La MotoGP limita i motori: il campionato sarà compreso tra 11 e 14 gare
La Grand Prix Commission si è riunita, deliberando la limitazione di propulsori in un numero variabile tra 4 e 5 per le quattro case vincenti, 2 in più per Ktm e Aprilia. La decisione delinea implicitamente due scenari: un campionato con 11 gran premi oppure una stagione che potrebbe arrivare a 14 con alcune extraeuropee
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La Grand Prix Commission, composta dal presidente Carmelo Ezpeleta, in rappresentanza di Dorna, Paul Duparc per la FIM, Hervé Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi dell'associazione costruttori, si è riunita virtualmente discutendo alcuni temi tecnici, in particolare sull'assegnazione dei motori.
Una pandemia imprevedibile
Sebbene tutti gli attori in causa siano ottimisti e credano che si possa ripartire presto con il campionato, non si sa ancora quanti eventi potranno essere organizzati nel 2020. L'ipotesi che il virus possa riprendere forza in autunno, che non si possano correre gran premi a porte aperte per tutta la stagione e che le trasferte in Asia non siano affrontabili (proprio oggi l'Australia ha rinunciato al gp per il 2020), impongono di pensare a uno scenario di prudenza, con un programma di gare fortemente ridotto. Per questo motivo è stato deciso all’unanimità che l’assegnazione dei motori in MotoGP sarà stabilita prima della pubblicazione del calendario aggiornato in previsione di due scenari differenti. Fino a 11 eventi i costruttori senza concessioni avranno 4 motori e quelli con concessioni (Ktm e Aprilia) 6, fino a 14 eventi invece il limite – inteso ovviamente per pilota- sarà di 5 e 7. Sostanzialmente si prevede che se il programma rimarrà quello ipotizzato al momento (7 gp in Spagna più 2 in Italia e 2 in Austria), allora entrerà in vigore il primo limite. Se invece si aggiungeranno altre tre gare (con una triplice trasferta asiatica per esempio?) le limitazioni saranno meno stringenti.
Le classi minori
Anche in Moto3 l'assegnazione dei motori per i rimanenti 11 gran premi e per tutto il 2021 sarà limitata a 9, mentre se ci saranno più gare nel 2020 allora i motori saranno 4 in caso di ulteriori 12-14 gare o 5 dalle 14 alle 18. Non ci saranno più test né per la Moto3 e tanto meno per la Moto2 in questa stagione. Con entrate economiche significativamente ridotte per le squadre, estendere il divieto a tutti i piloti di effettuare dei test equilibrerà il lavoro delle scuderie livellando tanto quelle che possono contare su maggiori finanziamenti come quelle che invece dovranno sopravvivere solo con i sussidi. Inoltre, le limitazioni di viaggio in Europa e nel mondo continuano a variare da paese a paese, il che significa che solo alcune squadre potrebbero essere autorizzate a viaggiare con i veicoli e col personale necessario a svolgere un test.
Una pandemia imprevedibile
Sebbene tutti gli attori in causa siano ottimisti e credano che si possa ripartire presto con il campionato, non si sa ancora quanti eventi potranno essere organizzati nel 2020. L'ipotesi che il virus possa riprendere forza in autunno, che non si possano correre gran premi a porte aperte per tutta la stagione e che le trasferte in Asia non siano affrontabili (proprio oggi l'Australia ha rinunciato al gp per il 2020), impongono di pensare a uno scenario di prudenza, con un programma di gare fortemente ridotto. Per questo motivo è stato deciso all’unanimità che l’assegnazione dei motori in MotoGP sarà stabilita prima della pubblicazione del calendario aggiornato in previsione di due scenari differenti. Fino a 11 eventi i costruttori senza concessioni avranno 4 motori e quelli con concessioni (Ktm e Aprilia) 6, fino a 14 eventi invece il limite – inteso ovviamente per pilota- sarà di 5 e 7. Sostanzialmente si prevede che se il programma rimarrà quello ipotizzato al momento (7 gp in Spagna più 2 in Italia e 2 in Austria), allora entrerà in vigore il primo limite. Se invece si aggiungeranno altre tre gare (con una triplice trasferta asiatica per esempio?) le limitazioni saranno meno stringenti.
Le classi minori
Anche in Moto3 l'assegnazione dei motori per i rimanenti 11 gran premi e per tutto il 2021 sarà limitata a 9, mentre se ci saranno più gare nel 2020 allora i motori saranno 4 in caso di ulteriori 12-14 gare o 5 dalle 14 alle 18. Non ci saranno più test né per la Moto3 e tanto meno per la Moto2 in questa stagione. Con entrate economiche significativamente ridotte per le squadre, estendere il divieto a tutti i piloti di effettuare dei test equilibrerà il lavoro delle scuderie livellando tanto quelle che possono contare su maggiori finanziamenti come quelle che invece dovranno sopravvivere solo con i sussidi. Inoltre, le limitazioni di viaggio in Europa e nel mondo continuano a variare da paese a paese, il che significa che solo alcune squadre potrebbero essere autorizzate a viaggiare con i veicoli e col personale necessario a svolgere un test.
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