MotoGP 2022, Dovizioso: “Sono sereno, a Misano chiudo un cerchio"
MotoGP news – A Misano domani Andrea Dovizioso disputerà l'ultimo Gran Premio della sua carriera e il giorno prima il forlivese ha parlato dei suoi rivali più importanti, dei suoi vent'anni passati in pista e del futuro della MotoGP
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MotoGP
Il momento dell'addio
Siamo arrivati ai titoli di coda della carriera di Andrea Dovizioso, che dopo vent’anni domani a Misano si ritira dal Mondiale. Sono passati vent’anni da quando per la prima volta ha varcato la soglia d’ingresso e intervistato da Sky Sport ha raccontato: “Sono sereno perché questa sensazione l'ho già semi-provata l'anno scorso e questa decisione non è stata presa ieri. L'ho metabolizzata, ma è un weekend particolare... perché chiunque incontri te lo fa notare (ride, ndr). Poi, sai, a Misano... qui ho corso la prima gara della mia lunga carriera...”
"Gli anni della Ducati sono stati quelli dell'adrenalina"
Si tratta di un ritiro in anticipo sul calendario: “Ho deciso di ritirarmi prima perché quando le gare vanno come sono andate quest'anno sono molto lunghe... e la testa pensa a troppe cose. E quindi ho riflettuto sul fatto che non mi sto divertendo, non sto portando un vantaggio reale a qualcuno. Inoltre, ho un buon rapporto con Yamaha, con il main sponsor, abbiamo parlato e non c'è stato nessun problema”. Di certo si porta dietro una valigia piena di ricordi: “Quando vinci un Mondiale a 18 anni ti senti molto soddisfatto, nella tua inconsapevolezza. Ma gli anni della Ducati sono stati quelli dell'adrenalina, mia e dei miei fan. Vederla nei loro occhi è stata la cosa più bella. Gli occhi non mentono, per il resto è tutta facciata. In questa società, ma anche nell'ambiente del Motomondiale: esporsi non paga. Non dico che sia tutto 'falso', ma la percentuale di verità è molto bassa”.
I nomi dei grandi rivali in pista
Guardando ai rivali più forti con cui si è battuto, non ha avuto dubbi nel fare i nomi: “Il primo è stato Marco Simoncelli, quando avevamo 8 anni. Poi sono arrivati Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Valentino sembrava irraggiungibile, anche se tutti volevamo arrivarci il più vicino possibile e nei primi anni pensavo addirittura di poter fare meglio di lui, ma ero giovane... Poi Stoner: era devastante. Quando era in forma non ce n'era per nessuno. Marquez è stato il più completo. Ho avuto la fortuna di lottare con questi campioni fino alla fine della mia carriera, questa è la cosa che mi rende più orgoglioso”. E sul futuro della MotoGP, su colui che pensa sarà il nuovo fenomeno della categoria regina, ha detto: “Sicuramente Bagnaia. E Quartararo, ma dipenderà anche dallo sviluppo della Yamaha. Anche Bastianini e Martin hanno tutte le possibilità per fare 'boom', ma dipenderà da loro”.
Cliccate qui per sapere gli orari diretta TV del GP di Misano.
Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.
Siamo arrivati ai titoli di coda della carriera di Andrea Dovizioso, che dopo vent’anni domani a Misano si ritira dal Mondiale. Sono passati vent’anni da quando per la prima volta ha varcato la soglia d’ingresso e intervistato da Sky Sport ha raccontato: “Sono sereno perché questa sensazione l'ho già semi-provata l'anno scorso e questa decisione non è stata presa ieri. L'ho metabolizzata, ma è un weekend particolare... perché chiunque incontri te lo fa notare (ride, ndr). Poi, sai, a Misano... qui ho corso la prima gara della mia lunga carriera...”
"Gli anni della Ducati sono stati quelli dell'adrenalina"
Si tratta di un ritiro in anticipo sul calendario: “Ho deciso di ritirarmi prima perché quando le gare vanno come sono andate quest'anno sono molto lunghe... e la testa pensa a troppe cose. E quindi ho riflettuto sul fatto che non mi sto divertendo, non sto portando un vantaggio reale a qualcuno. Inoltre, ho un buon rapporto con Yamaha, con il main sponsor, abbiamo parlato e non c'è stato nessun problema”. Di certo si porta dietro una valigia piena di ricordi: “Quando vinci un Mondiale a 18 anni ti senti molto soddisfatto, nella tua inconsapevolezza. Ma gli anni della Ducati sono stati quelli dell'adrenalina, mia e dei miei fan. Vederla nei loro occhi è stata la cosa più bella. Gli occhi non mentono, per il resto è tutta facciata. In questa società, ma anche nell'ambiente del Motomondiale: esporsi non paga. Non dico che sia tutto 'falso', ma la percentuale di verità è molto bassa”.
I nomi dei grandi rivali in pista
Guardando ai rivali più forti con cui si è battuto, non ha avuto dubbi nel fare i nomi: “Il primo è stato Marco Simoncelli, quando avevamo 8 anni. Poi sono arrivati Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Valentino sembrava irraggiungibile, anche se tutti volevamo arrivarci il più vicino possibile e nei primi anni pensavo addirittura di poter fare meglio di lui, ma ero giovane... Poi Stoner: era devastante. Quando era in forma non ce n'era per nessuno. Marquez è stato il più completo. Ho avuto la fortuna di lottare con questi campioni fino alla fine della mia carriera, questa è la cosa che mi rende più orgoglioso”. E sul futuro della MotoGP, su colui che pensa sarà il nuovo fenomeno della categoria regina, ha detto: “Sicuramente Bagnaia. E Quartararo, ma dipenderà anche dallo sviluppo della Yamaha. Anche Bastianini e Martin hanno tutte le possibilità per fare 'boom', ma dipenderà da loro”.
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