Approvato ddl concorrenza: pedaggi, scatole nere e licenza conducenti
Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge annuale sulla concorrenza. In arrivo novità su scatole nere, licenze taxi e Ncc e pedaggi autostradali
Gli ambiti di intervento del ddl sono numerosi. Tra i tanti, si parla anche di pedaggi autostradali, portabilità delle scatole nere e licenze per taxi e Ncc. Affinché le novità diventino applicabili, bisognerà però attendere che il decreto venga convertito in legge. Ma andiamo con ordine.
Pedaggi e concessioni autostradali
Per ciò che riguarda i pedaggi autostradali è stata decisa l’applicazione di un nuovo modello tariffario basato sulla divisione della tariffa in tre componenti. In pratica: due, cioè quella di gestione e quella di costruzione, vanno al concessionario, mentre la terza diventerà di competenza del concedente, cioè dello Stato. Proventi de dovranno però essere destinati, si legge nella nota diffusa a seguito dell’approvazione del ddl, “per realizzare gli investimenti autostradali, compresa la messa in sicurezza della viabilità locale di adduzione, senza incrementare i pedaggi“. Non solo: secondo il nuovo modello, le future concessioni non potranno di regola superare i 15 anni.
Portabilità scatola nera
Altra novità riguarda il divieto fatto alle assicurazioni di limitare il diritto degli assicurati di disinstallare le scatole nere senza incorrere in costi aggiuntivi. Un decisione presa “con l'obiettivo di favorire la mobilità della domanda in ambito assicurativo - si legge in nota - e di ridurre il fenomeno della fidelizzazione forzata e, conseguentemente di aumentare la concorrenza e ridurre i costi”. Inoltre, è prevista anche l'istituzione di un sistema informativo, sottoposto alla vigilanza di IVASS, sui rapporti assicurativi non obbligatori al fine di rendere più efficace la prevenzione e il contrasto di comportamenti fraudolenti.
Conducenti non di linea: taxi e ncc
Si inaspriscono invece le sanzioni per i conducenti non di linea, con l’applicazione di sanzioni in caso di mancata iscrizione al registro che vanno dalla sospensione alla revoca dal ruolo dei conducenti. I Comuni potranno accedere al registro e verificare la veridicità dei dati, comunicando al Ministero dei Trasporti quelli relativi agli eventuali provvedimenti di revoca o sospensione adottati.