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Addio a Sir Stirling Moss, scomparso a 90 anni

L'ex pilota britannico era noto come "re senza corona" per essere arrivato quattro volte secondo nel mondiale di Formula1 senza averlo mai vinto, nonostante i 16 successi conquistati. La moglie Susie: "Era semplicemente stanco". Dimesso dall'ospedale invece Phil Read, che si era ammalato di Coronavirus: è in miglioramento
Il mondo della Formula 1 perde uno dei suoi personaggi più carismatici, un campione (anche se non vinse mai il titolo) amato e rispettato dai rivali e dal pubblico: la leggenda britannica Stirling Moss è morto oggi dopo una lunga malattia. Moss aveva 90 anni e a dare l'annuncio è stata la moglie Susie: “Ormai era semplicemente stanco. Ha chiuso i suoi bellissimi occhi ed è finita così”.

La carriera
Negli anni del secondo dopo guerra vinse 212 delle 529 gare che disputò in ogni categoria, comprese Targa Florio e Mille Miglia, la competizione nella quale si prese una meritata rivincita sul suo fortissimo avversario e compagno di squadra di quella stagione, Juan Manuel Fangio. Il pilota Mercedes conquistò il successo nella classica su strada all'incredibile media di 98 miglia orarie, oltre 150 chilometri all'ora. Ancora oggi Sir Stirling Moss ricorre spesso nelle statistiche perché è stato il pilota di F1 che si è aggiudicato più Gran Premi senza aver mai vinto il titolo (16, precede David Coulthard con 13), cosa che gli fece guadagnare tra gli altri l'appellativo di “re senza corona”. Per lui anche 16 pole position fra il 1952 e il 1961 e quattro secondi posti consecutivi nella classifica del Mondiale, dal 1955 al '58.

Il ritiro e i ricordi
Nel ‘62 rimase seriamente ferito in un incidente a Goodwood: ci vollero 45 minuti per estrarlo dalla macchina, rimase in coma per trenta giorni e la parte sinistra del suo corpo rimase parzialmente paralizzata per sei mesi. L’anno successivo, dopo alcuni test con la Lotus prese la decisione di ritirarsi dalle corse, anche se continuò a partecipare sporadicamente ad eventi e gare minori. Moss fece anche un cameo in un film di James Bond - Casinò Royal- interpretando se stesso.
Tantissime le testimonianze e i messaggi di cordoglio che sono arrivati dal mondo del motorsport: a partire da McLaren e Mercedes, fino a piloti ed ex piloti, amici e personaggi televisivi come Mario Andretti, Steve Parrish, Lewis Hamilton, Martin Brundle, Jean Todt tra gli altri.

La vittoria di Read
L’ambiente del motociclismo tira invece un sospiro di sollievo dopo che Phil Read è stato dimesso venerdì dall’ospedale NHS di Canterbury: il 7 volte campione del mondo era stato ricoverato per il coronavirus. “Mi sono liberato della malattia – ha comunicato l'81enne inglese – ma ho ancora bisogno di ossigeno per i miei polmoni malati di broncopneumapatia cronica ostruttiva. Incrociamo le dita”. 
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