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Valentino Rossi e la nuova vita a quattro ruote: "Non vedo l'ora di correre a Monza"

Il nove volte campione del mondo spiega il suo presente tra le granturismo. "Gareggiare in macchina dà comunque adrenalina, solo che sei un po' più protetto. Quando scendi in pista ti guardano sempre come un motociclista, ma ho tanta passione e vado piuttosto bene"

Ospite a BSMT, Valentino Rossi ha iniziato il podcast parlando proprio della sua nuova vita a quattro ruote, una esperienza che lo vede coinvolto per il secondo anno di fila nel campionato GT world challenge. Dopo la stagione del debutto, il Dottore ha proseguito con il team belga WRT, anche se la squadra è passata da Audi a BMW e il nove volte campione del mondo sta prendendo confidenza con il nuovo mezzo.

 

Ci siamo quasi

La nuova stagione è alle porte, e il debutto sarà di quelli emozionanti. “Il 22-23 aprile sono in pista a Monza con le gt, con la BMW, per me è molto bello perché Monza è una pista stupenda. Ci ho corso per vent'anni con il rally, ma farla in macchina, con le gt, è davvero emozionante”.

Rossi ha abbracciato con entusiasmo la nuova sfida, che sa di nuovo inizio, o quasi. “Correre in macchina mi piace, è molto diverso dalla moto perché l'auto è più grande, sei protetto, la usi un po' anche come uno scudo e nelle battaglie in pista fai quello che non potresti permetterti con una moto, perché in quel caso invece sei molto esposto”.

 

Rookie a metà

Non solo Rossi non è nuovo alle granturismo, ma ha sempre avuto un rapporto stretto con le quattro ruote, fin dall'infanzia. “Correre in macchina l'ho sempre un po' fatto. Certo, quando arrivi tra questi piloti, che sono fortissimi e lo fanno di mestiere, all'inizio ti guardano un po' come il motociclista”. Valentino sente comunque di avere avuto un ottimo imprinting. “Ma le auto io le ho sempre vissute, i primi ricordi di mio papà Graziano li ho di lui in macchina, non in moto. Perché quando si è ritirato dal mondiale avevo tre anni, quindi non ho memoria di quello che è successo prima”.

Valentino ripercorre la sua “istruzione” a quattro ruote. “Ho fatto dei rally, ho provato la Formula 1 con la Ferrari. Quando sono andato a Fiorano per provare la F1 sono riuscito a girare sotto il minuto, poi ho saputo che i meccanici avevano fatto delle scommesse, c'era chi diceva che ce l'avrei fatta e chi no. Avevo fatto 59.1, quindi non ero andato male. Poi ho fatto anche un test al Mugello e uno vero con gli altri a Valencia. Alla fine però ho deciso di continuare con le moto e ho fatto bene, perché ho vinto altri due mondiali, ho vinto gare iconiche come a Laguna Seca contro Stoner o al Montmelò contro Lorenzo”.

 

Una nuova vita

Valentino non nasconde che il continuare a correre lo ha aiutato in un momento delicato della sua vita. “Dopo 25 anni in moto l'ho fatto anche perché non puoi smettere così, è una cosa complicata da affrontare. Ma poi l'ho fatto soprattutto perché mi diverto. E perché comunque sono un pilota, è una cosa che mi riesce piuttosto bene”.

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