Copioli contro il sindaco di Lonigo: “Lo speedway non è uno sport defunto”
Lo storico ovale vicentino è chiuso da oltre un anno dopo la decisione del sindaco di non rinnovare la convenzione per l’utilizzo dell’impianto al Moto Club Lonigo. Pochi giorni fa il sindaco, Luca Restello, aveva dichiarato che lo speedway “è uno sport defunto”, causando la pronta replica da parte del presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Giovanni Copioli
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Lonigo deve riaprire
Sono passati oramai quattordici mesi dall’ultima gara ufficiale di speedway disputata sulla pista di Lonigo, era il 23 settembre 2018 quando Nicolas Covatti, campione italiano in carica, tagliò per primo il traguardo nella batteria finale. Da quel giorno sono iniziate le voci sulla volontà del primo cittadino di voler metter fine a quarant’anni ininterrotti di manifestazioni sportive al Santa Marina, sfociate un mese dopo nella decisione di non rinnovare la convenzione al Moto Club Lonigo per la stagione 2019. Sono seguite accuse reciproche sui media locali e sui social, riaffiorate prepotentemente nelle ultime settimane dopo l’intervento a favore della riapertura della pista leonicena da parte dell’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan. La replica del sindaco Restello, che ha definito lo speedway “uno sport defunto”, ha fatto scattare l’immediata reazione da parte della Federazione Motociclistica Italiana, tramite un comunicato stampa nel quale il presidente Giovanni Copioli ha voluto rispondere in prima persona: “Quest’ultima affermazione del Sindaco di Lonigo è grave e preconcetta. La chiusura dell’impianto di Lonigo ci danneggia gravemente, ma nonostante questo lo Speedway continua la sua attività grazie alla passione dei nostri tecnici e dei nostri giovani piloti. Sostengo il Moto Club Lonigo ed il suo Presidente, signor Alessandro Facchin, auspicando che si trovi il prima possibile una soluzione che possa far tornare Lonigo uno dei riferimenti internazionali della specialità”.
Nel comunicato stampa la FMI rimarca come lo speedway è uno sport che fa parte del CONI, e vanta una tradizione di grande prestigio. Ricordando il successo italiano nell’europeo a coppie del 2017 e le sei Coppe del Mondo consecutive conquistate da Francesco Cecchini nel Flat Track, disciplina affine che si svolge nella sugli stessi impianti.
Anche Armando Castagna, coordinatore nazionale per lo speedway e il flat track, ha voluto dire la sua, condannando fermamente la dichiarazione del primo cittadino di Lonigo: “Chi definisce lo Speedway uno sport defunto si sbaglia di grosso anche se la chiusura della pista Lonigo è paragonabile a quello che per la Velocità motoristica sarebbero la chiusura di piste come il Mugello o Misano. Lonigo era, e resta, uno dei punti cruciali per la nostra attività e trovo l’ultima dichiarazione del Sindaco Restello come l’ultima provocazione di un atteggiamento immotivato e di aperta ostilità verso un’attività che invece porta lustro e prestigio a Lonigo”.
L’impianto Santa Marina ha ospitato per cinque volte il Gran Prix d’Italia del circuito mondiale, oltre a diverse altre titolate a livello iridato ed europeo. Il Moto Club Lonigo è stato insignito della medaglia d’argento e della medaglia d’oro al merito sportivo dal CONI.
Sono passati oramai quattordici mesi dall’ultima gara ufficiale di speedway disputata sulla pista di Lonigo, era il 23 settembre 2018 quando Nicolas Covatti, campione italiano in carica, tagliò per primo il traguardo nella batteria finale. Da quel giorno sono iniziate le voci sulla volontà del primo cittadino di voler metter fine a quarant’anni ininterrotti di manifestazioni sportive al Santa Marina, sfociate un mese dopo nella decisione di non rinnovare la convenzione al Moto Club Lonigo per la stagione 2019. Sono seguite accuse reciproche sui media locali e sui social, riaffiorate prepotentemente nelle ultime settimane dopo l’intervento a favore della riapertura della pista leonicena da parte dell’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan. La replica del sindaco Restello, che ha definito lo speedway “uno sport defunto”, ha fatto scattare l’immediata reazione da parte della Federazione Motociclistica Italiana, tramite un comunicato stampa nel quale il presidente Giovanni Copioli ha voluto rispondere in prima persona: “Quest’ultima affermazione del Sindaco di Lonigo è grave e preconcetta. La chiusura dell’impianto di Lonigo ci danneggia gravemente, ma nonostante questo lo Speedway continua la sua attività grazie alla passione dei nostri tecnici e dei nostri giovani piloti. Sostengo il Moto Club Lonigo ed il suo Presidente, signor Alessandro Facchin, auspicando che si trovi il prima possibile una soluzione che possa far tornare Lonigo uno dei riferimenti internazionali della specialità”.
Nel comunicato stampa la FMI rimarca come lo speedway è uno sport che fa parte del CONI, e vanta una tradizione di grande prestigio. Ricordando il successo italiano nell’europeo a coppie del 2017 e le sei Coppe del Mondo consecutive conquistate da Francesco Cecchini nel Flat Track, disciplina affine che si svolge nella sugli stessi impianti.
Anche Armando Castagna, coordinatore nazionale per lo speedway e il flat track, ha voluto dire la sua, condannando fermamente la dichiarazione del primo cittadino di Lonigo: “Chi definisce lo Speedway uno sport defunto si sbaglia di grosso anche se la chiusura della pista Lonigo è paragonabile a quello che per la Velocità motoristica sarebbero la chiusura di piste come il Mugello o Misano. Lonigo era, e resta, uno dei punti cruciali per la nostra attività e trovo l’ultima dichiarazione del Sindaco Restello come l’ultima provocazione di un atteggiamento immotivato e di aperta ostilità verso un’attività che invece porta lustro e prestigio a Lonigo”.
L’impianto Santa Marina ha ospitato per cinque volte il Gran Prix d’Italia del circuito mondiale, oltre a diverse altre titolate a livello iridato ed europeo. Il Moto Club Lonigo è stato insignito della medaglia d’argento e della medaglia d’oro al merito sportivo dal CONI.
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