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MotoGP, a Misano le nuove Honda e Yamaha non convincono

Delusione per Marquez e Quartararo, che non sono riusciti a produrre buoni tempi e a ricavare buone sensazioni. Aprilia e KTM hanno lavorato su telai aggiornati, in Ducati Martin ha provato il nuovo abbassatore

Test di MotoGP nel lunedì di Misano con molte novità provate dalle diverse case, in una giornata che a livello di tempi ha visto Luca Marini stampare il miglior crono in 1'30"602. A tenere banco sono stati però i nuovi prototipi 2024 di Honda e Yamaha, ma anche Aprilia e KTM hanno testato diversi aggiornamenti. 

 

Honda

La maggior parte dei riflettori erano puntati sul box HRC, per vedere tempi e reazione di Marc Marquez alla nuova RC213V portata da Tokyo. La moto – usata da Stefan Bradl nello scorso weekend- presentava un nuovo telaio, nuove geometrie e distribuzione dei pesi. In buona sostanza, il prototipo sembrava avere un interasse più lungo e un “bauletto” più importante nel codone, dove con ogni probabilità è stato alloggiato un mass damper. I tempi non sono stati malvagi, con l'otto volte campione del mondo che al 22esimo di 28 giri ha segnato un 1'31”575, solo 3 decimi più lento del tempo da lui stesso segnato in Q2 sabato. Ovviamente la pista ha più grip rispetto a due giorni fa, e anche questo aspetto va tenuto in considerazione. Marquez non ha usato mezzi termini nel esprimere le sue sensazioni sulla moto provata: “Moto diversa ma stessi problemi”.

 

Yamaha

Gran lavoro nel box di Fabio Quartararo, che ha portato in pista una M1 dotata del motore evoluzione (sempre 4 in linea): la velocità massima rispetto alla moto di Morbidelli è cresciuta di 5 chilometri orari scarsi, nonostante una configurazione aerodinamica diversa e tendenzialmente più elaborata: il cupolino è rastremato, la parte inferiore invece presenta diffusori più articolati rispetto alle vecchie ali. A livello di tempi Fabio ha marcato un 1'31”177, più basso di 3 decimi rispetto a quanto mostrato sabato scorso. Un tempo del genere avrebbe permesso a El Diablo di partire ottavo sulla griglia del gran premio, ma il raffronto non ha prodotto grande entusiasmo nel francese: “Sono deluso, mi aspettavo di più dal motore sia come potenza che come guidabilità”.

 

KTM

Il costruttore austriaco è sempre molto generoso in quanto a materiale prodotto. Binder e Miller hanno provato la RC16 con il nuovo telaio in carbonio, un nuovo motore e una diversa aerodinamica: una trentina i giri percorsi dai due piloti. Dalle immagini trapelate dai box, si nota che il telaio in carbonio è imperniato su un forcellone tradizionale in acciaio.

 

Aprilia

Molto lavoro anche nel box di Noale: si è visto sì un nuovo telaio, ma non in carbonio. Espargarò e Vinales hanno lavorato su un frame in alluminio, testando anche una nuova frizione e altri particolari. Per Espargarò la nuova configurazione non ha portato miglioramenti “mi terrei la moto così com'è”, mentre Vinales è apparso molto in forma, staccando un crono di qualche centesimo migliore rispetto al tempo delle qualifiche.

 

Ducati

Tra tutte le case presenti, Borgo Panigale è stata quella che ha portato meno novità. D'altronde mancavano anche tre dei suoi piloti più rappresentativi (Bagnaia, Bezzecchi e Bastianini) più il tester Michele Pirro, ancora convalescente dopo la botta presa ieri in gara nel contatto con Miller. In ottica campionato non va trascurata la novità sulla moto di Martin: il nuovo abbassatore utilizzato da Pecco Bagnaia a partire dal gran premio dell'Austria, che ha permesso al campione del mondo partenze da urlo nelle ultime tre gare.

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