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Crisi KTM, servono subito 900 milioni per risanarla. Cosa succede ora?

La casa austriaca è schiacciata da un debito enorme, tra qualche giorno l'assemblea degli azionisti dovrà chiarire in che modo uscire da questa gravissima crisi

Dalla sospensione delle attività produttive alla ristrutturazione finanziaria, fino alle ricadute sulle vite dei dipendenti e sulla stessa Mattighofen, città dell’Alta Austria dove l’azienda ha la sua sede storica. La situazione di KTM è gravissima e complessa. Vediamo di fare il punto. 

Indebitamenteo pesantissimo

Per “risanarsi”, Pierer Mobility AG ha bisogno di un’iniezione di capitali stimata in 900 milioni di euro, a fronte di un indebitamento complessivo che dovrebbe essere intorno agli 1,5 miliardi. Tre i possibili finanziatori, due cinesi e l’indiana Bajaj. La situazione rimane critica: per la legge fallimentare austriaca in ogni caso KTM sarà tenuta a restituire minimo il 30% dei suoi debiti quindi servono subito almeno oltre 500 milioni di euro. La ristrutturazione sarà discussa durante l’assemblea straordinaria degli azionisti in programma per il prossimo 27 gennaio presso l’“House of Brands” di Munderfing. L’incontro quasi certamente dovrebbe anche ridisegnare gli equilibri della proprietà di KTM con la possibile uscita del patron Pierer. 

Il peso dei creditori

La crisi di KTM coinvolge un numero impressionante di creditori: ben 5.380 hanno presentato richieste di pagamento. Di questi, 1.800 sono banche e aziende fornitrici che rivendicano quasi 1,3 miliardi di euro di debiti, distribuiti tra Austria, Germania, Italia, Francia, India, Stati Uniti, Cina e altri Paesi. A questi si aggiungono circa 3.600 dipendenti delle tre società (KTM AG, KTM Components e KTM R&D), che rivendicano il pagamento dello stipendio di novembre e della tredicesima, ora coperti dal fondo di compensazione per insolvenza. Più nel dettaglio, secondo quanto dichiarato dal curatore fallimentare all’emittente ORF, le richieste presentate sarebbero così suddivise: 3.494 creditori per la KTM AG, di cui 2.341 dipendenti; 737 creditori per KTM Components, di cui 477 dipendenti e 1.149 creditori per KTM Ricerca e Sviluppo, di cui 771 dipendenti. Numeri enormi. 

Conseguenze sui lavoratori e sulla comunità

A Mattighofen, cuore pulsante dell’azienda, la crisi si fa sentire altrettanto pesantemente. La produzione  è stata sospesa almeno fino a marzo, lasciando 1.000 operai a casa in cassa intgrazione, mentre per gli altri dipendenti è stata introdotta una settimana lavorativa di 30 ore. Oltre all’abbandono di MV Agusta, bollata come “non più strategica", ci sono anche tagli al personale: dopo i primi 250 esuberi di dicembre, nelle ultime due settimane altri 300 impiegati hanno ricevuto la temuta lettera di licenziamento. La crisi ha ovviamente avuto un impatto importante anche sulla città (anch’essa creditrice di KTM per debiti legati a bollette e altri servizi pubblici) con una diminuzione dei residenti e la sospensione di vari progetti municipali. “C’è un po’ più di fiducia rispetto al passato - ha detto Daniel Lang, sindaco di Mattighofen -  ma nessuno sa esattamente come evolverà la situazione. Per ora possiamo solo aspettare.

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