Furti: in Scozia si combattono col DNA
I ladri di moto avranno una ragione in più per tenere le mani a posto: dallo scorso 18 marzo infatti, le pattuglie della Police Scotland hanno in dotazione uno speciale spray incolore, utile a rilevare tracce di DNA sui veicoli
Il dipartimento di polizia nazionale scozzese (Police Service of Scotland) ha rinforzato la propria unità specializzata in tracciamento del DNA, con il preciso scopo di limitare i furti di veicoli. Una notizia che dunque riguarda anche i possessori di motociclette i quali, si spera, potranno dormire sonni più tranquilli. Già dal 2018 infatti, la polizia scozzese impiega i prodotti SelectaDNA, ma il loro utilizzo è stato ora esteso a tutte le pattuglie del nord-est, sotto forma di spray incolore, grazie al quale sarà possibile identificare eventuali tracce sospette con la semplice esposizione ai raggi UV.
L'ispettore capo Darren Bruce ha spiegato: "Questo spray è un altro strumento per contrastare attività illegali che hanno oggetto le moto" in quanto "sappiamo che questo problema è fonte di preoccupazione per le comunità, quindi abbiamo avviato una serie di progetti locali in questi ultimi anni, con l'obiettivo di contenere il problema".
Operativi dal 18 marzo
Il via libera all'utilizzo è arrivato lo scorso lunedì 18 marzo, insieme alla garanzia che questo particolare prodotto non danneggerà le superfici delle moto né recherà danno alla pelle e all'abbigliamento del pilota. Al contempo, non potrà neppure esser lavato facilmente né incorrerà nel rischio di "contaminazione", requisiti che lo renderebbero idoneo al rilievo di prove valide in sede forense.
Furti in calo
Secondo la stessa SelectaDNA, da quando gli spray vennero distribuiti per la prima volta a Edimburgo, sei anni or sono, si è registrato un abbattimento dei furti di moto pari al 60%. Valori che, se confermati da enti terzi, risulterebbe impressionanti, lasciando ben sperare per il futuro. Tuttavia se nel Regno Unito questa pratica sta prendendo piede e diventando uno standard, ad oggi per quanto riguarda il nostro Paese non vi sono che poche testimonianze, riguardanti casi isolati. Chissà che - presto o tardi - non si possano dunque "copiare" queste buone pratiche anche in Italia...
Come funziona il sistema
La tecnologia è complessa: semplificando, potremmo dire che ogni kit di marcatura presenta una firma forense unica del DNA, cioè una una serie di combinazioni di A (adenina), C (citosina), G (guanina) e T (timina) e, proprio perché lo spray presenta un codice univoco registrato in un database, la Polizia, che ha accesso a questo database, potrà facilmente identificare un veicolo rubato e, in pochi secondi, risalire al suo proprietario. Inoltre, cosa non da poco, i cani addestrati possono annusare e riconoscere gli oggetti contrassegnati con SelectaDNA. In pratica, la sostanza può essere utilizzata per “taggare” oggetti che si desidera proteggere dal furto o di cui si intende certificare la proprietà: nel caso dovesse verificarsi un furto, la refurtiva marcata in questo modo potrà essere quindi velocemente ricondotta al suo proprietario. Invisibile all'occhio umano se non mediante illuminazione UV, lo spray, che non può essere rimosso dalle superfici, è pertanto in grado di fornire solidissime prove forensi che collegano il sospettato ad un crimine.