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Africa Race, Botturi ricomincia con un'altra vittoria

Il pilota di Lumezzane fa sua la prima brevissima ss della maratona africana. Poskitt secondo a 2', Jensen terzo a oltre 4. Ullevalseter paga dazio e si classifica solo nono, bene Caminardi, Minelli e Chiussi, in testa alla malle moto. La seconda tappa porta i concorrenti fino a Mahmid
Che ben comincia
Alessandro Botturi ha ripreso l'Africa Eco Race da dove l'aveva lasciata: in testa al gruppo. Il pilota di Lumezzane ha vinto la prima prova speciale del rally africano, uno stage di soli 23 chilometri ma delicato e impegnativo, importante per stabilire fin da subito le gerarchie della gara, almeno a livello psicologico.
Partire davanti nella seconda speciale non sarà certo un vantaggio, ma Botturi nella prova di apertura è riuscito a guadagnare quasi 2 minuti su Lyndon Poskitt e più di 4 su Felix Jensen. Oltre 8 minuti lo svantaggio invece per Pal Anders Ullevalseter, che a dire il vero aveva ben spiegato di non essere in gran forma dopo un importante incidente patito a maggio.

Volpe norvegese? No, di Lumezzane
Alessandro ha navigato bene anche se qualche sbavatura non è mancata: “Qualche piccolo errore l'ho commesso. Mi è capitato più di una volta di arrivare lungo, niente di grave per fortuna”. Dopo i  primi chilometri il pilota Yamaha si è accorto di non vedere né la traccia di Poskitt che partiva davanti e nemmeno dell'apripista. Le condizioni del fondo e le difficoltà nell'interpretare il road book hanno quindi convinto il bresciano ad attaccare deciso, e il vantaggio accumulato sui rivali più  accreditati gli ha dato ragione.
Nessun altro italiano nella top ten: Davide Cominardi di Energia&Sorrisi e Gabriele Minelli del Solarys Team sono arrivati a ridosso delle prime dieci posizioni - rispettivamente undicesimo e dodicesimo- con poco meno di dieci minuti di distacco. Un bravo va anche a Stefano Chiussi, 15esimo nella generale e primo tra le malle moto.
Se la speciale è stata brevissima, la tappa si presentava come la seconda più lunga dell'intero rally, con 750 chilometri da completare tra Tangeri e Tarda. Il trasferimento difatti è stato molto lungo: la galoppata fino alle montagne dell'Atlas ha portato via quasi l'intera giornata e primi a parte la comitiva si è trovata al bivacco a notte fatta con temperature velocemente scese verso lo zero.

La seconda frazione
Il programma continua con la seconda tappa, da Tarda a Mahmid, vicino al confine algerino: 333 chilometri, praticamente solo di speciale: una volta arrivati alla fine della prova i concorrenti ne dovranno aggiungere appena 4 per concludere la giornata. Il primo erg si troverà dopo un centinaio di chilometri e la sabbia la farà da padrona, con un tratto – sempre di dune- indicato come impegnativo proprio negli ultimi chilometri.

La classifica
1. Alessandro Botturi (Yam-ITA) 22'30”, 2. Lyndon Poskitt (KTM-GBR) 1'57”, 3. Felix Jensen (KTM-NOR) 4'07”, 4. Joseph Evans (KTM-GBR) 5'37”, 5. Konrad Dabrowski (KTM-POL) 5'44”, 6. Jacek Czachor (KTM-POL) 6'46”, 7. Gregory Raaff (KTM-RSA) 7'39”, 8. Peter Caldwell (KTM-AUS)
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