Italjet Dragster, prezzo e disponibilità
Di scooter come il Dragster non ne esistono, sfoggia soluzioni tecniche da special come il telaio a traliccio in tubi e la sospensione anteriore con monobraccio. I motori invece sono Piaggio 125 e 200 e le gomme di larga sezione. È già possibile prenotarlo sul sito della casa
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Scooter
Scooter speciale
Ritorna il marchio Italjet e ritorna il Dragster, erede di uno scooter che negli anni Novanta fece sensazione e arrivò a vendere 70.000 esemplari in tutto il mondo. Questo naturalmente è tutto nuovo ma ne conserva intatta l’anima e la componente di follia, o di originalità. Bellissimo, elettrizzante e anche un po’ misterioso: sospensione anteriore S.I.S. monobraccio collegata tramite rinvio a un ammortizzatore idropneumatico regolabile nel precarico molla, sistemato orizzontalmente tra le gambe del conducente; sospensione posteriore asimmetrica, con il motore basculante e l’ammortizzatore Bitubo che agisce sulla destra del veicolo. Il telaio a traliccio – unico nel suo genere, come lo fu quello del Dragster dei bei tempi andati – è un’opera d’arte, con due vistosi elementi in alluminio che lo chiudono nella parte posteriore e consentono l’ancoraggio del reggisella. Anteriormente una soluzione analoga, dove le piastre però supportano il perno su cui gira il manubrio, ma lo sterzo è nel mozzo ruota. Carrozzeria ridotta al minimo e parti meccaniche lasciate in vista. Compreso il motore, che è di produzione Piaggio: il noto quattro valvole, qui disponibile sia nella versione di 125 cm3, da 14,9 CV, che in quella di 200 cm3, accreditata di 19,8 CV.
La frenata vede al lavoro un disco di 240 mm davanti e uno di 175 mm dietro, con ruote rispettivamente di 12” e 13” e pneumatici di sezione generosa (120/70 e 140/60.
Ma c’è spazio per uno scooter del genere? Massimo Tartarini, che ha acquisito il marchio che fu del padre, ne è convinto e parla non di scooter ma di urban superbike, qualcosa capace di far sognare: il prototipo esposto all’EICMA lo scorso anno suscitò un mucchio di commenti positivi. E questo… questo non è un prototipo, andrà in produzione in primavera nel nuovo stabilimento di Bologna e per il primo anno verrà costruito in 499 esemplari, con targhetta numerata e nome del cliente. Costerà 4.900 euro nella versione 125 e 5.400 euro in quella 200. Dal 5 novembre, prima giornata dell’EICMA riservata a stampa e concessionari, era possibile prenotarlo, sul sito: www.italjet.com . «E già ora è arrivato un discreto numero di ordini» gongola Tartarini.
Ritorna il marchio Italjet e ritorna il Dragster, erede di uno scooter che negli anni Novanta fece sensazione e arrivò a vendere 70.000 esemplari in tutto il mondo. Questo naturalmente è tutto nuovo ma ne conserva intatta l’anima e la componente di follia, o di originalità. Bellissimo, elettrizzante e anche un po’ misterioso: sospensione anteriore S.I.S. monobraccio collegata tramite rinvio a un ammortizzatore idropneumatico regolabile nel precarico molla, sistemato orizzontalmente tra le gambe del conducente; sospensione posteriore asimmetrica, con il motore basculante e l’ammortizzatore Bitubo che agisce sulla destra del veicolo. Il telaio a traliccio – unico nel suo genere, come lo fu quello del Dragster dei bei tempi andati – è un’opera d’arte, con due vistosi elementi in alluminio che lo chiudono nella parte posteriore e consentono l’ancoraggio del reggisella. Anteriormente una soluzione analoga, dove le piastre però supportano il perno su cui gira il manubrio, ma lo sterzo è nel mozzo ruota. Carrozzeria ridotta al minimo e parti meccaniche lasciate in vista. Compreso il motore, che è di produzione Piaggio: il noto quattro valvole, qui disponibile sia nella versione di 125 cm3, da 14,9 CV, che in quella di 200 cm3, accreditata di 19,8 CV.
La frenata vede al lavoro un disco di 240 mm davanti e uno di 175 mm dietro, con ruote rispettivamente di 12” e 13” e pneumatici di sezione generosa (120/70 e 140/60.
Ma c’è spazio per uno scooter del genere? Massimo Tartarini, che ha acquisito il marchio che fu del padre, ne è convinto e parla non di scooter ma di urban superbike, qualcosa capace di far sognare: il prototipo esposto all’EICMA lo scorso anno suscitò un mucchio di commenti positivi. E questo… questo non è un prototipo, andrà in produzione in primavera nel nuovo stabilimento di Bologna e per il primo anno verrà costruito in 499 esemplari, con targhetta numerata e nome del cliente. Costerà 4.900 euro nella versione 125 e 5.400 euro in quella 200. Dal 5 novembre, prima giornata dell’EICMA riservata a stampa e concessionari, era possibile prenotarlo, sul sito: www.italjet.com . «E già ora è arrivato un discreto numero di ordini» gongola Tartarini.
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