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Dakar 2022, vince Sunderland. È la prima volta per GasGas

Sam Sunderland vince la quarantaquattresima edizione della Dakar e regala il primo trofeo a GasGas, interrompendo il dominio Honda che durava da due anni. Niente da fare per il pilota della Casa giapponese Pablo Quintanilla, che ha tentato fino all’ultimo la rimonta ma si è fermato al secondo posto. Terza KTM con Matthias Walkner
La prima volta di GasGas
A 32 anni, Sam Sunderland (oggi 8º di giornata) ha conquistato il suo secondo titolo alla Dakar, cinque anni dopo il primo trionfo. È invece la prima vittoria per GasGas, che lo ha reclutato lo scorso dicembre. Si tratta di un successo comunque per il gruppo KTM – di cui fa parte il marchio spagnolo – che ha strappato così la corona a Honda, dopo due anni di vittorie della casa giapponese.
Pablo Quintanilla ci ha provato fino all’ultimo, ma, nonostante abbia vinto la tappa conclusiva, non è riuscito a colmare il divario che lo separava da Sunderland, recuperando solo 3’25”. HRC, dunque, si è dovuta accontentare del 2º posto, con 3’27’’ di distacco.
Il gradino più basso del podio è andato invece a KTM con il vincitore 2018 Matthias Walkner (oggi 7º), a 6’47’’ da Sunderland.
La dodicesima e ultima prova speciale che ha portato i piloti a Jeddah, lunga solo 164 chilometri, ha visto un Adrien Van Beveren demotivato. Il francese della Yamaha, dopo essere stato in vetta alla classifica generale per due volte, ha compromesso irrimediabilmente la sua gara nella tappa di ieri, a causa di un errore di navigazione che l’ha fatto precipitare fuori dal podio. Oggi ha perso ulteriore terreno, chiudendo 15º, e piazzandosi 4º assoluto a ben 18’41’’ dal vincitore.
Anche Joan Barreda, dopo un buon recupero nella seconda settimana, ha definitivamente detto addio alla possibilità di conquistare il suo primo titolo dopo l’undicesima tappa, a causa di diversi errori che gli hanno fatto perdere tempo prezioso. Barreda, comunque, può vantare due vittorie di giornata per un totale di 29 successi in carriera che lo rendono il miglior spagnolo di sempre, inoltre bisogna ricordare che ha guidato per sette giorni con una frattura alla clavicola, resistendo al dolore pur di tentare il tutto per tutto. Con questo 5º posto (a 25’42’’ da Sunderland) “Bang Bang” eguaglia così il risultato del 2017, per lui la migliore prestazione alla Dakar.
Esclusa quella di Quintanilla, le altre Honda sono tutte vicine. Alle spalle di Barreda, infatti, nella classifica generale figurano José Cornejo 6º, e Ricky Brabec 7º, con un gap di 38’06’’ per il cileno, e di 46’04’’ per lo statunitense vincitore nel 2020 che non ha mai brillato in questa edizione.
Completano la top 10 la Yamaha di Andrew Short, a 46’08’’, la KTM di Mason Klein a 49’07’’ e la KTM ufficiale di Toby Price a 49'20''.
È stato proprio il 9º classificato a stupire: a soli vent’anni e alla sua prima esperienza alla Dakar, l’americano Klein è riuscito a stare più volte nella top 5 generale.
L’ultimo stage per Danilo Petrucci non è stato semplice a causa dei dolori alla spalla dovuti alla caduta di ieri, il ternano ha concluso 32º, a 15’35’’ dal vincitore di giornata Quintanilla, ma tutto sommato può ritenersi soddisfatto. L’ex pilota di MotoGP, esordiente con KTM, dopo il ritiro avvenuto alla seconda tappa a causa di un banale problema a un fusibile, ha corso una buona gara, portandosi a casa anche una vittoria di tappa da rookie. Anche se oggi per lui ci sarà il passaggio sul palco Experience, sicuramente questo è solo l’inizio delle sue avventure nel deserto.

Classifica generale: 1. Sunderland (GasGas) 2. Quintanilla (Honda) +3’27’’ - 3. Walkner (KTM) +6’47’’ - 4. Van Beveren (Yamaha) +18’41’’ - 5. Barreda (Honda) +25’42’’ - 6. Cornejo (Honda) +38’06’’ - 7. Brabec (Honda) +46’04’’ - 8. Short (Yamaha) +46’08’’ - 9. Klein (KTM) +49’07’’ - 10. Price (KTM) +49’20’’
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