Dakar 2020, KTM pronta a difendere il titolo
L'anno appena trascorso è iniziato nel migliore dei modi per il team Red Bull KTM Factory Racing, con Toby Price vincitore della Dakar e i compagni di squadra Matthias Walkner e Sam Sunderland a completare il podio. Per il 2020 l’obiettivo della Casa austriaca è non interrompere la lunga serie di vittorie
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Diciotto volte KTM
L’inizio del terzo capitolo della Dakar si avvicina e, assieme alla curiosità per la prima edizione in Arabia Saudita dopo 30 anni in Africa e 11 in Sud America, a catturare l’attenzione è anche il team Red Bull KTM Factory Racing, imbattuto dal 2001.Nonostante i svariati tentativi da parte delle altre squadre ufficiali, nessuno finora è riuscito a spodestare la Casa austriaca che, anzi, detiene il record di ben 18 vittorie consecutive al rally.
Malgrado il forte dolore allo scafoide fresco d’intervento che lo ha accompagnato durante tutta la gara dell’edizione 2019, Toby Price ha continuato a mantenere un ritmo eccellente tanto da alzare il trofeo della competizione più dura del mondo con una prestazione magistrale, dimostrando valore e stoicismo, e coronando l’ambizioso sogno per la seconda volta. Dietro di lui, i compagni di squadra Matthias Walkner e Sam Sunderland, arrivati rispettivamente secondo e terzo.
Lasciatosi alle spalle i soli 10 giorni del 100% Perù, per il 2020 il Dakar Rally vedrà un percorso composto di 12 tappe che coprirà quasi 8mila chilometri, offrendo ai partecipanti una nuova sfida in termini di terreno, navigazione e resistenza. Con 5 tappe tra cui prove speciali di oltre 450 chilometri e più del 75 per cento della gara disputata sulla sabbia, la prima Dakar in Medio Oriente potrebbe essere ricordata come una delle più difficili degli ultimi anni.
Il successo di Price, tuttavia, ha avuto un costo non indifferente: al termine della Dakar, infatti, l'australiano è stato costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico per riparare i danni subiti durante la gara, potendo ritornare alle competizione solo la scorsa estate all'Atacama Rally. “Vincere la Dakar 2019 è stato come vivere un sogno, ma dietro c’è stato un enorme lavoro di squadra” spiega il campione in carica. “Le conseguenze dovute alle mie condizioni fisiche non si sono fatte attendere e ci è voluto del tempo per recuperare, poiché correndo con il polso rotto avevo aggravato la situazione. È stato necessario, quindi, un altro intervento chirurgico con un innesto osseo per sistemare le cose e, di conseguenza, un riposo forzato nella prima parte dell’anno. Il mio ritorno sulla moto è stato positivo e incoraggiante, come il recupero e i test in vista della Dakar 2020. Quella che sta per iniziare sarà per noi un’edizione completamente diversa, in quanto sta riportando tutti in condizioni di parità, aspetto che considero positivo per lo sport. Sarà una nuova gara, un nuovo look e una sfida che mi rende entusiasta”.
"Sono fiducioso per questa Dakar” dichiara invece Sam Sunderland, reduce dalla vittoria al FIM Cross-Country Rallies World Championship 2019. “Si tende a giudicare il proprio ritmo in base al risultato dell'anno precedente; per quanto mi riguarda, il terzo posto della scorsa edizione e il titolo mondiale sono una vera spinta per affrontare tutto con lo spirito giusto. Sono entusiasta di correre in un posto nuovo a cui tutti dovranno adattarsi per superare le difficoltà che si incontreranno”.
Secondo classificato alla Dakar 2019, Matthias Walkner ammette che “l'ultima Dakar è stata davvero dura. Il risultato finale è stato fantastico, ma la frattura a una caviglia durante la quarta tappa ha reso il resto della gara una grande sfida, e il processo di recupero è stato piuttosto lungo. Ciononostante i test sono andati bene, sia in termini di feeling con la moto, sia a livello di navigazione, aspetto che si dimostrerà estremamente importante in questa Dakar”.
Al via il 5 gennaio da Jeddah anche Luciano Benavides, che ha completato con successo la Dakar 2019 all'interno della top 10. Dopo aver mostrato un ritmo e una maturità migliorati nel corso della passata stagione, il giovane argentino si è assicurato il titolo Junior Cross-Country Rallies World Championship, e ora spera di proseguire con slancio in Arabia Saudita: “Quello appena finito è stato l'anno migliore della mia carriera nei rally. Terminare l'ultima Dakar in ottava posizione e poi vincere il titolo mondiale juniores con il quinto posto nella classifica generale è stato sorprendente, e sento di essere molto cresciuto. La Dakar non è paragonabile a nessun'altra manifestazione: devi affrontare l'evento giorno per giorno e trattare ogni tappa come una singola gara. Cerco di non preoccuparmi troppo del tempo complessivo, la cosa più importante è arrivare al traguardo in sicurezza e fare la migliore prestazione possibile”.
