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La nuova Suzuki Hayabusa sarà a fasatura variabile

Per noin ridurre la potenza del Falco Pellegrino, Suzuki starebbe pensando di quipaggiare la sua Hayabusa con un 4 cilindri a fasatura variabile

 

Per "scampare" alle norme anti inquinamento

Nel 2018 le sempre maggiori restrizioni sulle emissioni inquinanti avevano portato all’uscita di scena della Suzuki Hayabusa da molti mercati, tra i quali quello europeo. È rientrata nel 2021 ma per renderla conforme ai nuovi limiti è stato necessario ridurre la potenza, rinuncia particolarmente gravosa su una moto che delle prestazioni fa un punto d’orgoglio. Le richieste di brevetto presentate dalla Casa di Hamamatsu rivelano però che i giapponesi stanno correndo ai ripari: si lavora sulla fasatura variabile delle valvole per ottenere – è scritto sulla documentazione – elevata potenza, basso consumo di carburante e basse emissioni di scarico”. Il sistema in oggetto è convenzionale: modifica la fasatura dell’albero a camme di aspirazione per mezzo di un fasatore idraulico, così come avviene nel sistema DVT Ducati e in moltissimi sistemi di fasatura variabile delle valvole impiegati in campo automobilistico.

Come funziona

L’obiettivo è ritardare l’apertura delle valvole di aspirazione ai bassi regimi per ridurre il tempo in cui esse sono aperte contemporaneamente a quelle di scarico; un lungo tempo di sovrapposizione dell’apertura delle valvole consente infatti un maggiore riempimento del cilindro con la carica di aspirazione ma ai bassi regimi è maggiore la quantità di miscela incombusta che esce nello scarico inquinando i convertitori catalitici, aumentando il consumo e soprattutto le emissioni. La fasatura variabile consente di mantenere i vantaggi ed eliminare i punti negativi. I sistemi come quello previsto nel brevetto Suzuki utilizzano la pressione dell’olio per modificare la fasatura della camma. Il fasatore è situato tra la ruota dentata della camma di aspirazione e l’albero a camme, e consente a quest’ultimo una rotazione di alcuni gradi rispetto alla ruota dentata quando viene introdotta la pressione dell’olio. La valvola che apre o chiude il passaggio dell’olio è controllata da un solenoide elettrico, attivato dal sistema di gestione del motore.

Non è una novità

Non è il primo sistema di questo genere usato dalla Suzuki: sulla GSX-R 1000 nel 2017 ne aveva introdotto uno controllato da sfere che si spostano in base alla forza centrifuga, ma quello idraulico può essere controllato elettronicamente, con maggiore precisione. Per la GSX-R 1000 è allo studio un sistema VVT idraulico che agisce su entrambi gli alberi a camme anziché uno solo, ma non è ancora entrato in produzione. Da notare che il sistema VVT per la Hayabusa non è brevettabile e quindi le richieste di registrazione riguardano l’attuatore che apre e chiude il flusso dell’olio, e il posizionamento lontano da vibrazioni e calore per aumentarne l’affidabilità.

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