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Honda lavora sul controllo elettronico dei salti

Honda è al lavoro su un dispositivo elettronico che potrebbe rivoluzionare il mondo della guida offroad. Si tratta in pratica di un sistema settabile con invasività crescente, in grado di gestire la dinamica del salto sempre nel migliore dei modi

Siamo ai primi passi

Sulle moto stradali i sistemi di assistenza alla guida oramai sono una cosa comune e tutti parlano tranquillamente di controllo di trazione, anti-wheeling, controllo del freno motore, della sbandata e di cornering ABS; più recente è l’applicazione di dispositivi per l’assistenza alla guida nelle moto da fuoristrada. Dall’ennesima domanda di brevetto emerge che Honda sta lavorando a qualcosa di rivoluzionario; siamo solo ai primi passi ma il fatto che sia stata presentata la richiesta di registrazione dimostra che il colosso giapponese è notevolmente interessato a sviluppare il Jump Control. Come suggerisce il nome, si tratta di un dispositivo che ha l’obiettivo di controllare la difficoltà del salto e prevenire gli incidenti. Tre le modalità previste: il Mode A è quello più prudente e previene completamente i salti riducendo la velocità prima del punto di decollo, modulando automaticamente l’apertura dell’acceleratore o addirittura intervenendo sui freni; il Mode B consente i salti entro una distanza o una altezza prestabilite, riducendo quanto basta la velocità e modulando in volo l’acceleratore e il freno posteriore per controllare l’assetto della moto, con il target di un atterraggio sulle due ruote; Infine il Mode C: più “libero” ma comunque con un certo controllo per garantire l’atterraggio sulla ruota posteriore, sempre intervenendo sull’acceleratore per ”alzare il muso” o sul freno posteriore per abbassarlo. Anche in questo caso è possibile calibrare la distanza-limite del salto.

Il sistema impiega diversi sensori già usati sulle moto di produzione: IMU e sensori di inclinazione, della posizione dell’acceleratore e dell’azione sui freni; sono previsti anche sensori di corsa delle sospensioni correlati alla velocità delle ruote anteriore e posteriore per valutare se la moto sta toccando il terreno. Oltre a tutto ciò però è presente una telecamera frontale attraverso la quale un sistema informatico analizza la pendenza e l’altezza della rampa che esista approcciando, per valutare la strategia da adottare. Forse i ”duri e puri” storceranno il naso eppure un sistema del genere potrebbe aiutare non solo i fuoristravdisti alle prime armi, ma rendere più sicura la pratica dei rally-raid come la Dakar, riducendo il pericolo che viene da salti improvvisi e dall’affaticamento dei piloti, che dopo lunghe percorrenze riduce l’attenzione.

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