MotoGP Starting Grid: Bagnaia-Martin, si riparte (quasi) da zero
Solo tre punti separano il campione del mondo dallo spagnolo alla vigilia del gran premio d'Indonesia. Incerta la presenza in pista di Bezzecchi, operato domenica alla clavicola fratturata. Marc Marquez si prepara ad annunciare il proprio passaggio a Gresini Racing
Il motomondiale si prepara alla prima delle due “triple” che porteranno alla conclusione del mondiale 2023: Indonesia, Australia e Thailandia saranno le prime tre gare nel giro di altrettante settimane, decisive per assegnare il titolo tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di partenza insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.
Cosa succede
La notizia del fine settimana è l'infortunio di Marco Bezzecchi, che si è fratturato la clavicola destra in allenamento al ranch, sabato scorso. Il pilota riminese dice così un mezzo addio alla lotta per il mondiale. Mezzo, appunto, perché intanto il forfait a Mandalika non è ancora certo, e perché il suo distacco di 54 punti da Bagnaia e 51 da Martin rimane ampiamente nelle possibilità di recupero aritmetico. È indubbio però che, con lo spagnolo ben lanciato all'inseguimento del campione del mondo, l'inerzia in questo momento penda tutta dalla parte di Martinator. Difficile da arrestare per l'ufficiale Ducati, ancora più lontano per il Bez, che a una moto meno evoluta rispetto alle Desmosedici dei rivali ora deve aggiungere anche i malanni fisici. Marco attende comunque l'ok dei medici per raggiungere la squadra a Mandalika e provare almeno a scendere in pista.
Che numeri
Sono quelli, certificati e con poco margine di modifica, della carriera di Marc Marquez in Honda. L'otto volte campione del mondo in Indonesia probabilmente annuncerà l'ingaggio da parte della Gresini Racing, e ha già ufficializzato la propria separazione da HRC. Con il costruttore giapponese, Marc ha corso tutte le 11 stagioni in classe regina, con 6 mondiali e 59 gare vinti, oltre a 101 podi e 64 pole position conquistati. Numeri incredibili nonostante negli ultimi 3 anni e mezzo Marquez abbia disputato circa la metà dei gran premi in calendario, vincendone appena 3, con un digiuno che prosegue da Misano 2021. Tra l'anno scorso e questo sono arrivati appena 2 podi, uno dei motivi che ha portato il fenomeno di Cervera a un divorzio clamoroso ma non improvviso, a lungo meditato. Marquez ha 30 anni compiuti, vuole tornare a vincere e come pilota vale ancora quanto i suoi migliori avversari. Ora avrà la possibilità di dimostrarlo.
La sfida
Jorge Martin ha annullato lo svantaggio da Pecco Bagnaia: dei 62 punti che pagava al campione del mondo ne sono rimasti solo 3. Erano 50 dopo Barcellona, 36 dopo Misano, 13 prima del Giappone. La rimonta sembra implacabile, con 7 podi consecutivi, tra i quali ben 5 vittorie negli ultimi 4 appuntamenti. Se pensiamo che Jorge era arrivato tra i primi tre 9 volte nel resto della stagione, con “appena” 3 successi, il cambio di passo è incontestabile. Ma la vera domanda che si pone è la seguente: Bagnaia è in sofferenza? In realtà questa rimonta di Martin non è imputabile a una sola causa. A Barcellona, Pecco ha sbagliato e si è divorato una grande occasione per un errore in partenza, dalla pole position. A Misano ha dovuto fare i conti con le difficoltà di un fisico in fase di recupero, in India ha sbagliato di nuovo, quando il confronto con Martin era sostanzialmente in parità, se non a vantaggio del campione del mondo. In Giappone invece Jorge è stato superiore, forse per la prima volta in maniera netta, ma Bagnaia ha voluto correre senza esagerare. Pecco sembra in uno di quei periodi – che talvolta vive- nei quali sta calibrando il proprio approccio: una volta che avrà preso le misure, non è detto che Martin sarà ancora il più veloce in pista.
Pista che vai
L'Indonesia è entrata in calendario solo l'anno scorso, e il debutto mondiale è stato effettivamente “bagnato” da una pioggia torrenziale. Miguel Oliveira ha fatto valere le sue qualità su fondo viscido, con una grande rimonta. A Mandalika aveva già corso la superbike, la pista non ha un lungo rettilineo e non presenta curve particolarmente veloci, ma una sezione, quella centrale, dove bisogna riuscire a mantenere un buon flow. Su pista asciutta Fabio Quartararo era stato il più veloce (1'31”067 il tempo della sua pole), Ducati e KTM erano riuscite a stare vicine, facendo capire che il layout si sposa piuttosto bene con moto anche molto diverse tra loro, a patto che la frenata sia ben impostata. Curva 1, curva 10 e curva 13 sono quelle più impegnative.
È un tracciato di cui si sentiva irresistibilmente la mancanza? Forse no, e probabilmente una buona parte dei tifosi non saprebbe nemmeno indicare le differenze tra Indonesia, Thailandia e Malesia. Balza certamente all'occhio che nel corso di pochi anni i gran premi nella stessa area geografica sono passati da tre (Giappone, Malesia e Australia), a sei (con l'aggiunta di Indonesia e Thailandia). Quasi un terzo del mondiale si corre in Estremo Oriente, con buona possibilità che il mondiale si decida lì, mentre tutta l'Europa dorme (sugli allori iridati) per ragioni di fuso orario. È davvero indispensabile calendarizzare questi appuntamenti in autunno? Forse sì: è vero che in primavera si potrebbero trovare condizioni ambientali simili in Oriente, ma correre a ottobre-novembre in Europa non è semplicissimo, per temperature e condizioni di luce, a meno che non si voglia chiudere la stagione con diversi appuntamenti nella penisola iberica.