Valentino Rossi risponde a Marquez: "Sepang 2015? Non ho dato un calcio"
Ospite del podcast Passa dal BSMT, Valentino torna sui fatti del 2015. "Marquez ha corso per farmi perdere, ho spiegato quello che sarebbe successo ma mi davano del matto. Gli ho anche parlato direttamente, ma era come assente"
Valentino Rossi è stato ospite di Gianluca Gazzoli a Passa dal BSMT, un podcast durante il quale il nove volte campione del mondo ha parlato a trecentosessanta gradi della sua carriera. Non poteva mancare un riferimento agli avversari affrontati, e in particolare alla rivalità con Marquez.
Una lunga carriera
Il Dottore viene interpellato sui suoi principali avversari, e ne sceglie tre. “Le rivalità che mi hanno stimolato di più sono state quelle con Lorenzo, Biaggi e Stoner. Con Biaggi non ci siamo mai stati simpatici, e poi io sono stato un po' stupido perché sono arrivato nel motomondiale e ho iniziato a dargli subito su, quando ancora ero in 125. E poi abbiamo lottato per l'ultimo mondiale della 500. Con Stoner e Lorenzo ero diventato io il vecchio contro i giovani. C'è sempre una evoluzione dei piloti, e quindi è stata tosta anche con loro”.
Il 2015
Il tono cambia quando si parla di Marquez. “Con lui è stato totalmente diverso, non è stata più una rivalità in pista. Lui a un certo punto ha deciso di fare perdere il mondiale a me, facendo vincere un altro che non era nemmeno il suo compagno di squadra, ma anzi era il mio compagno di squadra”. Valentino poi scende nel dettaglio. “Ha fatto quello che ha fatto inventando delle scuse, dicendo che io gli avevo fatto qualcosa. Ma in realtà si è comportato così semplicemente perché io per lui ero quello da distruggere, il mito da distruggere per prendere il mio posto. Ma non si è mai visto che un campione corre per fare vincere un altro”. La ferita brucia ancora “È assurdo, brutto, non mi ha dato la possibilità di giocarmi la sfida con Lorenzo in un anno spettacolare, avrei potuto mettere la ciliegina sulla torta, vincere il decimo titolo. E se ci ripenso, a quelle ultime tre gare, ho la stessa identica sensazione oggi, otto anni dopo. È una ferita profonda, ci penso anche troppo”.
La “pedata”
Rossi ricorda di essersi accorto subito delle intenzioni di Marc, ma nega di essersi lasciato trascinare nella bagarre al punto di diventare scorretto. “Lui aveva detto che avrebbe fatto così, mi ha fatto perdere tempo, ha provato a farmi cadere per tutta la gara. Poi ci siamo toccati, anche se io non gli ho dato un calcio. Lui dice di sì ma non è vero. E io ho spiegato agli studi, a tutti che lui sarebbe andato a Valencia e avrebbe fatto da guarda spalle a Lorenzo. Mi guardavano come un matto e invece ha fatto proprio così. Gli ho parlato anche direttamente, gli ho detto le cose in faccia, ma lui era come assente, guardava da un'altra parte. Io volevo solo giocarmi il titolo con Lorenzo, e se avessi perso l'avrei presa in un'altra maniera”. Gazzoli gli domanda se avrebbe continuato in caso di vittoria, o se si sarebbe ritirato. “Sì, avrei continuato, non c'era motivo per smettere”.