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Petrucci, buona la prima: "Non siamo lontani, questa Suzuki è una favola"

Il pilota ternano è andato subito bene nelle prime libere della MotoGP in Thailandia, elogiando il carattere "friendly" della GSX-RR. Il futuro di Petrux rimane una incognita: "Vorrei fare ancora la Dakar, ma solo nel 2024". Per il MotoAmerica niente è ancora deciso
Il tempo di 1'32”890, che lo inchioda al 24esimo e ultimo posto nelle FP2, potrebbe fare sembrare deludente il rientro di Danilo Petrucci in MotoGP, ma in realtà il ternano era stato più rapido già nelle prime libere, ed era riuscito a tenersi dietro sia Nagashima che Darryn Binder. “Se non ci fossero state le bandiere gialle nel secondo turno avrei anche migliorato il mio tempo, mi manca un secondino sul passo per stare nel gruppo di quelli che vanno bene” ha fatto sapere ai microfoni di Sky Sport.

Sensazioni positive
I cronologici in questo momento contano quello che contano, anche perché Danilo ha saputo solo domenica scorsa che avrebbe corso con la Suzuki, e non ha potuto fare nemmeno un test o salire sulla moto prima di giovedì. “L'ho saputo solo prima dell'ultima gara della stagione del MotoAmerica. Ci ho pensato per tutta il tempo che ho corso. Mi dicevo: vado o non vado? E poi, visto che ho perso, ho deciso di venire. Le tute mi sono arrivate solo questa mattina”. Livio Suppo puntualizza che non volevano farglielo sapere prima del round decisivo per il campionato, ma “è stato Vergani (il suo manager, ndr) che glielo ha voluto dire subito”.

Usato garantito
Il manager Suzuki non nasconde la sua stima per Danilo: “Lui è sempre stato velocissimo, mi ricordo di una sua gara agli inizi, con l'Aprilia CRT in Germania. Era una moto assolutamente poco competitiva, ma sul bagnato lui era stato velocissimo e lo avevo consigliato a Campinoti (team owner di Pramac, ndr). Gli avevo detto: guarda che questo ha talento. E la sua carriera in Ducati lo ha poi dimostrato”.

Una moto valida
A sentire le parole di Petrux cresce il rammarico per il ritiro di Suzuki dalla MotoGP“Ora capisco perché tutti vogliono guidare la GSX-RR: ti dà molta confidenza, ti fa capire subito. Ero abituato ai V4, la frenata è diversa, ma è una moto buona e non siamo lontani. Se non ci fossero state le bandiere gialle nel secondo turno avrei anche migliorato il mio tempo, mi manca un secondino sul passo per stare con i migliori”.

Il futuro è da scrivere
Petrucci rivela qualche retroscena e regala una battuta. “Questo weekend sarei dovuto andare a fare una gara di enduro, avevo anche già pagato l'iscrizione, ma poi mi sono detto che non mi sarebbe più capitato di guidare una Suzuki. Così sono venuto qua. E poi all'enduro mi sarei dovuto cambiare da solo le gomme, qua che me le cambiano loro”. Al di là degli scherzi, il futuro di Petrux è tutto da scrivere. “Non so cosa farò l'anno prossimo. Non farò la Dakar, anche perché siamo troppo avanti per fare la preparazione, ma l'anno prossimo vorrei allenarmi per farla nel 2024. Mi è rimasta nel cuore”. Tutta da decidere invece una sua seconda partecipazione al MotoAmerica, anche se sarebbe un peccato non farlo, ora che Danilo ha imparato le piste...
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