Monopattini, sosta selvaggia: Consumerismo No profit e Dott provano con la notifica
Monopattini e sosta selvaggia: in troppi, ancora, abbandonano il mezzo in sharing su marciapiede e carreggiata, infrangendo di fatto il Codice della Strada che obbliga l’utente a parcheggiare negli appositi stalli. Consumerismo No profit e Dott provano che le buone: alert sullo smartphone a chi trasgredisce, ricordo delle regole e, in casi “estremi” incentivo a partecipare corso di guida…
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Green Planet
Proviamo "con le buone"
Nonostante l’esplicito riferimento contenuto nel nuovo Codice della Strada, recentemente aggiornato in materia di mobilità urbana e, più precisamente, monopattini elettrici, quella della “sosta selvaggia” rimane, in città come Roma e Milano un problema tutt’altro che trascurabile. Tra gli utenti che si servono di un monopattino in sharing, moltissimi, raggiunta la propria destinazione, anziché parcheggiare il mezzo negli appositi stalli (regola appunto esplicitata dallo stesso Codice), lo abbandonano sul marciapiede o, peggio ancora, a lato della strada. Evidentemente, è - anche - una questione di “educazione”. Partendo da un simile presupposto, Consumerismo No profit e Dott (società di micromobilità in sharing con una flotta di oltre 10mila monopattini in tutta Italia) hanno presentato a Roma e a Milano il primo “esperimento mondiale di educazione alla guida”, denominato “Consumerismo monitor”, operativo a partire dal 26 luglio nelle due metropoli e successivamente esteso a tutte le altre città. Vediamo come funziona.
Arriva la "notifica" per i trasgressori
In pratica: chi utilizzerà il servizio di monopattini in sharing Dott parcheggiando il mezzo fuori dalle aree consentite o in maniera scorretta in violazione del Codice della strada riceverà un “alert”, cioè un avviso, direttamente sul proprio smartphone attraverso l’app dell’operatore. In caso di reiterazione del comportamento scorretto, la seconda volta si riceverà una penale da parte dell’operatore, con tanto di “guida al parcheggio” (cioè delle regole) via mail. In caso di terza violazione, verranno incentivati a frequentare un corso di guida obbligatorio e gratuito organizzato nell'autunno del 2022.
Rimane da capire in quanti, tra i trasgressori, si dimostreranno “sensibili” agli alert sul telefono e prenderanno effettivamente parte ai corsi di guida.
L’indagine di Consumerismo e Dott
Per comprendere - e quindi arginare - il problema, Consumerismo e Dott hanno anche realizzato un’indagine utile a capire quali siano e come si comportano i fruitori dei servizi di sharing. Dall’indagine è emerso che che il 60% degli utenti lo fa per risparmiare tempo ed evitare il traffico, il 38% per andare a scuola o a lavoro. Il 66% è laureato, mentre il 29% ha un diploma. Gli impiegati sono coloro che fanno un maggiore uso del monopattino elettrico (57% del campione), mentre il 20% è rappresentato dalla categoria studenti. Per quanto riguarda invece l’uso scorretto dei veicoli, un utente su tre (il 32% degli intervistati) ritiene sia necessario prevenire il parcheggio selvaggio dei monopattini condivisi, mentre per il 26% serve impedire alle persone di guidare in modo pericoloso.
Nonostante l’esplicito riferimento contenuto nel nuovo Codice della Strada, recentemente aggiornato in materia di mobilità urbana e, più precisamente, monopattini elettrici, quella della “sosta selvaggia” rimane, in città come Roma e Milano un problema tutt’altro che trascurabile. Tra gli utenti che si servono di un monopattino in sharing, moltissimi, raggiunta la propria destinazione, anziché parcheggiare il mezzo negli appositi stalli (regola appunto esplicitata dallo stesso Codice), lo abbandonano sul marciapiede o, peggio ancora, a lato della strada. Evidentemente, è - anche - una questione di “educazione”. Partendo da un simile presupposto, Consumerismo No profit e Dott (società di micromobilità in sharing con una flotta di oltre 10mila monopattini in tutta Italia) hanno presentato a Roma e a Milano il primo “esperimento mondiale di educazione alla guida”, denominato “Consumerismo monitor”, operativo a partire dal 26 luglio nelle due metropoli e successivamente esteso a tutte le altre città. Vediamo come funziona.
Arriva la "notifica" per i trasgressori
In pratica: chi utilizzerà il servizio di monopattini in sharing Dott parcheggiando il mezzo fuori dalle aree consentite o in maniera scorretta in violazione del Codice della strada riceverà un “alert”, cioè un avviso, direttamente sul proprio smartphone attraverso l’app dell’operatore. In caso di reiterazione del comportamento scorretto, la seconda volta si riceverà una penale da parte dell’operatore, con tanto di “guida al parcheggio” (cioè delle regole) via mail. In caso di terza violazione, verranno incentivati a frequentare un corso di guida obbligatorio e gratuito organizzato nell'autunno del 2022.
Rimane da capire in quanti, tra i trasgressori, si dimostreranno “sensibili” agli alert sul telefono e prenderanno effettivamente parte ai corsi di guida.
L’indagine di Consumerismo e Dott
Per comprendere - e quindi arginare - il problema, Consumerismo e Dott hanno anche realizzato un’indagine utile a capire quali siano e come si comportano i fruitori dei servizi di sharing. Dall’indagine è emerso che che il 60% degli utenti lo fa per risparmiare tempo ed evitare il traffico, il 38% per andare a scuola o a lavoro. Il 66% è laureato, mentre il 29% ha un diploma. Gli impiegati sono coloro che fanno un maggiore uso del monopattino elettrico (57% del campione), mentre il 20% è rappresentato dalla categoria studenti. Per quanto riguarda invece l’uso scorretto dei veicoli, un utente su tre (il 32% degli intervistati) ritiene sia necessario prevenire il parcheggio selvaggio dei monopattini condivisi, mentre per il 26% serve impedire alle persone di guidare in modo pericoloso.
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