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MotoGP 2015 Suzuki, Brivio: “Tra giapponesi e italiani equilibrio perfetto”

MotoGP news – Nel 2015 Suzuki ritornerà nella categoria regina, guidata dal team manager Davide Brivio. Il monzese ha spiegato come italiani e giapponesi possono integrarsi al meglio e perché ha scelto due piloti spagnoli: Aleix Espargaro e Maverick Vinales
L'era Brivio in Suzuki
L'avventura di Davide Brivio con Suzuki è iniziata nel 2012, chiamato dalla casa di Hamamatsu per lavorare al ritorno in MotoGP. L'ex manager di Valentino Rossi ha accettato subito e recentemente ha spiegato: “Tra giapponesi e italiani si riesce a creare un equilibrio quasi perfetto. Loro hanno il metodo, l’organizzazione; noi rispondiamo con il colpo di genio, con l’intuizione, soprattutto in passione assoluta per le corse. Del resto, un po’ tutte le Case hanno fatto una scelta simile. Yamaha mi ha portato nel Motomondiale dopo la Superbike, e Honda si è affidata a Livio Suppo". Una volta arrivato in Suzuki, Brivio ha capito subito cosa serviva: “Mi sono reso conto che il loro ritiro del 2011 non era un addio. Se si rilegge il comunicato di allora lo si intuisce. Si è voluto voltar pagina e azzerare tutto, dalla struttura organizzativa alla moto, ridisegnata da un foglio bianco. Hanno deciso di controllare tutto in prima persona. Come è giusto che sia per una grande azienda. Hanno cercato un manager che incontrasse la loro fiducia e... hanno scelto me. Un grande onore e una sfida impegnativa. Perché quando si parte da zero è sempre una grande avventura, in ogni caso eccitante". La sede del team è in Italia, ma la nazionalità delle persone che ci lavorano è mista: “La gestione MotoGP è stata affidata a Suzuki Italia, con cui collaboriamo per la fase logistica. Loro hanno affittato un capannone a Cambiago, alle porte di Milano, è la base per i camion e per il magazzino ricambi. Per la logistica, all’inizio, ho chiamato mio fratello Roberto, perché lo ritengo tra i più bravi nel suo settore. Abbiamo lavorato 2 anni con un test team misto nippo-inglese, ma cuoco italiano... L’anno scorso è arrivato un tecnico elettronico italiano, dalla Ducati. E sempre da Borgo Panigale ora sono stati ingaggiati altri 3 tecnici. Ma siamo molto internazionali". I due piloti, invece, sono spagnoli e la scelta è ricaduta su due ragazzi che promettono bene: “Quando parlavo della voglia italiana di rischiare, mi riferisco soprattutto ai piloti. Abbiamo scelto come prima guida Aleix Espargaro, che non è mai stato pilota ufficiale. Lui indirizzerà lo sviluppo. E il secondo è una scommessa ancora più grande: Maverick Viñales mi ha impressionato l’anno scorso da debuttante Moto2 in Qatar. Da metà gara andava come i primi. E ha vinto quella dopo. Anche il suo capotecnico (argentino, ma trapiantato in Italia e pure lui proveniente dalla Ducati n.d.r.) è un esordiente in questo ruolo. Parlando di obiettivi i giapponesi sono stati più "aggressivi” di quanto anche io potessi pensare. Il responsabile del progetto, Satoru Terada, l’anno scorso a Valencia ha parlato di podio per il primo anno e lotta per il titolo in tre stagioni. Sarà dura, ma le corse si fanno pensando sempre di poter vincere. Altrimenti, meglio stare a casa...".
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