Il ritorno della tigre di Roberts - VIDEO
Conoscete la storia della terrificante Yamaha TZ 750 quattro cilindri da dirt track con cui nel 1975 Kenny Roberts vinse una sola gara e poi la abbandonò, dichiarando: "Non mi pagano abbastanza per guidare quell’affare". Ma c’è un seguito, anche questo piuttosto divertente
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La belva di Kenny
L’anno successivo l’AMA, la federazione motociclistica americana, modificò il regolamento vietando mostri del genere, ritenuti troppo pericolosi. La moto di Roberts dunque non potevo più correre e la Yamaha la portò in Europa perché venisse esposta per una campagna promozionale. L’ex iridato di speedway Peter Collins la guidò per una dimostrazione tra una manche e l’altra di una gara del campionato britannico speedway, dopodiché venne spedita alla Yamaha Europe ad Amsterdam, in Olanda, e lì rimase, dimenticata per molti anni in un magazzino.
La ritrovò per caso Kenny Clark, un dirigente incuriosito da una scritta a pennarello sul serbatoio: “preparared by Kel Carruthers,El Cayon”. La spedì negli States dove lo stesso Carruthers certificò che si trattava proprio della sua moto, riconoscendone le pedane, il sistema di attacco delle marmitte e la saldatura resasi necessaria dopo una caduta a San José; venne restaurata e poi venduta al collezionista Stephen Wright.
È stata tirata fuori un’altra volta in occasione della gara MotoGP di Indianapolis del 2009: nei giorni precedenti il Gran Premio la Yamaha da dirt track è stata portata sulla stessa pista in cui aveva vinto 33 anni prima, ed è stato chiamato Kenny Roberts che a quel tempo aveva 58 anni e ancora una gran manetta. L’ha guidata davanti a 25.000 spettatori chiamati dalla Yamaha e si è divertito come un matto, intraversandola come allora e anche di più. E ai giornalisti ha raccontato ancora la vecchia storia e la frase che l’ha resa famosa: "Non mi pagano abbastanza per guidare quell’affare".
L’anno successivo l’AMA, la federazione motociclistica americana, modificò il regolamento vietando mostri del genere, ritenuti troppo pericolosi. La moto di Roberts dunque non potevo più correre e la Yamaha la portò in Europa perché venisse esposta per una campagna promozionale. L’ex iridato di speedway Peter Collins la guidò per una dimostrazione tra una manche e l’altra di una gara del campionato britannico speedway, dopodiché venne spedita alla Yamaha Europe ad Amsterdam, in Olanda, e lì rimase, dimenticata per molti anni in un magazzino.
La ritrovò per caso Kenny Clark, un dirigente incuriosito da una scritta a pennarello sul serbatoio: “preparared by Kel Carruthers,El Cayon”. La spedì negli States dove lo stesso Carruthers certificò che si trattava proprio della sua moto, riconoscendone le pedane, il sistema di attacco delle marmitte e la saldatura resasi necessaria dopo una caduta a San José; venne restaurata e poi venduta al collezionista Stephen Wright.
È stata tirata fuori un’altra volta in occasione della gara MotoGP di Indianapolis del 2009: nei giorni precedenti il Gran Premio la Yamaha da dirt track è stata portata sulla stessa pista in cui aveva vinto 33 anni prima, ed è stato chiamato Kenny Roberts che a quel tempo aveva 58 anni e ancora una gran manetta. L’ha guidata davanti a 25.000 spettatori chiamati dalla Yamaha e si è divertito come un matto, intraversandola come allora e anche di più. E ai giornalisti ha raccontato ancora la vecchia storia e la frase che l’ha resa famosa: "Non mi pagano abbastanza per guidare quell’affare".
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