozione del marchio e visibilità. Comunque sono in attesa che mi contatti ma in questo momento non ho ricevuto nemmeno un whatsapp”.
Se prendiamo le ultime dichiarazioni di Razali e facciamo il paio con quanto aveva detto solo il mese scorso “...il nostro obiettivo è crescere nuovi talenti” si può facilmente capire che direzione stiano per prendere le prossime trattative. Il team ritiene che fare correre i giovani sia economico e potenzialmente remunerativo, ma la stessa squadra malese, nella corrente che rappresenta lo sponsor, ritiene che l'impatto mediatico di Rossi sia un valore maggiore. È in fondo la stessa idea di Yamaha, che ha tutto l'interesse di associare ancora il volto del Dottore al proprio marchio. Rimangono però da fare i conti: Rossi avrà un contratto con Yamaha o con Petronas? Se i soldi per pagare il suo ingaggio li metterà lo sponsor, la squadra avrà una revisione delle cifre per il leasing delle moto?
La questione tecnica
Rimane da definire anche tutto l'aspetto legato alla fornitura. Al momento Quartararo ha una moto factory e Morbidelli la “spec-A”, ma cosa bisognerà attendersi se i due continuassero insieme? Il campione del mondo Moto2 2017 dovrebbe correre anche nel 2021 con materiale inferiore o ci sarebbe un adeguamento? E cosa accadrebbe ai tecnici di Vale? I vari Flamigni, Stephens, Briggs lo seguirebbero nella sua ultima avventura o rimarrebbero nella squadra factory?
In definitiva
L'accordo Rossi-Petronas si farà: basta guardare l'attesa che c'è stata quando Valentino ha provato la Mercedes di Hamilton per capire quanto potenziale mediatico ci sia nel fare entrare il Dottore in squadra. Ma gli impegni promozionali, la portata dell'ingaggio, le garanzie tecniche vanno discusse. Non è semplice farlo ora, quando ancora non si ha la certezza sui budget della stagione 2021 e nemmeno su quale sarà il calendario dell'anno prossimo. Il tempo però passa e bisogna accelerare, per arrivare entro giugno con le due parti unite in un matrimonio soddisfacente per entrambi.
La decisione del pilota
Anticipata negli scorsi mesi dalle opinioni di svariati addetti ai lavori e dalle indicazioni di familiari ed entourage, alla fine è arrivata davvero l'ammissione dello stesso pilota: “Sono in una situazione difficile, sarebbe stato molto importante capire il livello di competitività prima di decidere. Soprattutto nella seconda parte dello scorso anno, abbiamo sofferto molto e troppe volte sono stato lento. Il problema è che non ci saranno gare, nella situazione più ottimistica possiamo correre nel corso della seconda metà della stagione. In ogni caso voglio continuare, ma ho dovuto prendere questa decisione senza correre”.
La posizione di Yamaha
Correre nel 2021 implica la possibilità di gareggiare con una M1, perché Rossi ha escluso soluzioni diverse e già questo inverno, quando hanno firmato sia Vinales che Quartararo, Jarvis ha aggiunto che una M1 per Valentino ci sarebbe sempre stata. Pochi giorni fa però il general manager del team ufficiale ha ammesso che “...entriamo in una fase in cui dobbiamo guardare al futuro”. Tradotto in parole povere significa che bisognerà trovare la quadra con il team principal del team Petronas Razlan Razali, e bisognerà arrivarci in tempi brevi. “La scelta del pilota va approvata dalla Yamaha, ma è loro il team. I soldi li mettono loro e devono essere d’accordo sulla direzione da prendere perché per il contratto che abbiamo con Petronas hanno la possibilità di scegliere i piloti” ha spiegato Jarvis.
I dubbi di Petronas
Il manager malese è stato però già più volte freddo sull'ipotesi di prendere Rossi in squadra e il fatto che Jarvis abbia rimarcato come l'ultima parola in fatto di piloti spetti al team non fa che acuire il sospetto di una resistenza piuttosto marcata. Ma davvero il colosso petrolifero non è convinto della scelta tecnica o c'è dell'altro? Lo stesso Razali ha smussato i toni delle precedenti dichiarazioni. “Di sicuro se Rossi ci chiama non ignoreremo le sue richieste. Non si può certo trascurare un nove volte campione del mondo, ci porterebbe moltissimo in termini di promozione del marchio e visibilità. Comunque sono in attesa che mi contatti ma in questo momento non ho ricevuto nemmeno un whatsapp”.
Se prendiamo le ultime dichiarazioni di Razali e facciamo il paio con quanto aveva detto solo il mese scorso “...il nostro obiettivo è crescere nuovi talenti” si può facilmente capire che direzione stiano per prendere le prossime trattative. Il team ritiene che fare correre i giovani sia economico e potenzialmente remunerativo, ma la stessa squadra malese, nella corrente che rappresenta lo sponsor, ritiene che l'impatto mediatico di Rossi sia un valore maggiore. È in fondo la stessa idea di Yamaha, che ha tutto l'interesse di associare ancora il volto del Dottore al proprio marchio. Rimangono però da fare i conti: Rossi avrà un contratto con Yamaha o con Petronas? Se i soldi per pagare il suo ingaggio li metterà lo sponsor, la squadra avrà una revisione delle cifre per il leasing delle moto?
La questione tecnica
Rimane da definire anche tutto l'aspetto legato alla fornitura. Al momento Quartararo ha una moto factory e Morbidelli la “spec-A”, ma cosa bisognerà attendersi se i due continuassero insieme? Il campione del mondo Moto2 2017 dovrebbe correre anche nel 2021 con materiale inferiore o ci sarebbe un adeguamento? E cosa accadrebbe ai tecnici di Vale? I vari Flamigni, Stephens, Briggs lo seguirebbero nella sua ultima avventura o rimarrebbero nella squadra factory?
In definitiva
L'accordo Rossi-Petronas si farà: basta guardare l'attesa che c'è stata quando Valentino ha provato la Mercedes di Hamilton per capire quanto potenziale mediatico ci sia nel fare entrare il Dottore in squadra. Ma gli impegni promozionali, la portata dell'ingaggio, le garanzie tecniche vanno discusse. Non è semplice farlo ora, quando ancora non si ha la certezza sui budget della stagione 2021 e nemmeno su quale sarà il calendario dell'anno prossimo. Il tempo però passa e bisogna accelerare, per arrivare entro giugno con le due parti unite in un matrimonio soddisfacente per entrambi.
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