Valentino Rossi: dai primi anni a oggi, tutti i compagni di squadra del Dottore
In 26 anni di carriera Rossi ha diviso il box con diversi piloti: Jorge Lorenzo è stato il primo a procurargli qualche fastidio, quest'anno ben 4 diversi rider sono stati in Petronas con il Dottore
Image
News
In 26 anni di motomondiale Valentino Rossi ha avuto avversari più o meno forti: non solo nel resto del paddock, ma anche all'interno del proprio box. Chi sono stati i suoi “compagni di viaggio”? Andiamo a ritrovarli lungo questo quarto di secolo.
Gli inizi
Rossi debutta nel mondiale nel 1996 all'interno della squadra privata AGV con una Aprilia, nella stagione successiva passa in sella alla RS ufficiale del team Nastro Azzurro. Quando sale di categoria, nel 1998, trova compagni di marca titolatissimi: Loris Capirossi e Tetsuya Harada. Vale corre sempre nel team Nastro Azzurro, ma la moto è la stessa dei due contendenti il titolo iridato. La RSW è un missile e i tre vincono tutte le gare a parte l'apertura in Giappone (successo di un giovanissimo Kato). Rossi ne porta a casa cinque, ma i due ritiri nelle prime due gare lo escludono dalla contesa per il titolo: fa meglio del povero Harada - steso da Loris in Argentina- di un punto, conclude vice campione a 24 lunghezze da Capirossi. L'anno successivo si prende il titolo, ma Capirex è passato alla Honda, Harada è in 500.
Classe regina
Nel 2000 Valentino prosegue la propria corsa “solitaria”: nel debutto in classe 500 è sempre con Nastro Azzurro, che allestisce un team “svuotando” il box di Mick Doohan, appena ritiratosi. Rossi eredita il capo tecnico Jeremy Burgess e alcuni tecnici come Brent Stephens e Alex Briggs, che lo hanno seguito fino all'anno scorso. La moto è una NSR ufficiale quanto le Repsol di Alex Criville, Sete Gibernau e Tadayuki Okada, ma è Valentino il miglior pilota a fine stagione con la moto di HRC. Solo Alex Barros e Loris Capirossi, con le Honda di Pons, riescono sporadicamente a batterlo, ma la stagione è il preludio di un 2001 da dominatore: stessa squadra, stesso contesto, ma ben 11 vittorie.
MotoGP
I primi anni della nuova classe sono ancora più difficili per i compagni di marca, o di squadra: Rossi passa al team Repsol, Tohru Ukawa non può certo essere un disturbo. Lo stesso si può dire per un giovane Nicky Hayden che lo affianca nel 2003. Nel 2004, al passaggio in Yamaha, Rossi trova Carlos Checa nell'altra metà del box, ma lo spagnolo riesce a fare meglio di Valentino solo in 2 occasioni su 16 gran premi: arriva il titolo e per il 2005 anche un nuovo compagno di squadra: Colin Edwards, con cui Rossi aveva corso già insieme alla 8 ore di Suzuka quando erano entrambi in Honda. Anche per Texas Tornado la convivenza non si si rivela facile, almeno sotto il profilo dei risultati: sempre peggio di Vale, eccezion fatta per un paio di occasioni, ma i due corrono insieme anche nel 2006 e 2007.
I primi problemi
Le difficoltà di Rossi iniziano nel 2008, con un giovane e arrembante Jorge Lorenzo. Lo spagnolo vola a inizio stagione e si incomincia a dire che ormai Rossi è vecchio (29 anni, uno in più di Marquez oggi). Dopo le prime gare però Vale prende le misure al rookie terribile, che nel frattempo si perde tra eccessi di confidenza e brutte cadute. Rossi è passato alle Bridgestone, Lorenzo è rimasto con Michelin. Anche nel 2009, a parità di gomme, Valentino fa meglio di Jorge e nel frattempo nel box viene messo un muro per dividere i due galletti. Nel 2010 si consuma il passaggio di consegne: Rossi non vuole il maiorchino tra i piedi per l'anno successivo, Yamaha non se la sente di rinunciare al giovane vincente per il campione affermato. L'aut aut sortisce l'effetto contrario, e Valentino si ritrova a dovere riparare in Ducati.
Gli ultimi compagni
A Borgo Panigale Vale ritrova Hayden come compagno di sventure, il ritorno in Yamaha segna la seconda fase della convivenza con Lorenzo: quattro anni in equilibrio, con due stagioni a favore del Martillo (2013 e 2015) e due a pendere dalla parte di Rossi, anche se ovviamente il titolo perso sei anni fa è l'ago della bilancia. Nel 2017 arriva Maverick Vinales, ed è storia recente: quattro anni insieme, solo il 2018 a favore del Dottore, per lo meno come classifica finale. Il 2021 invece è stato una girandola di novità: prima Franco Morbidelli, poi Garrett Gerloff, Cal Crutchlow, Jake Dixon, Andrea Dovizioso, lo stesso numero di compagni avuti nei 17 anni precedenti.
