Salta al contenuto principale

Pedro Acosta mette in riga tutti: ora c'è la fila per portarlo in MotoGP

Ai test di Portimao il campione del mondo Moto3 ha fatto il miglior tempo nella classe di mezzo. Il suo futuro nella massima categoria appare scontato, KTM o Honda le destinazioni più probabili al momento
Pedro Acosta sta già spaventando tutti: il fresco campione della Moto3 non ha mostrato grossi problemi di adattamento alla nuova categoria, e anche in Moto2 ha subito fatto segnare dei tempi di riferimento.

Una stella che brilla
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul clamore che circonda Pedro Acosta (Red Bull KTM Ajo), è forse arrivato il momento di arrendersi. È un nuovo anno, una nuova categoria, porta nuovo numero, ma il debuttante nella classe di mezzo ha infranto il record sul giro nei test dell'autodromo Internacional do Algarve, mettendo a segno un 1'41"552 che ha obbligato tutti a mettersi subito al suo inseguimento.

I termini di paragone
Se è vero che il rookie terribile ha a disposizione una moto preparata da quello che forse è il team migliore, lo stesso si può dire per Augusto Fernandez, che ormai da qualche anno corre nella categoria. Il compagno di box di Acosta ha fatto segnare un tempo superiore di 154 millesimi dal suo compagno di squadra, con Aron Canet (Flexbox HP 40) che ha completato i primi tre. Tutti gli altri hanno girato almeno mezzo secondo più in alto. Chiaramente gli addetti ai lavori non sono rimasti troppo sorpresi che Pedro andasse forte, ma così...così è un'altra cosa.

Il futuro è oggi
Acosta compirà 18 anni il prossimo 25 maggio, ragion per cui dall'anno prossimo avrà l'età minima per correre in MotoGP. Nessun team nel paddock è indifferente al suo talento, e un po' tutti stanno cercando di capire come fare per portarlo verso il proprio truck a mettere una firma su un contratto. Il coltello dalla parte del manico in questo caso ce l'ha KTM, perché Aki Ajo non solo gestisce tanto il team di Moto3 in cui Pedro ha corso, ma anche quello di Moto2 nel quale disputerà la stagione 2022. Il team Tech3 o la squadra ufficiale di Mattighofen diventerebbero perciò la destinazione più naturale dove proseguire la carriera, sulla scorta di quanto fatto da Miguel Oliveira e Brad Binder in passato.
In secondo luogo va considerata la posizione di Honda, che un posto  per un talento come il suo ce l'ha nel box, vista la prossima scadenza di Pol Espargaro. La questione però investe anche l'altra metà del garage, dove Marc Marquez ha appena ripreso possesso della propria moto dopo l'infortunio e il problema all'occhio. Ha senso sottoporre a ulteriore pressione l'otto volte campione del mondo? A quanto pare, per ora il fuoco cova sotto la brace, ma quanto a lungo potrà rimanere coperto? C'è da dire che per ora non ci sono risultati in gara su cui ragionare, ma la stagione è davvero alle porte. Cosa potrebbe succedere in seguito a una vittoria già in Qatar?
Leggi altro su:
Aggiungi un commento