I monopattini elettrici entrano nel paniere Istat
L’Istat ha aggiornato l'elenco di beni e servizi presenti nel paniere per il rilevamento dei prezzi al consumo, introducendo monopattini elettrici e auto a batterie. Un ingresso che segue quello delle e-bike nel 2019 a conferma del cambiamento in atto nelle abitudini di spostamento degli italiani
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Green Planet
Cresce il “peso” dei trasporti
Monopattini elettrici e le auto a batterie sono alcuni dei nuovi beni che entrano a fare parte del paniere Istat, ossia l’elenco dei beni e servizi utilizzato dall’ente per valutare l’andamento dei prezzi al consumo e misurare l'andamento dell’inflazione. Questi mezzi elettrici vanno ad aggiungersi alle bici a pedalata assistita introdotte nel 2019, mentre è ancora assente dal paniere la voce dedicata alle moto elettriche, rientranti nel più generico comparto dei “motocicli”. Con monopattini e vetture a batterie si aggiungono nel 2020 anche altre voci, come i trattamenti estetici per l’uomo, la lavatura e la stiratura delle camicie, gli apparecchi acustici e la consegna di pasti a domicilio. Per contro, diversamente dal passato, nessun bene o servizio viene escluso dal paniere poiché “non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne” la fuoriuscita. Ricordiamo che i prodotti del paniere e il peso a loro attribuito sono definiti sulla base della spesa effettiva delle famiglie, in modo da rappresentare la struttura dei consumi della popolazione in base a quanto rilevato da Istat in una specifica indagine sulle abitudini familiari. Dati integrati con altre fonti dell’Istituto di ricerca e di altri organismi statistici in modo da rappresentare i reali comportamenti di spesa degli italiani e rilevarne i mutamenti. L’ingresso di monopattini e auto a batterie, dunque, sancisce la crescente rilevanza dei mezzi nell’economia nazionale tanto da renderli importanti per il monitoraggio dell’andamento dei prezzi. Da notare che l’aggiunta dei nuovi mezzi di mobilità ha fatto crescere il “peso” del comparto “trasporti” all’interno del paniere, secondo settore con maggiore rilevanza (14,96%) dell’intero paniere dietro a “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (16,21%) e davanti a “servizi ricettivi e di ristorazione” (11,95%) e “abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (9,95%).
Monopattini elettrici e le auto a batterie sono alcuni dei nuovi beni che entrano a fare parte del paniere Istat, ossia l’elenco dei beni e servizi utilizzato dall’ente per valutare l’andamento dei prezzi al consumo e misurare l'andamento dell’inflazione. Questi mezzi elettrici vanno ad aggiungersi alle bici a pedalata assistita introdotte nel 2019, mentre è ancora assente dal paniere la voce dedicata alle moto elettriche, rientranti nel più generico comparto dei “motocicli”. Con monopattini e vetture a batterie si aggiungono nel 2020 anche altre voci, come i trattamenti estetici per l’uomo, la lavatura e la stiratura delle camicie, gli apparecchi acustici e la consegna di pasti a domicilio. Per contro, diversamente dal passato, nessun bene o servizio viene escluso dal paniere poiché “non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne” la fuoriuscita. Ricordiamo che i prodotti del paniere e il peso a loro attribuito sono definiti sulla base della spesa effettiva delle famiglie, in modo da rappresentare la struttura dei consumi della popolazione in base a quanto rilevato da Istat in una specifica indagine sulle abitudini familiari. Dati integrati con altre fonti dell’Istituto di ricerca e di altri organismi statistici in modo da rappresentare i reali comportamenti di spesa degli italiani e rilevarne i mutamenti. L’ingresso di monopattini e auto a batterie, dunque, sancisce la crescente rilevanza dei mezzi nell’economia nazionale tanto da renderli importanti per il monitoraggio dell’andamento dei prezzi. Da notare che l’aggiunta dei nuovi mezzi di mobilità ha fatto crescere il “peso” del comparto “trasporti” all’interno del paniere, secondo settore con maggiore rilevanza (14,96%) dell’intero paniere dietro a “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (16,21%) e davanti a “servizi ricettivi e di ristorazione” (11,95%) e “abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (9,95%).
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