Gli inizi
Rossi debutta nel mondiale nel 1996 all'interno della squadra privata AGV con una Aprilia, nella stagione successiva passa in sella alla RS ufficiale del team Nastro Azzurro. Quando sale di categoria, nel 1998, trova compagni di marca titolatissimi: Loris Capirossi e Tetsuya Harada. Vale corre sempre nel team Nastro Azzurro, ma la moto è la stessa dei due contendenti il titolo iridato. La RSW è un missile e i tre vincono tutte le gare a parte l'apertura in Giappone (successo di un giovanissimo Kato). Rossi ne porta a casa cinque, ma i due ritiri nelle prime due gare lo escludono dalla contesa per il titolo: fa meglio del povero Harada - steso da Loris in Argentina- di un punto, conclude vice campione a 24 lunghezze da Capirossi. L'anno successivo si prende il titolo, ma Capirex è passato alla Honda, Harada è in 500.
Classe regina
Nel 2000 Valentino prosegue la propria corsa “solitaria”: nel debutto in classe 500 è sempre con Nastro Azzurro, che allestisce un team “svuotando” il box di Mick Doohan, appena ritiratosi. Rossi eredita il capo tecnico Jeremy Burgess e alcuni tecnici come Brent Stephens e Alex Briggs, che lo hanno seguito fino all'anno scorso. La moto è una NSR ufficiale quanto le Repsol di Alex Criville, Sete Gibernau e Tadayuki Okada, ma è Valentino il miglior pilota a fine stagione con la moto di HRC. Solo Alex Barros e Loris Capirossi, con le Honda di Pons, riescono sporadicamente a batterlo, ma la stagione è il preludio di un 2001 da dominatore: stessa squadra, stesso contesto, ma ben 11 vittorie.
MotoGP
I primi anni della nuova classe sono ancora più difficili per i compagni di marca, o di squadra: Rossi passa al team Repsol, Tohru Ukawa non può certo essere un disturbo. Lo stesso si può dire per un giovane Nicky Hayden che lo affianca nel 2003. Nel 2004, al passaggio in Yamaha, Rossi trova Carlos Checa nell'altra metà del box, ma lo spagnolo riesce a fare meglio di Valentino solo in 2 occasioni su 16 gran premi: arriva il titolo e per il 2005 anche un nuovo compagno di squadra: Colin Edwards, con cui Rossi aveva corso già insieme alla 8 ore di Suzuka quando erano entrambi in Honda. Anche per Texas Tornado la convivenza non si si rivela facile, almeno sotto il profilo dei risultati: sempre peggio di Vale, eccezion fatta per un paio di occasioni, ma i due corrono insieme anche nel 2006 e 2007.
I primi problemi
Le difficoltà di Rossi iniziano nel 2008, con un giovane e arrembante Jorge Lorenzo. Lo spagnolo vola a inizio stagione e si incomincia a dire che ormai Rossi è vecchio (29 anni, uno in più di Marquez oggi). Dopo le prime gare però Vale prende le misure al rookie terribile, che nel frattempo si perde tra eccessi di confidenza e brutte cadute. Rossi è passato alle Bridgestone, Lorenzo è rimasto con Michelin. Anche nel 2009, a parità di gomme, Valentino fa meglio di Jorge e nel frattempo nel box viene messo un muro per dividere i due galletti. Nel 2010 si consuma il passaggio di consegne: Rossi non vuole il maiorchino tra i piedi per l'anno successivo, Yamaha non se la sente di rinunciare al giovane vincente per il campione affermato. L'aut aut sortisce l'effetto contrario, e Valentino si ritrova a dovere riparare in Ducati.
Gli ultimi compagni
A Borgo Panigale Vale ritrova Hayden come compagno di sventure, il ritorno in Yamaha segna la seconda fase della convivenza con Lorenzo: quattro anni in equilibrio, con due stagioni a favore del Martillo (2013 e 2015) e due a pendere dalla parte di Rossi, anche se ovviamente il titolo perso sei anni fa è l'ago della bilancia. Nel 2017 arriva Maverick Vinales, ed è storia recente: quattro anni insieme, solo il 2018 a favore del Dottore, per lo meno come classifica finale. Il 2021 invece è stato una girandola di novità: prima Franco Morbidelli, poi Garrett Gerloff, Cal Crutchlow, Jake Dixon, Andrea Dovizioso, lo stesso numero di compagni avuti nei 17 anni precedenti.
Aggiungi un commento