MotoGP, Agostini: “Marquez mi ha dato un anno di respiro in più”
MotoGP news – Dalla sua carriera al motociclismo attuale, Giacomo Agostini si è raccontato senza tirarsi indietro: la grande passione per le due ruote, il divorzio da MV Agusta, l’addio a Fausto Gresini e il suo record di vittorie mondiali, insidiato forse da un solo pilota…
Image
MotoGP
"Ero nato per le moto"
È il pilota più vincente del Mondiale, ma Giacomo Agostini è soprattutto un appassionato: “Sono nato su due ruote. Papà usava la moto, ma solo per andare in ufficio e col sole. Io sognavo di correre e guidare autotreni, avevamo un’azienda di trasporti sul lago d’Iseo”, ha dichiarato al Corriere della Sera. La sua carriera iniziò con la Morini: “Mi ha dato la prima vittoria e ha indirizzato la carriera. Da senior l’ho avuta solo nel 1964, ma è rimasta nel mio cuore”.
Poi è passato alla MV Agusta di cui ne è diventato il simbolo: “Divorziammo per una moto nuova, una 4 cilindri. Era potente, ma mi trovavo meglio con la più rodata 3 cilindri. Tuttavia a Hockenheim, circuito veloce, chiesi la 4 cilindri. Rocky Agusta, figlio di Corrado, me la negò. Era team manager, faceva il galletto. Ma fu una scelta stupida: se vincevo io, vinceva pure Mv. Mi raffreddai e nel contempo capii che il futuro erano i motori a due tempi. Così scelsi Yamaha”. Facendo un paragone con il motociclismo attuale ha commentato: “Non rinnego i miei tempi. Ero felice, era tutto più umano. Eravamo una famiglia anche se l’amicizia era relativa, essendoci di mezzo la rivalità”. Il 16 giugno compirà 79 anni e sugli anni dice: “Un po’ pesano. Per fortuna mi sento sempre giovane: giro ancora in moto, partecipo a revival, corro, vado ai GP. Però quando penso che ne ho pochi davanti…”
Al momento il suo record in pista appare inattaccabile, ma lui dice: “Dipende da Marc Marquez: potrebbe batterlo. Valentino si era avvicinato, ma ora non vince da un po’. E si diventa vecchi, non giovani”. Valentino Rossi si è fermato a quota nove titoli: “Ha avuto una gran carriera. Alla sua età è difficile emergere, ma finché c’è vita c’è speranza. A Marquez, invece, ho solo detto: “Mi hai dato un anno di respiro in più””.
Come Rossi, anche Agostini fu tentato dalla monoposto: “Ci incontravamo a Modena, usavamo la stessa pista per i test. Provai la Rossa, andai bene, Ferrari mi fece la proposta. Feci una riflessione, conclusi che ero nato per le moto. Ferrari capì che non era giusto che tradissi un amore”.
Quest’anno il Mondiale inizierà senza Fausto Gresini: “Correva quando stavo finendo. Persona squisita, aveva il pregio di guardarti sempre negli occhi. L’ho sentito durante il ricovero, ero convinto che ce l’avrebbe fatta”.
È il pilota più vincente del Mondiale, ma Giacomo Agostini è soprattutto un appassionato: “Sono nato su due ruote. Papà usava la moto, ma solo per andare in ufficio e col sole. Io sognavo di correre e guidare autotreni, avevamo un’azienda di trasporti sul lago d’Iseo”, ha dichiarato al Corriere della Sera. La sua carriera iniziò con la Morini: “Mi ha dato la prima vittoria e ha indirizzato la carriera. Da senior l’ho avuta solo nel 1964, ma è rimasta nel mio cuore”.
Poi è passato alla MV Agusta di cui ne è diventato il simbolo: “Divorziammo per una moto nuova, una 4 cilindri. Era potente, ma mi trovavo meglio con la più rodata 3 cilindri. Tuttavia a Hockenheim, circuito veloce, chiesi la 4 cilindri. Rocky Agusta, figlio di Corrado, me la negò. Era team manager, faceva il galletto. Ma fu una scelta stupida: se vincevo io, vinceva pure Mv. Mi raffreddai e nel contempo capii che il futuro erano i motori a due tempi. Così scelsi Yamaha”. Facendo un paragone con il motociclismo attuale ha commentato: “Non rinnego i miei tempi. Ero felice, era tutto più umano. Eravamo una famiglia anche se l’amicizia era relativa, essendoci di mezzo la rivalità”. Il 16 giugno compirà 79 anni e sugli anni dice: “Un po’ pesano. Per fortuna mi sento sempre giovane: giro ancora in moto, partecipo a revival, corro, vado ai GP. Però quando penso che ne ho pochi davanti…”
Al momento il suo record in pista appare inattaccabile, ma lui dice: “Dipende da Marc Marquez: potrebbe batterlo. Valentino si era avvicinato, ma ora non vince da un po’. E si diventa vecchi, non giovani”. Valentino Rossi si è fermato a quota nove titoli: “Ha avuto una gran carriera. Alla sua età è difficile emergere, ma finché c’è vita c’è speranza. A Marquez, invece, ho solo detto: “Mi hai dato un anno di respiro in più””.
Come Rossi, anche Agostini fu tentato dalla monoposto: “Ci incontravamo a Modena, usavamo la stessa pista per i test. Provai la Rossa, andai bene, Ferrari mi fece la proposta. Feci una riflessione, conclusi che ero nato per le moto. Ferrari capì che non era giusto che tradissi un amore”.
Quest’anno il Mondiale inizierà senza Fausto Gresini: “Correva quando stavo finendo. Persona squisita, aveva il pregio di guardarti sempre negli occhi. L’ho sentito durante il ricovero, ero convinto che ce l’avrebbe fatta”.
Foto e immagini
Aggiungi un commento