Test Jerez: Pecco e Marc sperimentano. Honda piange, Yamaha non ride
I due sfidanti hanno lavorato su freno e assetto, con il campione del mondo che sembra aver risolto il problema delle vibrazioni. I giapponesi faticano, mentre Aprilia e KTM lavorano già per il futuro
La giornata di test a Jerez ha portato diverse novità importanti (qui i risultati della giornata), al di là del miglior crono di Fabio Di Giannantonio, che ha migliorato il record di ieri per una manciata di millesimi, con il tempo di 1'36”405. La grossa delusione è stata la nuova Honda, che ha mostrato parecchi difetti come le precedenti, e nemmeno Yamaha ha brillato poi tanto. Ma andiamo con ordine.
I migliori sperimentano
Si potrebbe pensare che – vista la gara di domenica- Bagnaia e Marquez potessero tirare i remi in barca di lunedì, e invece sono andati entrambi in pista determinati a dare il meglio, a trovare quel qualcosa in più. Il campione del mondo non si è sbilanciato sui dettagli, ma ha affermato di essere riuscito a trovare la quadra per i problemi di vibrazioni della sua Desmosedici. Marc Marquez invece ha provato il freno a pollice, che gli altri ducatisti usano e che dà un certo vantaggio nel gestire la moto in accelerazione. Se il #93 imparerà a usare anche questo strumento, chissà dove arriverà.
Aprilia e KTM “avantissimo”
Noale ha lavorato tanto: con un nuovo codone per Vinales e addirittura un nuovo telaio e un nuovo motore in ottica 2025 per Savadori, che ha proseguito nel lavoro svolto nel weekend. Raul Fernandez ha provato una RS-GP con specifiche 2024, che lo dovrebbero aiutare a colmare il gap dai compagni.
Molte novità anche in casa KTM, come di consueto. Sono stati provati una nuova carena, un nuovo motore e una differente aerodinamica: l'alettone posteriore è stato reso più sofisticato con l'aggiunta di un doppio profilo, e sono comparse anche dei nuovi condotti laterali sulla carenatura. Non è mancata nemmeno qualche novità di elettronica.
Honda bocciata, Yamaha rimandata
Johann Zarco non ha usato mezzi termini: “La nuova moto non va”. Le prestazioni della nuova RC213V, presentata a tempo di record, non sono state migliori rispetto alla moto vecchia e per i giapponesi la delusione non è trascurabile. Ci sono comunque alcune novità di motore che si possono salvare, anche se la Honda continua a essere molto carente in uscita di curva.
Giudizi meno netti sulle novità Yamaha, che comunque non hanno fatto impazzire, almeno a livello di tempi. Fabio Quartararo ha girato mezzo secondo più veloce che nelle FP1, ma con asfalto ben gommato. Davanti la M1 ha sfoggiato una gigantesca ala “triplano”, più una carena con vascone laterale. Novità anche di elettronica, ma bisognerà capire soprattutto se la nuova aerodinamica sarà spendibile senza aggiornamenti di motore: in altre parole bisognerà comprendere se non drenerà troppa velocità a una moto che già fatica e in più ha anche difficoltà a girare.