Mahindra acquisisce BSA e le licenze per Jawa
Il colosso indiano ha rilevato BSA e Jawa e ha annunciato che entro due anni avvierà la produzione di nuove moto in India con il marchio inglese. Anche l’Italia è coinvolta: Mahindra si avvarrà del supporto della sezione ricerca e sviluppo di Mahindra Racing nel nostro Paese
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Industria e finanza
La rivincita degli indiani
Mahindra, colosso indiano delle quattro ruote, non accenna a rallentare la sua crescita nel mondo delle due ruote. Dopo aver acquisito il 51% di Peugeot Motorcycles e l'80% di Kinetic Motor Company, ora ha aggiunto altri due marchi storici nel mondo delle moto, BSA e Jawa. Martedì 25 ottobre, infatti, Mahindra ha annunciato l'acquisto di BSA attraverso la controllata CLPL (Classic Legend Private Limited), di cui detiene il 60%, un’operazione da circa 4 milioni di euro con cui Mahindra ha rilevato tutte le 120mila azioni della società inglese che è prossima alla chiusura (il suo fatturato nel 2015 è stato di appena 32mila euro). L’obiettivo: ottenere il diritto di produrre e vendere moto marchiate BSA che è un nome da sempre nel cuore dei motociclisti anche se non produce moto da anni; nata nel 1861 come produttrice di armi da fuoco leggere (attività tuttora esistente, limitata all'aria compressa), l’azienda inglese infatti ha chiuso i battenti nel 1979, dopo aver raggiunto il successo come simbolo inglese insieme a Triumph e Norton. Del resto, la “rivincita” degli indiani sui ex colonialisti inglesi si è consumata anche nel mondo delle quattro ruote: ricordate l’acquisizione da parte di Tata di marchi del calibro di Jaguar e Land Rover? Mahindra però non guarda solo in Inghilterra: sempre attraverso la controllata CLPL, infatti, ha siglato un accordo con la ceca Jawa per l’uso del suo nome in India e altri Paesi asiatici, dove Jawa è stata presente dal 1950 al 1990. L’inattività dei due marchi lascia carta bianca a Mahindra circa la produzione di nuovi modelli che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, sarà avviata entro il 2018 nello stabilimento di Pithampur, nel Madhya Pradesh. Nota importante: CLPL collaborerà con l’area Ricerca e Sviluppo di Mahindra Racing che lavora in Italia al programma Moto3.
Mahindra, colosso indiano delle quattro ruote, non accenna a rallentare la sua crescita nel mondo delle due ruote. Dopo aver acquisito il 51% di Peugeot Motorcycles e l'80% di Kinetic Motor Company, ora ha aggiunto altri due marchi storici nel mondo delle moto, BSA e Jawa. Martedì 25 ottobre, infatti, Mahindra ha annunciato l'acquisto di BSA attraverso la controllata CLPL (Classic Legend Private Limited), di cui detiene il 60%, un’operazione da circa 4 milioni di euro con cui Mahindra ha rilevato tutte le 120mila azioni della società inglese che è prossima alla chiusura (il suo fatturato nel 2015 è stato di appena 32mila euro). L’obiettivo: ottenere il diritto di produrre e vendere moto marchiate BSA che è un nome da sempre nel cuore dei motociclisti anche se non produce moto da anni; nata nel 1861 come produttrice di armi da fuoco leggere (attività tuttora esistente, limitata all'aria compressa), l’azienda inglese infatti ha chiuso i battenti nel 1979, dopo aver raggiunto il successo come simbolo inglese insieme a Triumph e Norton. Del resto, la “rivincita” degli indiani sui ex colonialisti inglesi si è consumata anche nel mondo delle quattro ruote: ricordate l’acquisizione da parte di Tata di marchi del calibro di Jaguar e Land Rover? Mahindra però non guarda solo in Inghilterra: sempre attraverso la controllata CLPL, infatti, ha siglato un accordo con la ceca Jawa per l’uso del suo nome in India e altri Paesi asiatici, dove Jawa è stata presente dal 1950 al 1990. L’inattività dei due marchi lascia carta bianca a Mahindra circa la produzione di nuovi modelli che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, sarà avviata entro il 2018 nello stabilimento di Pithampur, nel Madhya Pradesh. Nota importante: CLPL collaborerà con l’area Ricerca e Sviluppo di Mahindra Racing che lavora in Italia al programma Moto3.
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