L’inizio del terzo capitolo della Dakar si avvicina e, assieme alla curiosità per la prima edizione in Arabia Saudita dopo 30 anni in Africa e 11 in Sud America, a catturare l’attenzione è anche il team Red Bull KTM Factory Racing, imbattuto dal 2001.Nonostante i svariati tentativi da parte delle altre squadre ufficiali, nessuno finora è riuscito a spodestare la Casa austriaca che, anzi, detiene il record di ben 18 vittorie consecutive al rally.
Malgrado il forte dolore allo scafoide fresco d’intervento che lo ha accompagnato durante tutta la gara dell’edizione 2019, Toby Price ha continuato a mantenere un ritmo eccellente tanto da alzare il trofeo della competizione più dura del mondo con una prestazione magistrale, dimostrando valore e stoicismo, e coronando l’ambizioso sogno per la seconda volta. Dietro di lui, i compagni di squadra Matthias Walkner e Sam Sunderland, arrivati rispettivamente secondo e terzo.
Lasciatosi alle spalle i soli 10 giorni del 100% Perù, per il 2020 il Dakar Rally vedrà un percorso composto di 12 tappe che coprirà quasi 8mila chilometri, offrendo ai partecipanti una nuova sfida in termini di terreno, navigazione e resistenza. Con 5 tappe tra cui prove speciali di oltre 450 chilometri e più del 75 per cento della gara disputata sulla sabbia, la prima Dakar in Medio Oriente potrebbe essere ricordata come una delle più difficili degli ultimi anni.
Il successo di Price, tuttavia, ha avuto un costo non indifferente: al termine della Dakar, infatti, l'australiano è stato costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico per riparare i danni subiti durante la gara, potendo ritornare alle competizione solo la scorsa estate all'Atacama Rally. “Vincere la Dakar 2019 è stato come vivere un sogno, ma dietro c’è stato un enorme lavoro di squadra” spiega il campione in carica. “Le conseguenze dovute alle mie condizioni fisiche non si sono fatte attendere e ci è voluto del tempo per recuperare, poiché correndo con il polso rotto avevo aggravato la situazione. È stato necessario, quindi, un altro intervento chirurgico con un innesto osseo per sistemare le cose e, di conseguenza, un riposo forzato nella prima parte dell’anno. Il mio ritorno sulla moto è stato positivo e incoraggiante, come il recupero e i test in vista della Dakar 2020. Quella che sta per iniziare sarà per noi un’edizione completamente diversa, in quanto sta riportando tutti in condizioni di parità, aspetto che considero positivo per lo sport. Sarà una nuova gara, un nuovo look e una sfida che mi rende entusiasta”.
"Sono fiducioso per questa Dakar” dichiara invece Sam Sunderland, reduce dalla vittoria al FIM Cross-Country Rallies World Championship 2019. “Si tende a giudicare il proprio ritmo in base al risultato dell'anno precedente; per quanto mi riguarda, il terzo posto della scorsa edizione e il titolo mondiale sono una vera spinta per affrontare tutto con lo spirito giusto. Sono entusiasta di correre in un posto nuovo a cui tutti dovranno adattarsi per superare le difficoltà che si incontreranno”.
Secondo classificato alla Dakar 2019, Matthias Walkner ammette che “l'ultima Dakar è stata davvero dura. Il risultato finale è stato fantastico, ma la frattura a una caviglia durante la quarta tappa ha reso il resto della gara una grande sfida, e il processo di recupero è stato piuttosto lungo. Ciononostante i test sono andati bene, sia in termini di feeling con la moto, sia a livello di navigazione, aspetto che si dimostrerà estremamente importante in questa Dakar”.
Al via il 5 gennaio da Jeddah anche Luciano Benavides, che ha completato con successo la Dakar 2019 all'interno della top 10. Dopo aver mostrato un ritmo e una maturità migliorati nel corso della passata stagione, il giovane argentino si è assicurato il titolo Junior Cross-Country Rallies World Championship, e ora spera di proseguire con slancio in Arabia Saudita: “Quello appena finito è stato l'anno migliore della mia carriera nei rally. Terminare l'ultima Dakar in ottava posizione e poi vincere il titolo mondiale juniores con il quinto posto nella classifica generale è stato sorprendente, e sento di essere molto cresciuto. La Dakar non è paragonabile a nessun'altra manifestazione: devi affrontare l'evento giorno per giorno e trattare ogni tappa come una singola gara. Cerco di non preoccuparmi troppo del tempo complessivo, la cosa più importante è arrivare al traguardo in sicurezza e fare la migliore prestazione possibile”.
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