MotoGP 2021 - Nessuno vuole più il numero 1? Mir nel solco della "nuova" tradizione
Dopo un inverno di supposizioni, il nuovo campione del mondo ha seguito le orme di Rossi e Marquez, lasciando la tabella riservata al vincitore nel cassetto. Per i romantici e gli scettici si tratta di un'occasione sprecata, ma Joan è convinto che "potrò avere altre possibilità in futuro"
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Joan Mir ha deciso di correre con il numero 36 sul cupolino della propria GSX-RR anche nel prossimo campionato di MotoGP. Al termine dello scorso campionato lo spagnolo aveva dichiarato di non avere un'idea precisa a riguardo, ma se inizialmente tanto l'ambiente quanto le circostanze sembravano averlo indotto a fare una scelta che ci avrebbe riportato alla tradizione delle corse, nella realtà dei fatti le cose sono andate in senso diametralmente opposto. “È il numero che simboleggia il duro lavoro fatto per arrivare al punto in cui sono, e un lavoro che non è ancora concluso” ha spiegato il campione del mondo in carica. “Spero di avere la possibilità di scegliere anche in futuro” ha aggiunto sibillino.
Una storia recente
Il numero uno è stato mostrato con orgoglio da tutti i vincitori nel motomondiale fino all'arrivo di Barry Sheene prima e Valentino Rossi poi; quest'ultimo scelse nel 2002 di correre con il mitico 46 stampato sulla propria RC211V. Al tempo la notizia fece abbastanza scalpore, ma il fenomeno di Tavullia aveva una sfrontatezza e un'allegria che ben si sposavano con quel gesto, senza farlo passare per arrogante. Al tempo, tra l'altro, si stava appena affermando la consuetudine per cui i piloti sceglievano un numero da mantenere per tutta la loro carriera: l'ordine d'arrivo nel campionato precedente era ancora per molti la ragione che determinava le tabelle, anche se ormai effettivamente c'erano diversi piloti legati a un numero particolare.
Rossi vinse tutti i campionati fino al 2006, l'anno successivo invece Nicky Hayden corse con il numero uno sulla propria Honda. Lo stesso fece nel 2008 Casey Stoner, con la cifra dipinta nei colori della bandiera australiana. Anche Jorge Lorenzo, già migrato dal 48 al 99 nel 2009, due anni più tardi scelse la tabella 1 per la propria Yamaha, ma tornò al 99 sia nel 2013 che nel 2016. Marc Marquez invece – proprio come Rossi- non ha mai abbandonato il suo 93, ragion per cui l'ultima stagione che ha visto il numero uno su una MotoGP è la 2012, quando Stoner lo mostrò con orgoglio sulla propria Honda.
Questione emotiva? Non solo
Johnny Rea in superbike da sei anni ormi mostra la cifra del vincitore, tanto che in molti hanno probabilmente dimenticato che il “suo” numero sarebbe il 65, come Loris Capirossi. Jonathan d'altronde non è certo un pilota che ama i protagonismi, ma spesso dietro alle scelte di certi campioni ci sono anche logiche di carattere commerciale. Sfoggiare il proprio numero fa vendere più magliette e cappellini. Il maiorchino insomma ha fatto una scelta lungimirante anche in termini “aziendali”: i maligni dicono che avrebbe fatto meglio a godersi il numero uno fino al ritorno di Marquez, i suoi sostenitori invece sottolineano come Joan sia convinto di potere riutilizzare il numero uno nuovamente l'anno prossimo.
Una storia recente
Il numero uno è stato mostrato con orgoglio da tutti i vincitori nel motomondiale fino all'arrivo di Barry Sheene prima e Valentino Rossi poi; quest'ultimo scelse nel 2002 di correre con il mitico 46 stampato sulla propria RC211V. Al tempo la notizia fece abbastanza scalpore, ma il fenomeno di Tavullia aveva una sfrontatezza e un'allegria che ben si sposavano con quel gesto, senza farlo passare per arrogante. Al tempo, tra l'altro, si stava appena affermando la consuetudine per cui i piloti sceglievano un numero da mantenere per tutta la loro carriera: l'ordine d'arrivo nel campionato precedente era ancora per molti la ragione che determinava le tabelle, anche se ormai effettivamente c'erano diversi piloti legati a un numero particolare.
Rossi vinse tutti i campionati fino al 2006, l'anno successivo invece Nicky Hayden corse con il numero uno sulla propria Honda. Lo stesso fece nel 2008 Casey Stoner, con la cifra dipinta nei colori della bandiera australiana. Anche Jorge Lorenzo, già migrato dal 48 al 99 nel 2009, due anni più tardi scelse la tabella 1 per la propria Yamaha, ma tornò al 99 sia nel 2013 che nel 2016. Marc Marquez invece – proprio come Rossi- non ha mai abbandonato il suo 93, ragion per cui l'ultima stagione che ha visto il numero uno su una MotoGP è la 2012, quando Stoner lo mostrò con orgoglio sulla propria Honda.
Questione emotiva? Non solo
Johnny Rea in superbike da sei anni ormi mostra la cifra del vincitore, tanto che in molti hanno probabilmente dimenticato che il “suo” numero sarebbe il 65, come Loris Capirossi. Jonathan d'altronde non è certo un pilota che ama i protagonismi, ma spesso dietro alle scelte di certi campioni ci sono anche logiche di carattere commerciale. Sfoggiare il proprio numero fa vendere più magliette e cappellini. Il maiorchino insomma ha fatto una scelta lungimirante anche in termini “aziendali”: i maligni dicono che avrebbe fatto meglio a godersi il numero uno fino al ritorno di Marquez, i suoi sostenitori invece sottolineano come Joan sia convinto di potere riutilizzare il numero uno nuovamente l'anno prossimo.
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