Ezpeleta fiducioso: "È ripartito il calcio, spero che sia lo stesso per la MotoGP"
Il numero uno di Dorna si augura che il consiglio superiore dello sport possa dare il via libera: "Inizieremo un mese dopo il pallone, abbiamo un piano accurato". Ribadito l'impegno a correre a porte chiuse nella prima parte della stagione: "Le gare europee si correranno senza pubblico almeno fino alla parte conclusiva della stagione, poi vedremo".
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Carmelo Ezpeleta non ha ancora ricevuto l'ok dal governo iberico per disputare le gare previste dal calendario rivisto della MotoGP in Spagna. Al momento il progetto, corredato dal protocollo sanitario di Dorna, è ancora sul tavolo dell'esecutivo Sanchez, ma il numero uno di Dorna si è mostrato ottimista in un'intervista con il media spagnolo Marca per lo svolgersi sia dei gran premi di Jerez, sia per il proseguimento della stagione: “Sembra che possa funzionare: faremo alcune gare in Europa, iniziando il 19 di luglio per poi concludere a metà novembre. Al momento ricordo che tutte le gare sono previste senza spettatori anche se, visto che le ultime saranno piuttosto in là con il calendario, verso la fine si potrebbe realizzare la possibilità di avere anche alcune gare aperte al pubblico”.
Discorso diverso invece per quanto riguarda le gare extraeuropee: “Una seconda parte di stagione fuori dall'Europa ci sarà solamente in caso di presenza di pubblico, altrimenti non si correrà”. Al momento i circuiti europei che hanno dato disponibilità a correre a porte chiuse sono Jerez, Valencia, Aragon, Barcellona, Misano e Spielberg, rimangono aperti i nodi Brno e Le Mans, mentre sia Silverstone che Phillip Island in Australia hanno gettato la spugna. La Spagna a questo punto rischia davvero di ospitare due terzi del campionato 2020 e senza l'ok di Madrid l'intera serie sarebbe a rischio svolgimento.
Tutti dietro al pallone
Anche Ezpeleta guarda quindi con attenzione a cosa succederà sul pianeta calcio. Pur essendo due sport completamente diversi e che muovono una quantità di persone non comparabile - la MotoGP per ogni evento farà spostare circa 1500 persone a ranghi ridotti- le decisioni che verranno prese per la Liga sembra che potranno avere un effetto indiretto anche sui motori: “Seguo le vicende del calcio e mi auguro che dal momento che loro potranno iniziare a metà giugno, noi con un mese di tempo in più sul calendario potremo ugualmente iniziare la nostra attività”.
L'ufficialità della ripresa del massimo campionato spagnolo di calcio è arrivata nella giornata del 29 maggio, con l'ok del consiglio superiore dello sport: la Liga riprenderà l'11 giugno con il derby tra Siviglia e Betis. In Spagna, a differenza dell'Italia, non è il comitato tecnico scientifico a decidere in coordinamento con il governo ma il consiglio degli incaricati, che smarcata la questione “futbol” ora affronterà – si pensa davvero a breve- anche il nodo motorsport.
Discorso diverso invece per quanto riguarda le gare extraeuropee: “Una seconda parte di stagione fuori dall'Europa ci sarà solamente in caso di presenza di pubblico, altrimenti non si correrà”. Al momento i circuiti europei che hanno dato disponibilità a correre a porte chiuse sono Jerez, Valencia, Aragon, Barcellona, Misano e Spielberg, rimangono aperti i nodi Brno e Le Mans, mentre sia Silverstone che Phillip Island in Australia hanno gettato la spugna. La Spagna a questo punto rischia davvero di ospitare due terzi del campionato 2020 e senza l'ok di Madrid l'intera serie sarebbe a rischio svolgimento.
Tutti dietro al pallone
Anche Ezpeleta guarda quindi con attenzione a cosa succederà sul pianeta calcio. Pur essendo due sport completamente diversi e che muovono una quantità di persone non comparabile - la MotoGP per ogni evento farà spostare circa 1500 persone a ranghi ridotti- le decisioni che verranno prese per la Liga sembra che potranno avere un effetto indiretto anche sui motori: “Seguo le vicende del calcio e mi auguro che dal momento che loro potranno iniziare a metà giugno, noi con un mese di tempo in più sul calendario potremo ugualmente iniziare la nostra attività”.
L'ufficialità della ripresa del massimo campionato spagnolo di calcio è arrivata nella giornata del 29 maggio, con l'ok del consiglio superiore dello sport: la Liga riprenderà l'11 giugno con il derby tra Siviglia e Betis. In Spagna, a differenza dell'Italia, non è il comitato tecnico scientifico a decidere in coordinamento con il governo ma il consiglio degli incaricati, che smarcata la questione “futbol” ora affronterà – si pensa davvero a breve- anche il nodo motorsport.
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