
PNEUMATICI, COME SONO FATTI?
Le gomme sono l’unico contatto tra la moto e la strada. Da loro dipendono le prestazioni, ma soprattutto la sicurezza di marcia. Scopriamo la loro struttura interna, i cicli di produzione e dove trovare i migliori pneumatici ai migliori prezzi
Il mercato degli pneumatici per auto e moto sta cambiando rapidamente; ai canali tradizionali (officine e rivendite specializzate) si sono affiancati ormai da tempo gli shop online, un’alternativa alla quale gli utenti fanno sempre più spesso riferimento, anche solo per reperire informazioni tecniche oppure comparare i prezzi al dettaglio. È il caso, ad esempio, di Euroimportpneumatici.com, l’e-commerce specializzato dove trovare un ampio assortimento di gomme e pneumatici in vendita online, consultabile tramite un pratico tool che consente di impostare fino a otto parametri di ricerca.
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Scegliere la gomma “giusta” per la propria moto, infatti, non è semplice come potrebbe sembrare, in quanto occorre tenere in considerazione vari fattori di carattere strettamente tecnico nonché gli aspetti prestazionali. Da questo punto di vista, può essere utile anche conoscere com’è effettivamente strutturato uno pneumatico e quali elementi ne compongono la struttura interna. Vediamo, in questo approfondimento, cosa c’è da sapere in merito.

La struttura dello pneumatico
Le gomme per moto (come quelle per auto) sono caratterizzate da una struttura interna piuttosto complessa, nella quale le varie componenti interagiscono al fine di garantire adeguati riscontri prestazionali. Le aree visibili, quindi, rappresentano solo una minima parte della reale composizione dello pneumatico.
La parte a diretto contatto con il fondo stradale è il battistrada; quello delle gomme per auto presenta una geometria più o meno complessa a seconda della stagionalità della copertura: le invernali hanno una tassellatura più pronunciata, per garantire maggiore aderenza anche su ghiaccio e neve mentre quelle estive presentano scanalature più lineari, così da garantire maggiore trazione.
La spalla (o “fianco”), invece, è la fascia laterale dello pneumatico; riporta le varie marcature, recanti i codici di omologazione e le indicazioni tecnico-prestazionali (senso di rotazione, indici di velocità e carico etc.).
Al di sotto dell’involucro in mescola di gomma si trova la carcassa, l’elemento ‘portante’ dello pneumatico (assieme all’aria presente tra la gomma e il cerchio ruota), costituito da ‘tele’ di tessuto e acciaio, per consentire all’intera struttura di sopportare al meglio lo stress meccanico e di carico. Le ‘tele’ sono costituite principalmente da tessuti in nylon e acciaio, due materiali scelti per le rispettive proprietà elastiche e di resistenza alla trazione; alcuni pneumatici presentano una carcassa ‘cinturata’, ossia contraddistinta da un rinforzo aggiuntivo posto al di sotto del battistrada; i filamenti che formano l'intreccio della tela di rinforzo presentano un’angolazione di 15° rispetto al senso di rotolamento del gruppo ruota: questa soluzione conferisce maggiore rigidità allo pneumatico oltre ad incrementarne la resistenza agli urti.
Il profilo interno dello pneumatico, ossia la circonferenza lungo la quale la gomma è a contatto diretto con il cerchione del gruppo ruota, è costituito dal tallone. La funzione di questo elemento è quella di consentire la perfetta aderenza tra la calettatura e il cerchione, garantendo la tenuta della pressione di gonfiaggio dello pneumatico.

Il ciclo di produzione
Il processo produttivo di uno pneumatico parte dalla mescola, ossia l’assimilazione di diversi tipi di gomma al fine di ottenere il materiale da cui ricavare la calettatura esterna. Di solito, a tal proposito, vengono impiegate una gomma naturale e almeno tre tipi di gomma sintetica: butilica, polibutadiene e stirene-butadiene. La mescola così ottenuta viene poi sottoposta ad un processo di macinatura, necessario ad ottenere le fasce di gomma e le altre componenti da destinare alla successiva fase di produzione.
Le diverse parti vengono poi assemblate per ottenere quello che, in gergo tecnico, viene denominato ‘pneumatico crudo’; a seguire, questi viene sottoposto ad un processo di vulcanizzazione all’interno di stampi incandescenti, che imprimono il disegno caratteristico al battistrada, i codici di marcatura sulla spalla e uniformano la struttura dell’interno pneumatico. A questo punto, il prodotto viene testato e ispezionato prima di essere immesso sul mercato.